La città meneghina narrata da Pierpaolo Pasolini in “La nebbiosa” negli scatti di grandi autori e nelle foto dei cittadini

Le borgate, le bande di giovani delinquenti quasi per caso, la cruenta bellezza nascosta nei più reconditi e oscuri angoli della periferia romana: Pierpaolo Pasolini ha sempre subito la fascinazione di una certa idea di Roma, lontana dai luoghi comuni e dagli scontati itinerari turistici.

 La scoperta del suo interesse verso la città della Madonnina è però molto più recente: è stato pubblicato solo l’anno scorso da Il Saggiatore La nebbiosa, sua sceneggiatura mai realizzata di un racconto che si svolge nella Milano che affronta il boom industriale, protagonisti dei teddy boys violenti che si muovono tra le vie principali della città, dalla sfavillante San Babila ai malfamati bar del Giambellino e i trani di cui cantava Giorgio Gaber, passando per l’hinterland desertico e sconsolante di Novate e Bollate, sempre a cavallo delle loro moto Guzzi.

 Una Milano sul cui sfondo si staglia imponente e minacciosa, una skyline di palazzi grigi, la torre Galfa e il grattacielo Pirelli, e raccontata oggi,  attraverso gli scatti dei più grandi fotografi dell’epoca, Scianna, Berengo Gardin e Barbery tra gli altri, nella mostra La nebbiosa, ospitata al Museo del Risorgimento.

 Ma ad arricchire il racconto arriva la prima social exhibition in città: sono infatti gli abitanti e i visitatori della Milano che non c’è più a illustrarla attraverso le loro foto. Una mostra nella mostra dal titolo Lo sguardo dei milanesi fa rivivere una Milano ormai scomparsa che accompagna l’esposizione dei grandi fotografi in un mosaico interessante di punti di vista e sguardi diversi che inaugura il 5 giugno.

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La nebbiosa e la social exhibition correlata sono aperte fino al 14 settembre al Museo del Risorgimento di Milano.