5 consigli per essere più sostenibili in cucina

5 consigli per essere più sostenibili in cucina

di Digital Team

L’attenzione verso pratiche più etiche passa anche dalla cucina. Nell’ambiente domestico, infatti, si registrano il 42% degli sprechi di cibo a livello europeo. Con piccole accortezze quotidiane e la scelta di dispositivi tecnologici progettati con un approccio green, è possibile diventare più sostenibili. Ecco come

I dati sullo spreco alimentare sono talmente allarmanti che è stata istituita una giornata nazionale per sensibilizzare i consumatori verso la lotta a questa problematica. Si tiene i primi giorni di febbraio ed è l’occasione per rendere noti i numeri del cibo che quotidianamente viene gettato. L’Italia, per esempio, ha conquistato il triste primato di Stato Europeo più “sprecone” degli ultimi 20 anni. Un dato calcolato dal JRC (Centro Comune di Ricerca dell’UE) sull’intera filiera dei prodotti alimentari: sia il pre-consumer waste ovvero tutto ciò che viene scartato nel processo pre-vendita, sia il post-consumer waste, ovvero le percentuali di alimenti perse a causa degli sprechi domestici.

Il totale del cibo perso ogni anno è di 270 milioni di tonnellate suddivise tra carni, pesci, cereali, vegetali e formaggi. A livello domestico, si sprecano circa 76kg di alimenti pro capite ogni anno, ovvero il 25% di tutto ciò che viene acquistato al supermercato. Inoltre lo smaltimento di ogni kg di alimenti scartati, rilascia nell’atmosfera 4,5 kg di CO2. Per non parlare delle quantità di packaging che, se non correttamente riciclati, alimentano l’inquinamento ambientale, specialmente quando contengono plastica.

Come contrastare lo spreco alimentare a livello domestico

L’impatto sull’economia e sugli ecosistemi dello spreco alimentare è ormai insostenibile e, ognuno di noi, può fare la sua parte per cercare di contrastarlo: per prima cosa programmando una spesa oculata ed evitando di acquistare troppo cibo.

Il secondo step è cercare di consumare prima i cibi freschi e più facilmente deperibili, tenendo d’occhio la data di scadenza. Terzo passaggio è quello di impiegare dispositivi tecnologici in grado di prolungare la vita utile degli alimenti e di conservarli in modo ottimale mantenendone inalterato il gusto e le proprietà organolettiche. La tecnica del sottovuoto è la più utilizzata nelle cucine professionali e oggi è a portata di tutti grazie a prodotti innovativi come DRO!D di B!POD. Si tratta del device più compatto e potente sul mercato, lanciato dalla material science company SAES, progettato, prodotto e assemblato interamente in Italia.

In soli 30 secondi riesce a raggiungere una potenza sottovuoto di 50mbar, eliminando così il 95% delle molecole di ossigeno all’interno del contenitore del cibo. Utilizzandolo regolarmente a casa è possibile rendere la propria cucina più “green” in cinque modi differenti.

Riduzione degli sprechi di cibo

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“DRO!D, courtesy B!POD”

Grazie a un unico tasto centrale, il dispositivo DRO!D permette di scegliere tra due diverse intensità del vuoto, mostrando le opzioni attraverso un display OLED. Eliminando l’aria dai contenitori, arresta il processo di ossidazione dell’alimento in essi contenuto, impedendo a eventuali muffe e batteri di proliferare, mentre colori, sapori e consistenze rimangono inalterati. I cibi possono così essere congelati e, una volta tolti dal freezer, non sviluppano brina e non risultano “annacquati”.

Eliminazione dell’uso della plastica

DRO!D è realizzato in ABS riciclabile e si abbina a tre contenitori di differenti formati, tutti richiudibili, impilabili e riutilizzabili. I coperchi sono in Tritan completamente BPA free, realizzato con processi sostenibili e smaltibile a fine vita e i contenitori sono in PP, anch’esso bpa free. Oltre a essere compatibili con la cottura al microonde, lavabili in lavastoviglie e conservabili in freezer, i contenitori per alimenti eliminano la necessità di sacchetti di plastica non riciclabili (circa 300 l’anno).

Filiera corta e abbattimento delle emissioni di CO2

La filiera di un prodotto è fondamentale per capire quanto questo sia etico e sostenibile. DRO!D, per esempio, è progettato e realizzato interamente in Italia. La sua struttura è un assemblaggio di componenti realizzate ad hoc dal team della Design House di SAES, senza l’impiego di nessun elemento standard o commerciale. Anche il processo di spedizione del dispositivo per sottovuoto pensa al lato green e riduce al minimo gli spazi vuoti per ottimizzare gli impatti sul trasporto e sul consumo di carburante.

Ricondizionamento a fine ciclo di vita del prodotto


Prodotti nati per durare e non per essere gettati nella pattumiera. L’impegno verso l’economia circolare, ha portato B!POD a progettare DRO!D per durare a lungo, senza quindi che vi sia nessuna obsolescenza programmata. Inoltre, l’azienda ha attivato una politica di ricondizionamento che rimette a nuovo eventuali dispositivi restituiti, che rientrano così sul mercato. Infine, per rendere la catena di riciclaggio più semplice, il dispositivo è costruito solamente da blocchi a incastro che non prevedono l’impiego di colle né viti, rendendo lo smaltimento più semplice e rapido.

Packaging riciclato e riciclabile

Gli oggetti che utilizziamo in cucina e in contenitori dei cibi che prepariamo sono anch’essi un peso per l’ambiente. Ecco perché è fondamentale che il packaging sia riciclabile o riutilizzabile e proveniente da fonti certificate. Come la polpa di cellulosa naturalmente colorata della carta Shiro Eco, la più sostenibile sul mercato, utilizzata per avvolgere DRO!D e illustrata da un artista italiano con soggetti legati alla salvaguardia di habitat e specie animali in via di estinzione.