Genova “in fermento” per la prima edizione del Beer Festival, dal 23 al 25 ottobre

Genova per un weekend diventa capitale della birra artigianale italiana. Succede dal 23 al 25 ottobre per la prima edizione del Genova Beer Festival organizzato dal vulcanico gruppo di Papille Clandestine. Tre giorni di assaggi, laboratori, degustazioni, incontri tematici per mettere a fuoco uno dei fenomeni più in fermento, è il caso di dirlo, del mondo enogastronomico italiano. Se infatti negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di birra artigianale, un motivo c’è: con oltre mille microbirrifici, di cui più di 600 attivi, l’Italia è il terzo paese europeo per numero di etichette. Ecco qualche buon motivo per non mancare.

In primis, la birra. 14 birrifici artigianali e più di 70 spine. La tap list è di assoluto livello. Oltre a uno schieramento di birrifici liguri (Maltus Faber, Fabbrica Birra Busalla, Nadir), saranno presenti birrifici piemontesi (Canediguerra, Civale, Kamun, Troll, Croce di Malto), lombardi (Birrificio Italiano, Birrificio Lambrate, Gambolò), toscani (Birrificio del Forte, Brùton) e laziali (Birra del Borgo). E le curiosità sui produttori presenti non mancano: Birra del Borgo è conosciuta anche per aver brassato la sua birra con il più antico cereale coltivato dall’uomo, uno di quelli che si usavano nella mezzaluna fertile migliaia di anni fa, l’enkir o triticum monococco; la Fabbrica della Birra di Busalla è il più antico produttore di birra della Liguria e vanta un passato glorioso: a inizio Novecento realizzava da solo circa il 25% della produzione brassicola italiana; Kamun ha creato le due birre ufficiali del Genoa Calcio.

Street Food. Ci saranno quattro postazioni gastronomiche, tutte genovesi. Roberto Panizza del ristorante Il Genovese, promotore del Campionato Mondiale di Pesto al mortaio, proporrà un grande classico: le trofie al pesto. Accanto a lui i ragazzi del Kowalski serviranno i piatti di cucina dell’Est europeo, mentre Masetto i suoi famosi hamburger. Quarto stand per il locale che per primo ha portato la birra artigianale nel cuore della movida genovese: i Troeggi con le loro bruschette gourmet.

Il Pesto. Si sa, ça va sans dire, il pesto è Genova. E non poteva di certo mancare a un evento come questo, che peraltro vedrà il pubblico decretare quale tra le birre presenti si abbina meglio alla famosa salsa ligure. Ecco qualche segreto per realizzarlo suggerito da un vero maestro, Roberto Panizza: il Basilico deve essere buono, meglio se è un “Genovese dop”; il top è utilizzare l’aglio di Vessalico, paesino dell’entroterra della Riviera Ligure di Ponente; nel mortaio bisogna pestare, se lo accarezzi il pesto non viene; un buon trucco è quello di togliere i pinoli e l’aglio subito dopo averli schiacciati in modo da lavorare il basilico nel mortaio vuoto, solo con qualche grano di sale grosso; il pesto si fa sulle pareti del mortaio, si può preparare anche con un frullatore, ma non avrà mai lo stesso gusto. Insomma, il pesto è una tecnica, non una ricetta.