Il vino rosé di Angelina Jolie e Brad Pitt

Andreas Rentz/Getty Images for Paramount Pictures

Il vino rosé di Angelina Jolie e Brad Pitt

di Aldo Fresia

Prodotto nelle vigne del loro castello in Francia, è uno dei migliori al mondo

Angelina Jolie e Brad Pitt non sono solamente fra gli attori più potenti di Hollywood. Producono anche un ottimo vino rosé dalle vigne di Château Miraval, il loro rifugio da 35 stanze nel sud della Francia.

La loro avventura comincia nel maggio del 2008, quando incontrano l’industriale italo-americano Tom Bove, proprietario della tenuta, e firmano un contratto di locazione di tre anni con opzione d’acquisto (che poi avviene). Il castello è circondato da 400 ettari di parco, di cui 30 destinati alla coltura biologica della vigna.

Sebbene i riflettori del gossip raggiungano Château Miraval solo in questo momento, gli estimatori di musica e vino già lo conoscono. I primi perché il pianista jazz Jacques Loussier, che lo acquistò nel 1970, vi costruì uno studio di registrazione utilizzato negli anni seguenti da artisti come Sting, The Cure, AC/DC, The Cranberries. Per gli appassionati di vino è un nome noto grazie alla qualità delle bottiglie prodotte, fra le quali spicca anche un rosé chiamato Pink Floyd in onore della band inglese, che a Château Miraval incise una parte del doppio album The Wall.

L’arrivo della coppia Jolie-Pitt coincide con un progetto di riqualificazione del vigneto operato in associazione con la famiglia Perrin, una delle più autorevoli quando si parla di produzione vinicola francese. La collaborazione comincia con la vendemmia del 2012 e ottiene subito un risultato eclatante: il Jolie-Pitt & Perrin Côtes de Provence Rosé Miraval (questo il nome completo) raggiunge l’84° posizione nella lista dei migliori 100 vini del mondo redatta dagli esperti di Wine Spectator. Considerato che si tratta della posizione più alta per un rosé, il vino di Angelina Jolie e Brad Pitt è di fatto il capofila nella sua categoria.

La seconda annata (vendemmia 2013, in vendita dall’inizio di febbraio 2014) sta ricevendo recensioni entusiaste. Decanter scrive che ha ‘una struttura delicata che si intensifica sul palato’ e che gli ultimi sentori fanno letteralmente ‘venire l’acquolina in bocca’.