Tavole open air in città con un occhio al panorama e uno al palato

Il bello della bella stagione – piogge a parte – è che nelle serate estive si può mangiare ai tavolini all’aperto e scoprendo angoli nascosti: ci si sente in vacanza anche se si resta in città o anche se si fa davvero un tour più cosmopolita.
A Parigi: che ne dite di un palazzo del Seicento nel Marais? Le Grand Coeur è proprio “nel cuore” della Ville Lumiere: una birreria stellata, anzi bistellata con i piatti – sorpresa – dello chef Mauro Colagreco del Mirazur di Mentone. Una grande cucina con proposte di stagione, ma una formula diversa dal ristorante gourmet. In sottofondo la musica, dal flamenco alla classica, della scuola di danza che si affaccia sul cortile del ristorante. What else?

Un classico per una meta classica: a New York Shake Shack in Madison Avenue, per una pausa hamburger “comme il faut” o per un frozen custard (tipico gelato denso e cremoso) ai gusti season, dal Matcha Citrus, allo Strawberry Cheesecake e Stumptown Coffe Cardamom…

A Barcellona pausa pranzo stilosa sulle ramblas nel giardino interno del Mandarin Oriental. Accomodati ai tavolini del Mimosa Garden, vera oasi urbana, fra piante esotiche e mediterranee, si possono gustare fino a ottobre le proposte del pluripremiato Gastón Acurio, chef di Astrid y Gastón a Lima. Chevice rulez.

Non è un dehors, ma ha due terrazze che affacciano su Piazza di Spagna. Situato in un edificio del Cinquecento, il Palazzetto dell’Hotel Hassler a Roma è un winebar con entrata da Piazza Trinità dei Monti. Vuoi mettere mangiare una pizza sorseggiare un calice di vino godendosi lo skyline della Città Eterna?

Vista sulla collina torinese e su Piazza Vittorio Veneto, la piazza porticata più grande d’Europa. Già solo per questo Opposto merita una visita. Dalla pausa pranzo fino a tarda notte si possono gustare piatti della cucina italiana contemporanea, ma anche pizze gourmet e cocktail tra il classico e l’insolito.

A Milano la Trattoria Trombetta è il nuovo place to be nella zona di Porta Venezia. La cucina è quella dello stellato “occhialuto” Giancarlo Morelli (Pomiroeu di Monza). Piatti e prezzi da trattoria, ma qualità stellata. Per chi si accomoda ai tavolini all’aperto c’è anche un menù molto più easy e open air, ma sempre di altissimo standard, dalla caprese di mozzarella fior di latte e pomodori del piennolo, alle acciughe del cantabrico con burro di malga e crostini.

Dulcis in fundo questa volta non siamo in città, ma sui colli bolognesi, da raggiungere anche con una Vespa 50: il Fienile Fluò, per una cena in vigna immersi nel profumo delle erbe selvatiche e le fresche brezze notturne, tra un calice di rosso e un piatto di tagliatelle al ragù.