10 cocktail autunnali da provare subito
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10 cocktail autunnali da provare subito

di Penelope Vaglini

Le ricette delle miscele autunnali che scaldano il palato quando le temperature iniziano a scendere

Il passaggio dall’estate all’autunno è forse uno dei più traumatici perché, oltre a far scendere il termometro di qualche grado, segna anche l’inesorabile fine delle vacanze. Ritornati in città, tra impegni frenetici e ripresa delle attività quotidiane, è importante ritagliarsi un momento per sé, godendo di cocktail autunnali che, con i loro ingredienti, sono capaci di scaldare il palato. Da degustare seduti al bancone, al tavolo del proprio bar preferito, oppure sul divano di casa, ecco 10 cocktail da provare in autunno.

Adonis

Dedicato a un celebre musical di fine ‘800 in voga a Broadway, l’Adonis è stato a lungo dimenticato per tornare, da qualche anno, a far capolino nelle drink list dei migliori cocktail bar del mondo. Ideale da consumare dopo cena, viene servito all’interno di un’elegante coppetta ghiacciata, decorata unicamente con zest d’arancia. Si prepara all’interno di un mixing glass unendo 60 ml di sherry, 30 ml di vermouth e finendo con qualche goccia di Angostura.

Americano

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Potrebbe essere nato nell’800, ma la storia più comune su questo drink è quella legata a un pugile italiano molto famoso negli States. Primo Carnera, detto l’Americano, sembra colui che ha ispirato la miscela a base di bitter, vermouth e soda. Per prepararla è sufficiente munirsi di un tumbler basso, versare 30 ml di Campari e Vermouth Rosso, finendo con l’aggiunta di soda sul finale. Il ghiaccio e una scorzetta di arancia completano il drink.

Champagne Cocktail

Per palati raffinati, lo Champagne Cocktail è un perfetto cocktail autunnale. Comparso in numerosi classici del Cinema, ha vissuto i suoi momenti di gloria nel periodo del post-proibizionismo. Si prepara all’interno di una coppa versando poche gocce di Angostura su una zolletta di zucchero e aggiungendo 10 ml di Cognac. Il drink viene poi chiuso con le celebri bollicine francesi.

Cosmopolitan

Con il suo colore rosa è diventato l’icona di New York grazie alla serie Sex and The City, dove le quattro protagoniste non perdevano l’occasione di ordinarne uno. La ricetta originale è nata per mano di Tony Cecchini in un locale di Tribeca e miscela 40 ml di vodka, 15 ml di liquore all’arancia, 15 ml di succo di limone e 30 ml di succo ai mirtilli, da inserire nello shaker e filtrare direttamente in una coppetta ghiacciata. Per la decorazione esistono due scuole di pensiero: c’è chi usa zest di arancia e chi di limone.

Dry Martini

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Chi beve Dry Martini lo fa tutto l’anno, specialmente in una fresca serata autunnale, osservando il bartender che lo prepara al bancone con un rito ben preciso. Per prima cosa inserisce 10 ml di vermouth dry nel mixing glass ben freddo, poi aggiunge 60 ml di gin e versa immediatamente la miscela in una coppetta ben fredda (la temperatura di servizio ideale è di 4°C). Anche qui ci sono due versioni diverse per la guarnizione: un’oliva verde oppure la scorza di un limone.

Espresso Martini

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Questa variante sul celebre cocktail di James Bond, entrata nelle liste IBA, è stata creata dal bartender Dick Bradsell a Londra, quando una cliente gli ha chiesto qualcosa per “svegliarla e tirarla su”. Senza esitare il mixologist ha versato nello shaker 50 ml di vodka, 30 ml di liquore al caffè, 10 ml di zucchero e una tazzina di espresso. Una shakerata e l’Espresso Martini è servito.

Negroni

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È il cocktail più bevuto secondo la rivista inglese Drinks International e, in effetti, non c’è bancone in giro per il mondo dove non si serva. Il drink nato a Firenze da una richiesta del conte Camillo Negroni, si prepara versando in un tumbler basso parti uguali di gin, vermouth e bitter (30 ml). Infine si aggiunge il ghiaccio e si decora con una fettina d’arancia.

Rob Roy

Un grande classico oggi molto in voga, il Rob Roy è ideale per i bevitori di Manhattan che vogliono provare un’alternativa a base di Scotch. Per prepararlo è necessario munirsi di un mixing glass e versare, con l’aiuto di un jigger, 45 ml di whisky scozzese, 25 ml di vermouth rosso e, in ultimo, un dash di Angostura. Una volta ottenuta la giusta diluzione mescolando, è possibile filtrare il drink in una coppetta ben fresca e guarnire con una scorza di limone.

Sazerac

La base alcolica del Sazerac cambia nel corso della storia ed è legata al cognac che, con l’avvento della fillossera, fu sostituto dal rye whiskey, all’epoca più semplice da reperire. La ricetta oggi codificata dall’IBA torna alle origini e prevede di unire in un mixing glass 50 ml di cognac, una zolletta di zucchero e 2 dash di Peychaud’s Bitters. La miscela va poi versata in un bicchiere old-fashioned insieme a 10 ml di assenzio. Termina il drink lo zest di limone.

Scofflaw

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Altro cocktail a lungo dimenticato, lo Scofflaw nasce nel periodo del Proibizionismo. Grazie al recente revival del rye whiskey, la miscela americana fa di nuovo la sua comparsa nelle drink list. La ricetta è composta da 40 ml di whiskey di segale, 40 ml di vermouth, 10 ml di succo di limone e 5 ml di sciroppo di granatina, da shakerare con ghiaccio insieme a 1 dash di bitter all’arancia. In ultimo la miscela viene filtrata e servita in una coppetta, con un ricciolo di limone.