Mandarin Oriental, Lago di Como: mixology, arte e cucina con vista

Mandarin Oriental, Lago di Como: mixology, arte e cucina con vista

di Annalisa Testa

Incastonato nella riva più soleggiata del primo bacino del Lago di Como, l’hotel 5 stelle riapre i cancelli ottocenteschi delle sue dimore storiche per offrire (non solo agli ospiti delle sue lussuose suite) una nuova experience gourmet.

Pochi luoghi sono carichi di suggestioni cinematografiche e letterarie come i grandi alberghi. Se poi le location in cui sorgono sono già di per sé illumnate di eleganza, la magia, ça va sans dire, ha inizioIl resort in questione è il Mandarin Oriental, Lago di Como, che con finestre, generose terrazze, e il lussurreggiante giardino botanico fatto di camelie, rododentri e magnolie, si affaccia sulle acque chete del Lario, oasi riflessiva di pace e sempre più importante meta gastronimica, ancora di più in questi mesi in cui piacevolmente si predilige celebrare la bellezza e i piaceri dell’Italia.

Una miscelazione perfettamente in equilibrio tra stile italiano e fascino orientale, il restor ospita il ristorante Stellato L’Aria sotto la guda dell’executive chef Vincenzo Guarino che qui esprime la sua idea di cucina mediterranea creativa, il menù, un tripudio di sapore del sud Italia mescolati ai sapori del territorio. Per l’estate in corso l’offerta culinaria per l’estate in corso si amplia. Ecco che inaugura un pop- up restaurant d’eccezione: la Langosteria, una cucina eccellente in cui il mare la fa da padrona tra crudi e ostriche, crostacei e signature dishes che si potranno gustare solo su quel ramo del Lago di Como.

Dalle tradizioni del mediterraneo, a quelle dei forni napoletani. Al MO, Lago di Como, quest’estate arriva sua maestà, la pizza. Un nuovo concetto ideato da Vincenzo Guarino, un’Ape Car trasformata in un forno artigianale in cui cuociono (tutti i giorni dalle 12 alle 22 per gli ospiti dell’hotel e del CO.MO Bar & Bistrot) pizze gourmet realizzate utilizzando un metodo tradizionale tramandato di generazione in generazione, che prevede una lievitazione di oltre 48 ore. Si crea così la base perfetta per ingredienti accuratamente selezionati e rigorosamente prodotti in Italia.

In menù, le classiche ricette: dalla Marinara ai Quattro Formaggi, la Bufala e il Capriccio con pomodori San Marzano, prosciutto crudo e salame di cinta senese. Si consiglia poi di passare alle pizza signature di Guarino, una Risveglio nell’orto preparata con zucchine alla scapece, melanzane, pomodorini Piennolo gialli e rossi, peperoni arrostiti, fiori di zucca, ricotta di bufala e crema di basilico, o una Focaccia con fiordilatte di Agerola, salsicchia di vitello di Bra cruda, scaglie di tartufo nero e pesto di rucola.

Per gli appassionati di mixology gli appuntamenti da segnare in agenda sono quelli con i bartender di WorldClass Italia. Da luglio a ottobre infatti ecco che il CO.MO Bar & Bistrot, in collaborazione con Diageo, ospiterà un calendario di serate dedicate all’arte della miscelazione durante le quali il Bar Manager Luca De Filippis sfiderà alcuni tra i bartender italiani più in voga, per creare cocktail originali ispirati ogni sera ad uno spirit diverso. Ecco il calendario dell e Bartenders Battles:17 Luglio – Daniele Cancellara del Rasputin di Firenze, 7 Agosto – Giorgio Lupi del Central di Torino, 28 Agosto – Matteo Rizzolo del Moebius di Milano, 17 Settembre – Francesco Cione dell’Octavius di Milano, 8 Ottobre – Flavio Angiolillo del Gruppo Mag di Milano.

Ma al buon cibo non si abbina solamente un bilanciato cocktail, ma anche opere d’arte. È il caso di ‘Food for Art – quando i sapori incontrano l’arte’. L’appuntamento voluto da Ruinart, firmato dagli chef di Langosteria in collaborazione con Mandarin Oriental, ogni mercoledi fino al 13 settembre, alla Langosteria Lago di Como. È qui che arte e gastronomia si fondono in menu dedicati alle cuvée emblematiche della Maison, Ruinart Blanc de Blancs, Ruinart Rosé e R de Ruinart Brut.

Firmato dagli chef di Langosteria e del Mandarin Oriental, Lago di Como, il menu Luminous Pop si ispira in particolare alla fantasia creativa della giovane fotografa Elsa Leydier, vincitrice del Premio Maison Ruinart 2019, a cui la più antica Maison de Champagne ha commissionato un servizio fotografico celebrativo della cuvée Ruinart Rosé, l’espressione più golosa del gusto Ruinart. Un omaggio alla Maison, che è stata la prima a commercializzare uno champagne Rosé nel1764. 

Tradizione e sperimentazione consentono a Elsa di realizzare fotografie dove le bottiglie di Ruinart Rosé sono catturate tra l’eternità dei paesaggi naturali dei vigneti e i colori, la luce e i motivi che evocano la contemporaneità dell’era digitale. Queste fotografie, luminose e seducenti, celebrative della natura, fanno eco alle note esotiche di questa cuvée composta per il 45% da Chardonnay e per il 55% da Pinot Nero, di cui il 18-19% è vinificato come vino rosso.

Accostamenti e abbinamenti di gusto e colori, di materie prime e ingredienti eccezionali, appagano gli occhi così come il palato, a sottolineare uno spirito artistico innato, lo stesso che è alla base della creazione di un grande vino come di un grande piatto.