Un nuovo prodotto, tutto italiano, ad alto quoziente artigianale: lo presenta la premiata azienda M.O.S.I.

Parola d’ordine: design. Nel colore, nel sapore, nella forma. Design nell’arco stesso di un gesto, che da tentazione si riscopre occasione perdendo ruvidità e guadagnando in leggerezza, convivialità. E condivisione.

Consacrato alla Mostra del Cinema di Venezia, scelto e apprezzato da molte star di passaggio al Lido (i più entusiasti: Giuseppe Battiston e Al Pacino), il ritorno del sigaro si declina secondo tre regole fondamentali: formato snello, aroma ricercato, manifattura rigorosamente artigianale. ‘Nel sigaro oggi si cercano due qualità, comfort e design’, spiega Maria Rosaria Cautilli, che cura il marketing del brand di sigari “Ambasciator Italico’ della veneta M.O.S.I.. ‘Si punta a una maggiore disinvoltura nel gesto, liberando il sigaro della sua tradizionale rudezza per trasformarlo in un simbolo di eleganza e di lussoso piacere, da vivere insieme ad altri appassionati’. E allora ecco tornare nelle mani delle star il formato ammezzato, il più comodo da impugnare, abbinato a una paletta di aromi insoliti e ricercati: il liquoroso ‘ammazzacaffè’, il corposo ‘liquirizia’, il fruttato ‘soave’. E proprio come accade nel campo della moda, anche in quello del sigaro ‘di design’ è l’Italia a mantenere il primato: perchè se il cubano resta il sigaro classico, quello legato all’immaginario tradizionale, il sigaro di design è di tabacco esclusivamente italiano. Per Cautilli ‘l’Italia ha una grande tradizione anche nel campo dei sigari, ma non bisogna pensare che esista solo il Toscano. La nostra produzione di sigari è iniziata solo dopo molti test, fatti per ‘centrare’ la formula del sigaro tipicamente italiano. Ogni sigaro di Ambasciator Italico è realizzato a mano e con prodotti del territorio: la confezione è un valore a parte’. L’unico passaggio a macchina, infatti, è quella inerente all’arrotolamento, mentre tutte le altre fasi sono svolte manualmente con mani di sigaraie esperte sotto la supervisione del master blender di ventennale esperienza nella produzione di questo particolare sigaro. Per quanto riguarda il tabacco, il ripieno è rigorosamente italiano di primissima qualità e seguito già dalla semina da un agronomo M.O.S.I., mentre la fascia è esclusivamente nordamericana, proveniente dalle coltivazioni del Tennensee e Kentucky, dove il tabacco cresce con proprietà elastiche, aromi e caratteristiche uniche per il suo utilizzo, grazie al clima e ai legni utilizzati nella cura delle foglie.

Approdato nel campo del ‘luxury’ (‘esattamente come sta accadendo alla pipa’, spiega Cautilli) e smussato dei suoi spigoli caratteriali (‘il sigaro aromatizzato risulta meno invadente per un non fumatore’), il sigaro di design ha un’altra caratteristica legata inscindibilmente all’epoca in cui viviamo: è social. È comune denominatore per gli appassionati (sul web con l’Accademia del Fumo Lento), per una nicchia di cultori che si scambiano pareri nei forum (ancora sulla rete con Cigarevents), per frequentatori di luoghi dedicati. Come lo Spazio 7 a Venezia, dove le star e le celebrities di passaggio possono fermarsi a gustare il sigaro accompagnandolo a liquori speciali, o come le sale da fumo: un concept di M.O.S.I. che vedrà presto la luce a Treviso, per offrire lo spazio ideale a chi del sigaro ha fatto, prima che una passione, un’arte.

Per approfondire: M.O.S.I.