L’artista Peddy Mergui lancia una provocazione: uova, latte, arance (e non solo) griffati da noti brand del fashion come Versace, Apple, Nike (e non solo)

Prodotti di largo consumo griffati da grandi marchi della moda. La provocazione è del designer Peddy Mergui che ha preso uova, latte, arance e altri articoli dallo scaffale del supermercato e li ha rivestiti con packaging di lusso. Letteralmente.

Così, le uova incartate una a una in foglietti dorati e racchiuse in una scatola nera corvino sono state firmate Versace, il latte contenuto in un elegante cartone bianco è stato griffato Apple, le arance racchiuse in un moderno dodecaedro sono state ornate dal logo Nike. Solo per citare alcuni prodotti del progetto Wheat is Wheat is Wheat.

‘Ho voluto riportare i marchi di lusso alle origini’, ha detto Mergui dal suo ufficio di Tel Aviv riflettendo sull’effetto psicologico che le griffe di prestigio hanno sui consumatori.

“Qual è il confine etico di noi designer? Quanta possibilità abbiamo di influenzare i consumi delle persone? Stiamo usando i nostri ‘strumenti’ con saggezza, oppure senza alcun limite? L’obiettivo del mio lavoro è stato quello di creare prodotti adatti all’uso quotidiano, non speciali, quelli che ogni famiglia consuma quotidianamente per poi ridisegnarli con il linguaggio seducente usato dai grandi brand. E allora altre domande sono sorte spontanee. Il grano in fondo non è solo grano anche se avvolto in una carta firmata da un brand noto? Perché il latte della Apple dovrebbe improvvisamente essere visto in modo più attraente rispetto a un semplice latte comune? Sarebbe giusto? Imbarazzante? Oppure grottesco?” ha proseguito Mergui.

La risposta non è tardata. “Essere critici. Vedere, guardare, osservare e pensare. Sempre. Con le mie opere voglio solo sollevare la questione, far notare la cosa a noi artisti e ai consumatori”.

Ora più che mai le opere del designer israeliano, che di recente sono state esposte anche al Museum of Craft and Design di San Francisco, sono destinate a stupire e a far parlare di sé.