Il meglio dalla 73esima Mostra Internazionale del Cinema

Per qualcuno era già scritto, per altri sarebbe stato troppo azzardato, ma alla fine, come sempre, la giuria presieduta dal regista Sam Mendes ha fatto prevalere quel valore artistico, e non quello commerciale, componente imprescindibile per una Mostra d’Arte Cinematografica.

Ed è con questo spirito che Venezia 73 si conclude all’insegna del cinema filippino, quello di Lav Diaz, autore di culto, amatissimo dai critici, soprattutto per il suo “andare oltre alle regole scritte, temporali e narrative, che così conquista il Leone d’Oro come miglior film grazie a The Woman Who Left.

Un viaggio in bianco-nero di quasi quattro ore, per raccontare uno spaccato storico importante, il 1997, scandito dai molti sequestri nel suo paese, visto però attraverso lo sguardo, doloroso, lento, poetico, dei suoi tanti personaggi.

Ma a festeggiare sono stati soprattutto gli Stati Uniti, a partire da Tom Ford. Sette anni dopo il suo debutto con A Single Man, il suo Nocturnal Animals conquista meritatamente il Gran Premio della Giuria, a conferma ulteriore di un autore-guru per la moda, che di fatto lo proietta ad autore tendenza anche nell’ambito visivo. Un connubio di stile e sostanza, forza ed eleganza, per un titolo tra i più attesi della stagione appena cominciata. Seppur inatteso invece, il premio per Emma Stone, Coppa Volpi come miglior attrice, a testimoniare la consacrazione nei confronti di La La Land, film d’apertura e tra i più apprezzati del festival.

Ma anche un paio di sorprese, a partire da Jackie di Pablo Larraìn, incentrato su Jacqueline Kennedy nei giorni dopo l’attentato di Dallas, che a differenza dai rumors della vigilia, conquista solo la miglior sceneggiatura andata a Noah Oppenheim. Un piccolo tassello, così per Natalie Portman, che li vedrà comunque protagonisti ai prossimi Oscar. E poi The Bad Batch, il cannibal-movie di Ana Lily Amirpour, che porta a casa il Premio Speciale della Giuria. Insomma follia e rivoluzione.

Leone d’Argento per la miglior regia invece, ex aequo, ad uno dei mastri indiscussi russi, Andrei Konchalovski, grazie al ritratto sull’Olocausto di Paradise, e ad Amat Escalante in The Untamed.

Mai in dubbio infine la Coppa Volpi al miglior attore, Oscar Martinez, nella pellicola argentina El Ciudadano Illustre, così come il Premio Marcello Mastroianni, riservato ai migliori esordienti, andato alla ventenne tedesca Paula Beer, splendida nel melò firmato da François Ozon, Frantz, in uscita a fine settembre.

La Mostra cala il sipario, ma l’appuntamento è già in agenda, per il 30 agosto 2017.