Le 10 canzoni rivincita del Festival di Sanremo
Mia Martini - Festival di Sanremo

Le 10 canzoni rivincita del Festival di Sanremo

di Andrea Zedda

Dai Negramaro fino a Mia Martini sono tante le canzoni che si sono rivelate dei successi dopo il Festival di Sanremo, inizialmente non apprezzate sono diventate parte della cultura pop Italiana

Non capite, non considerate o semplicemente arrivate nel momento sbagliato, esistono canzoni che non hanno riscosso il successo sperato al Festival di Sanremo, alcune arrivate tra le ultime posizioni altre semplicemente fuori dal podio. Sono canzoni “rivincita”, quelle che da possibili flop si sono trasformati in veri e propri tormentoni commerciali, diventando a volte parte della cultura pop italiana.

Allora ecco la nostra selezione delle 10 canzoni rivincita del Festival di Sanremo:

Il ragazzo della via Gluck – Adriano Celentano (1966)

Siamo nel 1966. Alla vigilia del Festival di Sanremo viene proposto ad Adriano Celentano di portare sul palco la più fortunata Nessuno mi può giudicare, affidata poi a Caterina Caselli, che venne però scartata dall’artista milanese preferendo Il ragazzo della via Gluck. La canzone venne presentata insieme al Trio del Clan ma non ebbe alcuna fortuna al Festival venendo scartata subito dopo la prima serata. Il racconto del quartiere dove Celentano era nato e cresciuto, quello di Greco, divenne un successo quando venne pubblicato in formato 45 giri, raggiunse il secondo posto nella classifica della hit parade italiana risultando alla fine del ’66 il decimo disco più venduto.

Mentre tutto scorre – Negramaro (2005)

È il brano che prende il titolo dal loro omonimo album del 2005, forse il loro disco più fortunato, venne scelto per partecipare al Festival dello stesso anno ma venne scartato dopo la terza serata. Il singolo, così come il disco, ottenne un gran successo, arrivò alla nona posizione nella top singoli e venne inserito nella colonna sonora del film La Febbre, vincendo il Nastro D’Argento nel 2006.

Vita Spericolata – Vasco Rossi (1983)

È la canzone rivincita per eccellenza. Fu scritta da Vasco Rossi mentre si trovava a Cagliari, durante una giornata di pioggia, inizialmente doveva esser dedicata a una ragazza di nome Licia. Il brano regalò la popolarità al Roxy Bar, un omaggio ai versi di Fred Buscaglione in Che notte, e non al locale di Bologna di via Rizzoli che divenne, quasi ingiustamente, un vero e proprio luogo di culto fino alla sua chiusura nel 2014. La canzone venne ripresa anche da Francesco De Gregori che la inserì nel suo album Il Bandito e Il Campione e nell’album di Massimo Ranieri Canto perché non so nuotare… da 40 anni, fino alla versione inserita da Gino Paoli in Quattro Amici, cantata da Vasco in persona.

Almeno tu nell’universo – Mia Martini (1989)

Fu scritta da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio già nel 1972, ma venne consegnata a Mia Martini solo nel 1989 quando la portò all’edizione del Festival di quell’anno. La canzone fu sì riconosciuta un gran successo ma si classifico solamente al nono posto, ottenendo comunque il Premio della critica, lo stesso che verrà a lei intitolato. Il brano aiutò l’artista a porre fine al periodo più brutto della sua carriera, riportandola al successo.

Un’avventura – Lucio Battisti (1969)

Un’avventura è uno dei brani frutto della collaborazione con Mogol, Battisti lo scelse per la sua prima e unica partecipazione al Festival di Sanremo, venne portato sul palco in coppia con Wilson Pickett e si classificò al nono posto, nell’anno in cui trionfarono Iva Zanicchi e Bobby Solo con Zingara. Fu inizialmente pubblicata in forma 45 giri, insieme a Non è Francesca, venne poi inclusa in Lucio Battisti il suo album di debutto.

Per una bambola – Patty Pravo (1984)

Per una bambola è una canzone autobiografica che segna il ritorno sulla scena musicale di Patty Pravo, dopo un lungo periodo di assenza. Scritta da Maurizio Monti venne presentata al Festival e ottenne il Premio della critica, ma si classificò soltanto decima. La performance di Patty Pravo andò oltre la mera esecuzione del brano, ma fu particolare l’attenzione e la cura del personaggio, che per l’occasione si esibì indossando un vestito creato da Versace, mentre le acconciature furono curate da Marcello Casoni.

Cosa resterà degli anni ’80 – Raf (1989)

Un inno a un periodo storico ormai al tramonto, un brano destinato a diventare immortale anche al di fuori del decennio che racconta. Raf racconta gli anni ’80 all’edizione del Festival del ’89 e si classifica quindicesimo, ottiene però un enorme successo commerciale, che fanno arrivare il singolo alla sesta posizione tra i più venduti d’Italia. Il brano verrà apprezzato anche dalle generazione successiva quando verrà inserito in Notte Prima degli Esami il film con protagonisti Giorgio Faletti, Nicolas Vaporidis e Cristiana Capotondi.

Confusa e felice – Carmen Consoli (1997)

Carmen Consoli riuscì a partecipare al Festival di quell’anno grazie al meccanismo che premetteva a quattro “nuove proposte” dell’anno precedente di partecipare tra i “campioni” della nuova edizione. Insieme a lei entrarono a far parte dei campioni anche i Jalisse, che poi vinsero con Fiumi di Parole, Marina Rei, Silvia Salemi e gli O.R.O. Carmen Consoli non riuscì a superare la selezione e venne eliminata alla prima serata, nonostante ciò Confusa e Felice divenne uno dei suoi brani più identificativi.

Salirò – Daniele Silvestri (2002)

Si classificò solo quattordicesimo nell’edizione del 2002 ma diventò un grande tormentone. Riuscì ad arrivare settimo nella classifica dei singoli più venduti e si guadagnò la prima posizione nella classifica airplay delle radio italiane, diventando di fatto la canzone più passata di quell’anno.  Vinse il premio della critica e ottenne tre riconoscimenti all’Italian Music Award, come miglior singolo, il miglior arrangiamento e la miglior composizione musicale.

Donne – Zucchero (1985)

Fu la canzone che diede la popolarità a Zucchero, non venne apprezzata però al Festival, dove arrivò al penultimo posto. Dopo la partecipazione a Sanremo il brano ottenne un grande successo radiofonico e una discreta popolarità, anche grazie a una cover realizzata da Neri per caso. Il brano venne poi inciso anche in versione spagnola e chiamato Chicas. Non veine più eseguito dal vivo, in quanto, come ha raccontato lo stesso Zucchero, non si riconosce più nella leggerezza con cui la canzone era stata scritta.