Le copertine della collana editoriale di fantascienza, robot e umanoidi in mostra a Prato

Il suo nome, Urania, nasce nel 1952, per volontà dell’editore Mondadori, con l’obiettivo di raccontare al pubblicio italiano i mondi al di là del mondo, visti dagli occhi degli autori di fantascienza. Così approdarono nell’immaginario di casa nostra le visioni di Asimov, Ballard, Dick e Le Guin, fino ad allora inediti e completamente sconosciuti.

La guida interstellare a realtà ignote iniziava, naturalmente, dalla copertina, affidata all’inizio all’illustratore Kurt Caesar, noto in Italia anche con lo pseudonimo di Cesare Avai, con un tratto pieno e deciso, dai colori intensi e a contrasto. Furono in molti a susseguirsi nell’incarico, fino al 1996, quando il cambio di veste grafica modificò anche le visioni sugli altri pianeti proposte ai lettori. Non più un unico curatore, ma mani diverse contribuirono a presentare i romanzi della collana editoriale e Franco Brambilla, da quel primo restyling, si è immerso completamente in pianeti rossi, umanoidi, mezzi meccanici e tecnologie digitali ultrasofisticate.

Al punto da trsformare anche la tecnica: la sua è figlia dell’era 2.0. La creazione avviene a computer e la ricerca di trasparenze, colori brillanti e tridimensionalità fa combaciare perfettamente la forma al contenuto del nuovo romanzo fantascientifico.

I suoi lavori sono ora in mostra a Prato per Prato Comics+Play 2014, quest’anno dedicato proprio ai Robot.

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I Robot di Franco Brambilla
Dal 12 al 20 Settembre dalle 10 alle 19.
Spazio Espositivo – Cassero Medievale – Viale Piave – Prato Centro Storico