Scene di vita quotidiana. La versione di Juergen Teller

Scene di vita quotidiana. La versione di Juergen Teller

di Paolo Lavezzari

Oltre 1000 opere del fotografo Juergen Teller in mostra alla Triennale di Milano fanno il punto su un autore che stupisce per la sua capacità di catturare e rielaborare le istanze contemporanee

Direttamente da Parigi, dove è stata esposta al Grand Palais Éphémère, arriva alla Triennale di Milano la mostra Juergen Teller I need to live, (fino al 1/4). Il celebre fotografo tedesco, oggi sessantenne, non dovrebbe avere bisogno di presentazioni, visto che da una trentina d’anni è protagonista del panorama internazionale. Amato, discusso, comunque impossibile da ignorare, Teller si è cimentato tra i più diversi generi fotografici, dalle campagne di moda per grandi griffe, e non a caso la mostra è realizzata con il supporto di Saint Laurent by Anthony Vaccarello, a editoriali per importanti pubblicazioni d’arte, fino a ricerche più personali e autobiografiche.

COVER Iggy, No.20, Summer/Pre-Fall 2022
Juergen Teller, Iggy Pop No.23, Miami, 2022

Specchio fedele della vastità e diversità di temi e tecniche affrontate da Teller, l’esposizione presenta infatti oltre 1000 opere, mixando immagini note e nuove serie fotografiche, oltre a video e installazioni, il tutto legato dal fil rouge del suo stile diretto e realistico, anti accademico, subito riconoscibile nel suo vitalismo di fondo. Come dice il titolo della mostra, I need to live, la fame di vita è il motore del fotografo, che sia tragica, comica, fragile, semplicemente vera, autentica. Ecco perché spesso la nudità dei corpi, non ultima quella dello stesso fotografo, è protagonista degli scatti di Teller. Non a caso, a scanso di equivoci, si è avvisati che la mostra contiene immagini e video di nudità, disposte lungo tutto il percorso espositivo.


Juergen Teller, The Myth No.50, Grand Hotel Villa Serbelloni, Bellagio, 2022

Non c’è però voyeurismo, né ammiccamenti, né ambizione di scandalizzare, anche se il lato “disturbante” è stato spesso inteso come firma autoriale degli scatti di Teller. Il quale, a proposito, ricorda: «Ho iniziato con la fotografia di moda circa trent’anni fa e, negli anni, le borse si sono progressivamente insinuate nei miei scatti. Oggi, sembra che in ogni foto di moda le modelle si aggrappino a una borsa. Ricordo che, quando ho iniziato a lavorare negli Stati Uniti, mi chiedevano “Dov’è la foto shock?”. Li guardavo perplesso. “Facci vedere la foto shock!” insistevano. Eccole qui, le “foto shock”».


Jurgen Teller, Dovile Drizyte, Forest No.27, Sud Tirolo, 2020

Fare una classifica di cosa vedere non è corretto; suggerimenti sì. E allora, eccone un paio. Il primo progetto è  Enjoy Your Life Junior! del 2017, realizzato con i bambini della scuola elementare che aveva frequentato Teller.  I piccoli hanno visitato la sua mostra personale al Kunstpalais di Erlangen, e ne hanno tratto ispirazione per  rivisitare le sue fotografie iconiche. Teller ha incontrato i bambini per un servizio fotografico  e le loro interazioni con il suo lavoro sono state pubblicate sulla  rivista Pop. Da antologia le candide osservazioni dei bambini come questa:  «Juergen Teller vuole solo fare cose complicate.  Le altre persone vogliono le cose belle».  


Il secondo progetto è il recente The Myth series, Grand Hotel Villa Serbelloni, Bellagio, 2022. È un’interpretazione ironica della leggenda sulla fertilità, secondo cui la donna dovrebbe sollevare le gambe in aria per avere più possibilità di concepire. Gli scatti, realizzati nel Grand Hotel Villa Serbelloni sul Lago di Como, hanno come protagonisti Teller e la consorte che si sono prestati a diversi scenari in ognuna delle novantaquattro stanze dell’hotel. Le fotografie sono intime e tenere. «È il mio progetto più romantico», lo ha definito il fotografo.