A Venezia una mostra sulla xilografia in forma di rivista

Ai tempi del web, la carta vive una seconda giovinezza. Sarà perché l’impalpabile pixel risveglia desideri di matericità, è capace di richiamare nostalgie tattili e sogni di manualità. Almeno da vedere in mostra. Il caso è quello di La xilografia in rivista, un’esposizione dei numeri di un periodico davvero unico.

Torchio a braccia, carta cotone, caratteri in piombo e xilografie erano gli strumenti usati per illustrare, stampare e diffondere questa rivista. Decisamente speciale,  sin dal nome: Smens. Un gioco di curve, nato, come dicono i fondatori, per amore della lettera S e del movimento sinuoso che una sgorbia deve fare per inciderla. Dal 1997, anno di nascita, vi hanno collaborato poeti, scrittori, filosofi, studiosi come Mario Luzi e Norman Mailer, Gianfranco Ravasi, Nico Orengo, Federico Zeri, Mario Rigoni Stern, Nespolo, Luzzati, Depero e Casorati.

Esiste ancora e oggi resta l’unico punto di incontro per artisti e illustratori che vogliono ragionare sul rapporto tra immagine e testo. Ma anche come apertura al possibile: recupera mestieri antichi, come il tipografo e l’incisore. E in mostra si potranno vedere i fogli xilografici di Gianfranco Schialvino e Gianni Verna. Per una carta di altissima qualità, destinata a restare immortale.

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La xilografia in rivista

Biblioteca Nazionale Marciana

Venezia, 8 agosto – 7 settembre