Il Far West da archeologia nelle foto di Francesco  Jodice

Il Far West da archeologia nelle foto di Francesco  Jodice

di Digital Team

Le fotografie di Francesco Jodice sono un diario di viaggio nello spazio e nel tempo di un Far West ormai scomparso, un’epopea che dopo solo un secolo è già archeologia

La mostra non è grande – sono venti le foto esposte, ma in Italia non s’erano ancora viste – e tuttavia la storia di questo West raccontato da Francesco Jodice parte da lontano, dall’inizio della Gold Rush (1848) per chiudersi con il fallimento della Lehman Brothers (2008). Per raccogliere le immagini, Jodice ha fatto tre lunghi viaggi, tra il 2014 e il 2022: California, Nevada, Utah, Wyoming, Arizona, Colorado, New Mexico, Nebraska, Texas, e le aree contigue messicane sono alcuni degli stati visitati, luoghi dalle peculiari caratteristiche geologiche che il fotografo mette a confronto con i ruderi archeologici (miniere, ghost town, utopie, complessi e infrastrutture abbandonate) lasciati dai cercatori.


Francesco Jodice, Monument Valley, Colorado, 2014

Il risultato è un mix unico di natura e manufatti (relitti?) di un’archeologia recente che parlano di economia, geologia, politica, speranze e fallimenti: in generale di una cultura, quella del mito della frontiera diventato il sogno americano, di cui il mondo intero si è nutrito e fatto ammaliare per decenni (almeno fino a che nel 2008 la crisi dei mutui subprime ha mandato tutto all’aria una volta per sempre). Considerazioni finanziarie e spunti concettuali a parte, a parlare sono comunque sempre le immagini, opera di un artista napoletano di fama internazionale. 


E, a proposito di archeologia, eccoci a sottolineare che non a caso la sede della mostra è il Museo Archeologico Nazionale di Napoli che in un’inedita collaborazione con il Mufoco Museo di Fotografia Contemporanea, ha organizzato e promosso l’evento. L’opera Atlante (2015), primo capitolo di una trilogia video che Jodice ha dedicato al Secolo Americano e che è stata parzialmente realizzata nella Sala della Meridiana del MANN, completa il progetto espositivo e crea un ulteriore cortocircuito negli spazi del Museo.