Le grandi kermesse d’arte da non perdere nei prossimi mesi

Le grandi kermesse d’arte da non perdere nei prossimi mesi

di Elena Bordignon

Nei prossimi mesi inaugurano importanti manifestazioni d’arte. Ad ‘aprire le danze’ è stata la Biennale di Venezia, seguiranno le biennali ospitate nelle Dolomiti, a Dakar, a Berlino e Lione. Appuntamenti imperdibili per conoscere e apprezzare le proposte di importanti artisti internazionali

Un mese fa ha inaugurato uno dei più prestigiosi e autorevoli eventi legati all’arte contemporanea, la Biennale di Venezia, con la mostra Il latte dei Sogni curata da Cecilia Alemani. Per la sua identità di primogenita di tutte le Biennali, per il suo essere ospitata in una delle città più belle al mondo e per il format espositivo, quella di Venezia si conferma ogni due anni tra gli appuntamenti imperdibili per gli appassionati d’arte.

Accanto alla Biennale di Venezia, nel podio delle kermesse d’arte più influenti al mondo, c’è Documenta di Kassel in Germania, che con cadenza quinquennale, negli anni – è nata nel 1955 – ha aumentato di prestigio e di peso internazionale, diventando sempre più consistente e dominante nel sistema di gallerie e Istituzioni. Quest’anno la numero 15 apre i battenti dall’18 giugno al 25 settembre e porta artisti da tutto il mondo per affrontare le sfide globali di oggi, dal cambiamento climatico alla digitalizzazione, dai mutamenti sociali agli estremismi politici. 

I curatori di questa edizione sono il gruppo indonesiano Ruangrupa, fondato nel 2000 da sette artisti e il focus della mostra è incentrato sul concetto di collettività, a partire dall’idea di lumbung: un termine indonesiano che indica un “deposito di riso” e definisce una sorta di bene comune basato sulla condivisione delle risorse e su un sistema di accumulazione collettivo, molto diffuso nelle aree rurali dell’Indonesia.

Accanto a queste grandi manifestazioni ce ne sono altre meno note, ma altrettanto significative come la Biennale Gherdëina. Giunta alla sua ottava edizione, la Biennale ha luogo dal 20 maggio al 25 settembre a Ortisei e nel paesaggio circostante della Val Gardena in Alto Adige. Considerato come un Festival dedicato all’arte contemporanea, l’appuntamento si fonda sullo scambio tra persone, animali, piante, minerali, storie e leggende. Curato da Filipa Ramos e Lucia Pietroiusti, ha come titolo Persones Persons e cerca di mettere in relazione la natura e la cultura locali con la comunità artistica internazionale, immaginando un futuro di crescita sostenibile. ‘Persones Persons si muove lungo due linee.” Spiegano le curatrici “La prima prende in considerazione le forme di personalità, giuridiche e non, della natura e del paesaggio, chiedendosi in che modo le espressioni artistiche possano contribuire al riconoscimento dei diritti della Terra e alla riduzione delle barriere. L’altra si occupa delle memorie antiche e future dei percorsi delle persone, degli animali, delle piante e dei materiali attraverso sistemi di migrazione, spostamento stagionale e transumanza nella regione e nei suoi paesaggi.”
Sempre a maggio tra le Biennali da annoverare c’è la Biennale di Dakar – Dak’Art. Create, imagine and invent: è attorno a questo trittico che si svolge la 4a edizione della Biennale d’Arte Contemporanea Africana a Dakar (dal19/05 al 21 giugno 2022).
Dak’Art è senza dubbio uno dei maggiori eventi in Africa dedicati alle arti visive, che per più di due decenni ha contribuito a identificare e confermare i talenti di un’Africa che crea e innova, per stimolare nuove collaborazioni tra gli artisti africani e quelli di altri continenti. Il tema generale è  Ĩ Ndaffa /Forger /Out of the fire: si riferisce all’atto fondante della creazione africana, che alimenta la diversità della creatività contemporanea, mentre proietta nuovi modi di raccontare e conoscere l’Africa.

L’11 Giugno apre al pubblico la Biennale di Berlino, celebre esposizione d’arte contemporanea che, per ogni edizione, propone un tema diverso, vedendo cambiare artisti e curatori, con l’obiettivo di promuovere l’arte sperimentale nei luoghi più strategici della città.
Il curatore di quest’anno è l’artista Kader Attia che, cresciuto tra Parigi e l’Algeria, ha fondato La Colonie a Parigi – uno spazio ibrido tra galleria e ristorante – nato per lo scambio di idee e l’unione di persone. Come tema, Attia ha scelto di approfondire la questione della decolonizzazione. Come artista, pensatore e attivista, è stato particolarmente impegnato con la nozione di ‘riparazione’ prima di oggetti e lesioni fisiche, poi di traumi individuali e sociali. Per la Biennale il concetto di riparazione viene coniugato come atto di resistenza culturale e come modo per prendersi cura del presente.

A settembre è il turno della 16° Biennale di Lione – dal 14/ 09 al 31/12 – che indaga un tema tanto ambiguo quanto attuale: la fragilità dell’era contemporanea, ponendo l’attenzione sulle possibili forme di resistenza che si generano sia dalle tracce del passato e del presente, sia dagli aneliti verso un futuro di sostenibilità. Curata da Sam Bardaouil e Till Fellrath, questa edizione ha come cardine tematico la Storia. Dopo un’approfondita ricerca in archivi pubblici e privati e attingendo alle collezioni di molti musei regionali e nazionali, i curatori hanno redatto un “manifesto della fragilità” per stimolare gli artisti invitati a riflettere sul mondo che li circonda. “La nostra fragilità è forse una delle poche verità universalmente sentite nel nostro mondo diviso.” Si legge nel Manifesto della Biennale. “Da nessuna parte questo è più evidente che sopra e dentro il corpo. Le nostre comunità, tese da crescenti disordini civili innescati dal rifiuto di inchinarsi di fronte a ingiustizie secolari e iniquità endemiche, provocano nella loro fragilità un accresciuto senso di frenesia sociale. La nostra fragilità è inevitabile”.