Mercato dell’arte: cronache e curiosità. Gli ultimi record e i prossimi appuntamenti

Mercato dell’arte: cronache e curiosità. Gli ultimi record e i prossimi appuntamenti

di Luca Zuccala

Dalle Nike Air di Michael Jordan, “le sneakers più iconiche e ambite di tutti i tempi” fino alla Global Sale of 20th century, l’asta di Christie’s che a luglio spazierà dal design all’arte contemporanea, tutti i record e le curiosità dall’inedito mondo delle aste digitali.

Che noia il mercato dell’arte online. Le vetrine virtuali delle fiere costellate da migliaia di pdf stanchi, le sale delle aste schiacciate sul vetro piatto del device di turno, le realtà aumentate che girano a piede libero nelle gallerie. Il gelo totale. E a ogni viewing room cresce smisuratamente la nostalgia del contatto, sia visivo che uditivo, la voglia di toccare e sentire la materia, la carne. Live, dal vivo. Fame di una sala d’asta gremita e mormorante, con i suoi silenzi, le attese, le movenze, i riti, ora mestamente dissolti nell’asettica algidità di uno schermo.

Unica botta di vita, gli slanci di passione (e di offerte) relegati agli ultimi minuti dell’ultimo giorno d’incanto. Il prezzo dell’opera sale, mezzo brivido di eccitazione e si chiude con sbadiglio la pagina. Archiviata la premessa nostalgica ma palese (avvalorata dalle considerazioni di Marc Spiegler, global director di Art Basel, per cui assolutamente “il mercato dell’arte non sarà digitale in futuro”), addentriamoci nel mondo-aste odierno, partendo dalle due rose d’oro di maggio. La “tripla” da 650 mila dollari di Michael Jordan realizzata dalle sue Nike Air, “la sneaker più iconica e ambita di tutti i tempi”, record d’asta (Sotheby’s) per un paio di calzature. E l’eterna Natura Morta (1951), cristallizzata in equilibrio universale da Giorgio Morandi, top price con 1.580.000 $ della Day Sale (online) di arte impressionista e moderna di Sotheby’s (il record dell’artista bolognese risale al maggio 2018, quando nella storica Asta Rockefeller da Christie’s una Natura morta del 1940 è stata battuta a 4.332.500 $).

Al dittico appena menzionato se ne somma freschissimo un altro. Il 16 giugno si è chiusa la dieci giorni online dell’asta Contemporary Art di Sotheby’s (Milano), unico incanto internazionale sul suolo (virtuale) italiano in questo semestre, con cifre da paura (in relazione anche al momento storico in cui siamo). Quasi 10 milioni e mezzo di euro di ricavo, e due record d’asta: un celebre esemplare di Merda d’Artista (1961) di Piero Manzoni aggiudicato a 250 mila € e un olio con foglia d’oro (Senza titolo, 1992) di De Dominicis battuto a quasi 500 mila. Sugli scudi anche l’Italia “ferita”, realizzata da Francesco Vezzoli (Omaggio a Lucio Fontana, 2020) fendendo come un novello spazialista la banda bianca del tricolore. Il ricavato della vendita, 87.500 €, è stato devoluto in toto ai progetti di ricerca dell’Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico di Milano.

Al ruggito novecentesco di Sothebys’s (la Thinking Italian Milan di Christie’s è stata rinviata a novembre) ha fatto eco l’eleganza assoluta del Design di Phillips, terza casa d’aste al mondo, con una sperimentale (e ben riuscita) sala d’aste virtuale con streaming live su una rete internazionale di offerenti (19 giugno). Top lot il tavolo cesellato in rame e bronzo di Claude Lalanne del 1998 (312.500 sterline), un pezzo di design “lirico” tanta è la poesia con cui è reso leggiadro il capriccio vegetale che sorregge la tavola di vetro. Sul podio, a seguire, le trasparenze (250 mila £) della mitica sedia Miss Blanche (1991) di Shiro Kuramata, e la Tête de femme fusa nel bronzo patinato della lampada di Alberto Giacometti (progetta nel 1934). Totale d’asta: oltre i 5 milioni e 300 mila £. Parecchio sopra le aspettative.

Arriviamo ora a un tris d’assi, di aste, decisamente da non perdere nelle prossime settimane. Si parte con i cinque secoli di arte condensati nella prima storica asta serale cross-category di Sotheby’s il 28 giugno. Protagonista assoluto, Rembrandt. Gorgiera arricciata, cappello nero, pittura che meravigliosamente si sfalda sul viso. Il suo. Un Autoritratto (uno dei tre ancora in mani private, quindi rarissimo) dipinto a 26 anni, stesso anno per intenderci della Lezione di anatomia del dottor Tulp (1632). Stima 12-16 milioni £. Il giorno seguente, 29 giugno, un altro storico evento: la Sotheby’s Summer Sales. Una battuta d’asta in diretta streaming che raccoglie pezzi di arte moderna e contemporanea di artisti del calibro di Francis Bacon, presente con un trittico da 60 milioni $ del 1981; Roy Lichtenstein, con una mega quanto iconica “Pennellata Bianca” del 1965 valutata 20-30 milioni; Basquiat, con una Testa graffiata con inchiostro e acrilico su carta in vendita tra 9-12 milioni, datata: 1982. Anno magico del “Picasso nero”, del quale è appena passato di mano (acquistato da Ken Griffin, re degli hedge fund) il dipinto Boy and Dog in a Johnnypump per oltre 100 milioni di dollari.

Chiusura di stagione col botto delle super asta ONE, da Christie’s, il 10 luglio. Una Global Sale of 20th century, come riporta la casa d’aste, che spazierà dal design all’arte contemporanea. Sarà la prima asta in streaming che si svolgerà in tempo reale attraverso i fusi orari di quattro dei principali hub del mondo dell’arte: Hong Kong, Parigi, Londra, New York. Quattro sedi per quattro sessioni di vendita, gestite consecutivamente a staffetta. Una maratona costellata da capolavori come L’arc de triomphe di René Magritte (stima 6,5-9,5 milioni £), Les femmes d’Alger (version ‘F’) di Picasso (stima 25 milioni $), Nude with Joyous Painting di Roy Lichtenstein (stimato sui 30 milioni $) e uno storico Four Pinball Machines dipinto nel 1962 dal quasi centenario (a novembre) Wayne Thiebaud, proposto con una stima tra 18 e 25 milioni. Record praticamente già scritto. Non resterà che festeggiare con un’abbuffata del suo marchio di fabbrica: migliaia di meravigliosi Cakes variopinti.