Birra: meglio in lattina o in bottiglia?
(Credits: YvanDube/iStock) – 24 luglio 2018

Birra: meglio in lattina o in bottiglia?

di Aldo Fresia

Il dibattito è aperto, anche fra i migliori birrifici artigianali: la scelta non è semplice, ma alcuni fattori potrebbero risultare determinanti

L’esperienza ci ha insegnato che la bottiglia è un contenitore di birra migliore rispetto alla lattina. Si tratta però di una convinzione che non è ricavata da un confronto diretto, cioè la medesima bevanda in contenitori diversi, quanto piuttosto dall’abitudine. Se però le birre industriali possono effettivamente lasciare percepire una differenza, a maggior ragione in passato, quelle artigianali oggi testimoniano che il contenitore non influenza le caratteristiche organolettiche, complice anche la novità di una pellicola inerte inserita all’interno delle lattine. Proprio per questo è tornato alla ribalta il dibattito che contrappone vetro ad alluminio.

UN TREND IN ESPANSIONE
Negli anni Novanta, durante la preistoria del movimento artigianale, la lattina rappresentava una rara eccezione alla regola della bottiglia, mentre da qualche anno ha guadagnato uno spazio importante. L’origine di questo cambiamento è rintracciabile negli Stati Uniti, che già all’inizio degli anni Duemila abbracciavano con decisione l’alluminio: da lì, anche se con minore entusiasmo, la tendenza è arrivata in Europa, con l’Inghilterra a fare da apripista e i birrifici italiani a giocare la parte dei conservatori. Hanno ragione a comportarci così? La risposta non è semplice.

LATTINA O BOTTIGLIA?
L’alluminio offre dei vantaggi di ordine economico: l’imbottigliamento costa meno e lo stoccaggio e il trasporto sono più semplici, perché le lattine sono meno ingombranti, meno pesanti e sono impilabili con facilità. Per contro, dal punto di vista ecologico, che per fortuna è sempre più importante, vince il vetro: entrambi sono materiali riciclabili, ma l’alluminio alla lunga si deteriora (alla fine non potrà più essere utilizzato per scopi alimentari) e il processo di creazione di una nuova lattina è più costoso. Se però mettiamo fra parentesi questo tipo di considerazioni e ci concentriamo sulla birra e la sua conservazione, la gara finisce in parità.

COSA CAMBIA PER LA BIRRA?
Da quando esce dal birrificio a quando viene versata nel nostro bicchiere, i due grandi nemici della birra sono la luce del sole e gli sbalzi di temperatura: meno ce n’è, meglio è. La lattina annulla i rischi legati alla luce, cosa che nemmeno il più scuro dei vetri può scongiurare completamente, ma è molto più sensibile agli sbalzi di temperatura. Facciamoci caso: per raffreddare una lattina ci vuole meno tempo, il che è un bene quando siamo nel bel mezzo di un party, ma è un male se pensiamo che l’alluminio è portato a scaldarsi altrettanto velocemente: un rischio tutt’altro che remoto durante il trasporto e la conservazione.

DUE QUESTIONI IN PIÙ
Bisogna considerare un paio di fattori aggiuntivi. Intanto la chiusura ermetica di una lattina garantisce un’impermeabilità totale all’ossigeno, cosa che non è altrettanto certa nel caso del tappo a corona di una bottiglia: il dialogo con l’ossigeno dovrebbe avvenire solamente in procinto della bevuta. Inoltre, per quanto negli Stati Uniti ci siano esempi in controtendenza, in linea di massima il vetro sembra il materiale migliore per la rifermentazione in bottiglia, perché è indeformabile.

IL FATTORE (FORSE) DETERMINANTE
Dobbiamo infine considerare un punto che esula dagli ambiti analizzati finora, ma che potrebbe essere determinante per l’affermazione della lattina. La produzione artigianale, con le sue mille varianti, ha creato un numero crescente di estimatori che si sfidano a colpi di competenza in materia di luppoli, orzi, lieviti, stili e fasi di lavorazione. Un’attività che ha premiato i produttori di qualità, ma che vista da fuori può sembrare punitiva per i neofiti, esclusi da una realtà complessa.

L’uscita dalla nicchia, per quanto vasta essa sia, potrebbe passare dall’adozione della lattina, che viene percepita come meno elitaria. È quello che ad esempio sta cercando di fare il birrificio Baladin, pioniere dell’artigianalità italiana: la sua Baladin Pop (con pop nel senso di popolare) sembra andare proprio in questa direzione. Al di là dei pro e contro legati ai contenitori, se il mercato della birra artigianale si amplierà grazie alla lattina, allora difficilmente i produttori potranno resistere alla tentazione di abbandonare il vetro, o almeno di adottare entrambi i contenitori, magari per prodotti differenti.