Come scegliere un buon vino: consigli per principianti

Come scegliere un buon vino: consigli per principianti

di Penelope Vaglini

Individuare l’etichetta migliore per una cena speciale o semplicemente per gustare un ottimo calice all’ora dell’aperitivo, può essere un’impresa ardua per chi ha poca dimestichezza in materia. Ecco quindi qualche suggerimento per scegliere un buon vino da portare a tavola

Rosso, bianco, rosé, orange. Naturale, biologico e biodinamico. Fermo, con bollicine. Italiano o straniero. Quando arriva il momento di scegliere il vino le variabili sono così tante che si fa presto ad andare in confusione. Se anche i palati più esperti si affidano a sommelier e guide di settore c’è un motivo: il mondo del vino è complesso e ogni bottiglia racchiude molteplici sfaccettature che ne determinano il gradimento. In più anche il gusto personale gioca un ruolo fondamentale: il vino preferito di qualcuno può non essere gradito dagli altri commensali. Ecco quindi poche e semplici regole da seguire per scegliere un buon vino e godersi i migliori abbinamenti.

Vino for dummies, i consigli da seguire

Il primo consiglio per i principianti del vino sembra banale, ma è proprio quello di seguire i consigli. Sfogliare le guide di settore, le classifiche e i più importanti siti che assegnano punteggi al mondo enoico è infatti importante per imparare a orientarsi nella materia. Al ristorante, invece, è utile chiacchierare con il sommelier e indicare i propri gusti: fruttato, secco, strutturato o delicato. Impiegare gli aggettivi giusti aiuterà la “guida” a comprendere quale etichetta consigliare. Stesso discorso quando ci si reca in enoteca, dove per acquistare un vino di qualità è bene affidarsi alle parole esperte dell’enotecario. All’inizio fidarsi è bene, provare e affinare il palato diventa la necessaria conseguenza.

Saper leggere l’etichetta

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Come per la maggior parte dei prodotti alimentari, la qualità è intuibile già dalla lettura dell’etichetta. Quella del vino riporta alcuni indizi con cui si può capire se ci si trova di fronte a un prodotto di qualità oppure no. Per comprendere se rispetta alcuni disciplinari, si possono cercare le diciture DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) e DOC (Denominazione di origine controllata). Nel primo caso i parametri da seguire sono più stringenti e sono legati al rispetto di determinate tecniche di coltura, raccolta, produzione e impiego di uve selezionate. Anche l’indicazione geografica tipica e protetta (IGT e IGP) sono sinonimo di caratteristiche peculiari. Importante anche la provenienza, che indica la zona precisa in cui il vino è stato prodotto e l’indicazione dell’imbottigliatore. Inoltre, quando ci si trova in presenza di determinare diciture, solitamente il vino è pregiato: “Millesimato” indica che è stato prodotto soltanto con le uve di una stessa annata, la “Riserva” ha subito un affinamento più lungo del normale, il “Superiore” è realizzato con uve molto pregiate e il suo grado alcolico supera dello 0,5% quello classico.

Equilibrio al palato

Sfogliare le guide di settore, il consiglio del sommelier e la lettura dell’etichetta non sono però infallibili quanto l’assaggio. Degustare il vino permette di comprendere se è di qualità o meno. La prima regola è quella della complessità: tanto più il gusto è articolato al naso e al palato, tano più il vino sarà buono. Ogni aroma deve essere riconoscibile e avere un ordine di lettura ben preciso. L’equilibrio tra presenza di alcol e zuccheri, acidità, sapidità e tannini è la chiave, anche se esistono eccezioni dove lo squilibrio diventa la cifra stilistica riconoscibile di veri e propri calici da fuoriclasse.

La potenza dell’invecchiamento


Il processo di affinamento del vino permette al colore di cambiare, agli aromi di evolversi e, in generale, a sviluppare caratteristiche organolettiche più complesse. In linea di massima, si ammorbidisce al palato, diventa meno astringente e acquisisce sentori particolari se lasciato riposare in botte. Ecco quindi che, scegliendo un vino invecchiato, anche i bevitori alle prime armi potranno apprezzare bouquet ricchi e di maggiore struttura.