Dal 20 febbraio arriva allo Spazio Oberdan una mostra dedicata all’autore del “Bacio dell’Hotel de Ville”

“Oggi posso tranquillamente confessare che quella di lasciare alle future generazioni una testimonianza della Parigi dell’epoca in cui ho tentato di vivere è stata l’ultima delle mie preoccupazioni. Se mi fossi sistematicamente imposto una missione del genere, avrei accumulato milioni di immagini, ma in cambio di chissà quante giornate senza piacere. No: nella mia condotta non c’è mai stato nulla di premeditato. A mettermi in moto è sempre stata la luce del mattino, mai il ragionamento. D’altronde che c’era di ragionevole nell’essere innamorato di quello che vedevo?”. Così scriveva nel 1984 Robert Doisneau, autore di Bacio davanti all’Hotel de Ville, l’icona più riconoscibile della sua arte. La foto, scattata nel 1950, ritrae una coppia di ragazzi che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre, attorno a loro, la gente cammina veloce e distratta. L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo, non fu frutto del caso: Doisneau stava realizzando un servizio fotografico per la rivista americana Life, e chiese ai due giovani di posare per lui.

Dal 20 febbraio e fino al 1° maggio arriva allo Spazio Oberdan di Milano la mostra Paris en liberté , per iniziativa della Provincia di Milano, dell’Atelier Doisneau, della Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia e di Civita e con il patrocinio della Ville de Paris. L’esposizione (oltre 200 fotografie originali, scattate da Doisneau tra il 1934 e il 1991) giunge allo Spazio Oberdan di Milano dopo essere stata presentata a Parigi all’Hotel de Ville, in Giappone al Mitsukoshi di Tokyo e all’Isetan Museum di Kyoto e al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Durante tutto il periodo di apertura si svolgerà a Milano una serie di eventi collaterali dedicati a Parigi e alla fotografia, a partire da una rassegna cinematografica a cura della Fondazione Cineteca Italiana e altri incontri culturali.
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