La gioia come pittura nella mostra di Mario Schifano a Napoli

La gioia come pittura nella mostra di Mario Schifano a Napoli

di Digital Team

Alle Gallerie d’Italia a Napoli una grande antologica di Mario Schifano. 30 anni di pittura senza un attimo di sosta di uno dei più grandi artisti italiani

Fate attenzione al sottotitolo: ‘Il nuovo immaginario. 1960-1990’, perché di questa grande mostra dedicata a Mario Schifano alle Gallerie d’Italia – Napoli, museo di Intesa Sanpaolo (dal 2 giugno al 29 ottobre) indica perfettamente la chiave di lettura. Mostra non grandissima – 55 opere – ma veramente sontuosa per la qualità e per come individuano puntualmente il percorso creativo dell’artista che, per usare le parole del curatore Luca Massimo Barbero, si era «autodestinato a rappresentare l’immaginario italiano nel mondo». Vitalissimo, discusso, scandalizzante, eccessivo, incoerente, Schifano è sempre stato attuale, contemporaneo, artista di pancia che sapeva dialogare con il tempo dei cui, pur essendovi immerso, sapeva cogliere gli aspetti salienti e caratterizzanti.


Ritratto di Mario Schifano

Scomparso, ormai 25 anni fa, Mario Schifano inizia a farsi conoscere a cavallo tra i Cinquanta e i primi anni Sessanta. Il successo, la popolarità arrivano subito. Roma lo ama. La sua pittura monocroma è una risposta alle esuberanze dell’informale, ma rimane pittura, densa e pennellata, nulla a che vedere con gli azzeranti monocromi già concettuali dell’irregolare milanese Piero Manzoni. Lo sguardo di Schifano è già fotografico, le sue pennellate sono come inquadrate, poste in uno schermo (vedasi gli angoli stondati, come i teloni dei cinematografi). Lo sguardo poi si allarga dal dettaglio del colore che si rivela essere quello di grandi billboard pubblicitari – Esso, Coca Cola – o dei segnali urbani.


Cineasta ché la sua biografia è davvero un film senza un attimo di pace, fotografo, Schifano trovava nella televisione (ne aveva una quindicina perennemente accesi) le immagini che poi trasponeva e colorava sulla tela emulsionata. Sono immagini attuali quelle dei cosiddetti Paesaggi TV – fatti di cronaca, arte e pubblicità – ma anche di ieri, perché il dialogo con la grande pittura del passato – Leonardo, Dürer, De Chirico, Picasso, il Futurismo, il tema del paesaggio – era per lui fonte di continue suggestioni e riprese.


Tableau Archivio Mario Schifano

Autore prodigiosamente veloce nell’esecuzione e capace di dominare dimensioni colossali (rimane negli annali la realizzazione performance in una strabordante di pubblico Piazza dell’Annunziata, a Firenze, nel 1985, di una tela di 10 metri, La Chimera), di Schifano sono presentati Festa Cinese, di oltre sette metri, Gaston a cavallo del 1986, Gigli d’acqua e Acerbo e tre grandi teleri degli anni 90. È una festa di colori questa mostra, di felicità e gioia. Come scrisse Giovanni Frangi, Schifano è ‘uno dei più grandi artisti italiani che non si può prendere a pezzi’. Ecco, questa mostra è l’occasione per provare se non a vederlo, a capirlo tutto.