I cocktail bar più cool del mondo

I cocktail bar più cool del mondo

di Penelope Vaglini

Gli indirizzi di tendenza per un aperitivo o un after dinner nelle capitali mondiali della mixology. Da Milano a Londra, fino a volare a Sidney e Singapore, ecco i cocktail bar più cool del mondo

Propongono miscele all’avanguardia, recuperano il servizio di distillati dimenticati o introducono il pubblico a ‘nuovi spirits’ territoriali e accolgono gli ospiti in ambienti dal design curato in ogni minimo dettaglio. Sono i cocktail bar più cool del mondo, sempre presenti nelle classifiche di settore e apprezzati non solo dai palati esperti di mixology, ma anche dai consumatori che amano seguire le tendenze e trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto. Qui abbiamo raccolto gli indirizzi dei locali più interessanti da visitare nelle capitali mondiali della mixology. Si parte da Barcellona per poi fare tappa a Milano e Londra, fino ad arrivare a Hong Kong, Singapore, Sidney e New York. 

Paradiso, Barcellona

Paradiso Barcellona
Paradiso, Barcellona

Varcando la soglia del Paradiso di Barcellona, la sensazione è di trovarsi in un altro mondo. Un caldo bancone segnato dal ritmo di lamelle in legno sapientemente illuminate invita gli ospiti a mettersi comodi e lasciarsi guidare in una degustazione di miscele all’avanguardia. Al bancone il team di Giacomo Giannotti propone un approccio zero waste, valorizzando il tema sempre più importante della sostenibilità, che viaggia di pari passo con la creazione di cocktail scenografici e, ovviamente, buonissimi. Quelli che hanno conquistato il terzo posto nella classifica dei 50 Best Bars sono ispirati all’universo e si illuminano (letteralmente) al buio.

Katana Kitten, New York

Chi è in cerca di una drink experience fuori dal comune nella Grande Mela, dovrà fare tappa da Katana Kitten. Un cocktail bar di evidente ispirazione nipponica che nel nome porta un segno della cultura samurai e quello di un gatto, che di questi tempi si sa, non può che fare tendenza. Qui Masahiro Urushido presenta il suo concetto di mixology che predilige i grandi classici giapponesi come i whisky highball, presenti una sezione specifica della drink list, insieme ad altri long drink beverini ideali per accompagnare i “piccoli morsi” come chips di nori, katsu sando e teriyaki burger. Imperdibili anche i Boilermaker, cocktail tradizionali a base di birra e whisky dove uno shot di distillato di cereali viene fatto letteralmente affondare nel bicchiere schiumoso.

Jigger and Pony, Singapore

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Rice Martini cocktail, Courtesy Jigger & Pony

Tra i migliori bar di tutta l’Asia c’è Jigger & Pony, indirizzo che porta il nome di uno strumento fondamentale del bartender contemporaneo: il misurino per aggiungere la corretta quantità di spirito all’interno del bicchiere. L’ambiente elegante, il grande tavolo comune al centro della sala, gli sgabelli dai colori caldi e le accoglienti poltroncine in tessuto permettono di godere di una piacevole pausa all’insegna dei più grandi classici della mixology resi unici dai twist dei mixologist del locale coordinati dall’italiano Giovanni Graziadei. La drink list, che prende il nome di “A decent menu” è come un magazine da sfogliare con i cocktail ordinati dal più leggero al più forte: si inizia con il Whisky Highball per terminare con un Black Pepper Sazerac.

Coa, Hong Kong

Courtesy Coa
Courtesy Coa

Osservando la bottigliera del Coa si potrebbe pensare di essere al centro di Oaxaca, nella patria messicana dell’agave. Invece, l’indirizzo di alta mixology guidato da Jay Khan si trova a Hong Kong ed è nato con la missione ben precisa di far conoscere al pubblico dei cocktail lover asiatici tutti gli spiriti provenienti dal centro America. Il nome del locale, infatti, è lo stesso di un particolare macchinario utilizzato per raccogliere le piante di agave. Dai più celebri tequila e mezcal, fino a raicilla e sotol, Coa permette di scoprire tutte le sfumature di questi distillati attraverso cocktail ispirati alla mixology messicana e degustazioni delle etichette contenute all’interno delle 41 pagine del menu.

Maybe Sammy, Sidney

Anche dall’altra parte del mondo si trova lo zampino dell’ospitalità italiana nei cocktail bar più cool. In particolare, a Sidney, il Maybe Sammy di Andrea Gualdi, Martin Hudak, Stefano Catino e Vince Lombardo attira gli appassionati del buon bere e rappresenta il flagship di una serie di altri locali di successo sparsi sul territorio australiano. L’interior design da copertina, con il bancone verde petrolio e le bottigliere incastonate in nicchie lignee dai profili illuminati, sono lo sfondo ideale per il servizio sempre attento del team di Maybe Sammy: informale, divertente e alquanto “rumoroso”. Nella cocktail list si trovano miscele dedicate al tour del 1977 di Sammy Davis Junior alla Opera House di Sidney, insieme ai “minis” cocktail in piccole porzioni per assaggiare più creazioni nella stessa sera senza far salire troppo in alto il grado alcolico.

Connaught Bar, Londra

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Courtesy Connaught Bar

È l’ospitalità italiana a segnare il successo del Connaught Bar, da due anni primo nella lista dei migliori cocktail bar del mondo. L’indirizzo londinese all’interno del The Connaught, blasonato luxury hotel della city, è infatti guidato da un team che arriva dal Belpaese. Agostino Perrone Director of Mixology, il suo braccio destro Giorgio Bargiani, Head Mixologist e la talentuosa Maura Milia sanno accogliere i loro ospiti con un savoir-faire unico, realizzando miscele create su misura come il celebre Connaught Martini, preparato di fronte al tavolo grazie a un elegante Martini Trolley. Il momento più scenografio? Quello della versata della miscela dal mixing glass alla coppetta, gesto iconico immortalato dai drink lover di tutto il mondo.

Norah Was Drunk, Milano

Ha aperto un mese fa ed è già tappa fissa dei cocktail lover che frequentano la zona milanese di Lambrate. Si chiama Norah Was Drunk ed è il progetto di Niccolò Caramiello e Stefano Rollo che riporta in auge una base alcolica dimenticata. Si tratta dell’Assenzio, che qui viene servito in modo tradizionale, ponendo dello zucchero su un apposito cucchiaio in bilico sul bordo del bicchiere, lasciandovi colare dell’acqua freddissima da una fontanella, una goccia per volta. Oltre alla bevuta liscia, il liquore viene miscelato all’interno di cocktail classici, dando vita a interessanti twist come l’Absinthe Martini. L’abbinamento perfetto? Quello con le ostriche e le conserve portoghesi racchiuse in affascinanti scatolette illustrate.