Top 6: le più potenti gallerie d’arte contemporanea al mondo

Top 6: le più potenti gallerie d’arte contemporanea al mondo

di Elena Bordignon

Il loro ruolo è decisivo per tanti motivi: agiscono come produttori delle opere più iconiche del mondo dell’arte, misurano la ‘temperatura’ delle tendenze artistiche, stimolano gli artisti a produrre capolavori inestimabili

Le gallerie d’arte contemporanea svolgono oggi un ruolo alla pari di grandi istituzioni museali, non solo per la grandezza degli spazi espositivi, ma anche per la loro stessa struttura, composta da centinaia di assistenti, curatori, dealers, ricercatori ecc.
Abbiamo stilato una lista delle gallerie più grandi e influenti del pianeta.

Svetta da anni la mega-galleria Gagosian, con i suoi 20.000 metri quadrati di spazio espositivo per un totale di 17 sedi in tutto il mondo. Da New York (ben 6 sedi) a Londra, dove conta 3 spazi, da Parigi a Basilea, la Gagosian Gallery, in 4 decenni dalla sua fondazione – Larry Gagosian l’ha fondata a Los Angeles nel 1980 – conta uno staff di 300 dipendenti tra le varie capitali mondiali. Tra i tanti dati che potremmo snocciolare per raccontare il suo primato nel sistema dell’arte, possiamo citare: la casa editrice legata alla galleria, che rivaleggia con gli editori tradizionali per le  oltre 500 pubblicazioni dalla sua fondazione; la rivista Gagosian Quartely, sia cartacea che digitale e, su tutti, l’impressionante numero di artisti affermati: Gerhard Richter, John Currin, Anselm Kiefer, Damien Hirst, Andreas Gursky, Jeff Koons, solo per citarne alcuni.

Con le sue 15 sedi sparse in tutto il mondo, Hauser & Wirth contende il podio di mega-galleria a Gagosian. Fondata nel 1992 a Zurigo, in 30 anni ha sbaragliato il mercato, aprendo lussuosi spazi non solo nelle capitali dell’arte come New York, Londra e Hong Kong, ma anche a Somerset (dove conta due sedi), St. Moritz, Gstaad, Rämistrasse, Minorca e Chilida Leku. Facendo due calcoli, parliamo di 20.000 metri quadrati di spazio espositivo. La particolarità dei galleristi è quella di aver sempre preferito, anziché costruire ex-novo, ristrutturare edifici storici, rivisitando i loro ambienti e contribuendo così a potenziarne le particolarità architettoniche. Per chi cerca le magnifiche opere di Berlinde De Bruyckere, Roni Horn, Louise Bourgeois e Allan Kaprow, questa è la galleria dove trovarle.

Con le sue tre gallerie newyorkesi e le altre sparse tra Londra, Parigi e Hong Kong, David Zwirner si colloca tra le prime mega-gallerie al mondo. Zwirner ha aperto la prima sede nel 1993 a New York e da allora ha rivaleggiato nel mercato dell’arte come pochi altri. Con i suoi 14.000 metri quadrati tra le sei sedi e i 150 dipendenti, può essere considerata un vero e proprio spazio museale. Oltre ai grandi nomi di artisti contemporanei come Francis Alÿs, Marlene Dumas e Michaël Borremans, rappresenta anche artisti storicizzati come Donald Judd, Josef Albers e Sigmar Polke.

Tra le big non può mancare la londinese  White Cube aperta nel 1993 dal gallerista e mercante d’arte Jay Jopling, in Duke Street nel West End di Londra. Dalla sua fondazione, in meno di trent’anni, lo spazio si è moltiplicato in modo esponenziale aprendo sedi a Hong Kong, Parigi e New York. Tra i vari primati, White Cube ha ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali essendo una delle prime gallerie ad aver rappresentato gli Young British Artists (YBA), il gruppo di artisti che furoreggiarono alla fine degli anni ’80, tutti usciti dal prestigioso Goldsmiths College di Londra. Bastano pochi nomi per dare l’idea di questi gruppo di ‘indisciplinati’: Damien Hirst, Tracey Amin, Sara Lucas e Jenny Saville.

Con le sue cinque sedi di Parigi, la galleria Perrotin si conferma tra le più potenti non solo di Francia, ma dell’intero globo. È stata fondata nel 1990 dall’appena ventunenne Emmanuel Perrotin, che in tre decadi, oltre alle 5 sedi di Parigi, ha aggiunto quelle di New York, Seoul, Tokyo e Shanghai, dove ha inaugurato uno spazio espositivo enorme di 7.500 metri. Tra i suoi artisti si contano Maurizio Cattelan, Wim Delvoye, JR, Takashi Murakami e Sophie Calle. La galleria partecipa, ogni anno, ad oltre venti fiere d’arte internazionali.

Per metratura, numero di dipendenti e sedi, la Lisson Gallery si merita a pieno titolo di stare tra le big. Fondata nel 1967 da Nicolas Logsdail in Bell Street a Londra, la Lisson  è una delle galleria d’arte contemporanea più longeve e pioniera della Minimal e Conceptual Art sin dai suoi esordi. Alle due sedi londinesi, si aggiungono le due a New York, una Shanghai e spazi temporanei a East Hampton (NY) e nel quartiere londinese di Mayfair. Oltre a confermarsi mega-galleria con oltre 4000 metri quadrati, la Lisson si distingue per un’incredibile lista di oltre 60 artisti tra i più quotati, tra cui spiccano: Marina Abramovic, Ai Weiwei, Daniel Buren, Tony Cragg, Richard Long e Anish Kapoor.