Le contaminazioni del gusto: i migliori ristoranti fusion a Milano e Roma

Le contaminazioni del gusto: i migliori ristoranti fusion a Milano e Roma

di Paolo Briscese

Abbiamo selezionato sei ristoranti tra Roma e Milano dove immergersi tra sapori lontani, ambienti di design e ottimi cocktail. Per viaggiare con il palato.

Ingredienti e ricette provenienti da tradizioni culinarie diverse, vicine e lontane, che si fondono tra loro. La cucina fusion, molto in voga negli ultimi anni, non è solo un mix di ingredienti, ma anche di usanze, storia, tradizione e gusto. Non una moda passeggera, ma una vera e propria filosofia. Abbiamo selezionato alcuni tra i migliori indirizzi del momento dove poter gustare una cucina fusion d’alta qualità con un occhio attento anche al design. Ecco gli imperdibili.

Nobu – Milano

Ambiente raffinato, atmosfera internazionale, clientela sofisticata e uno stile elegante e minimalista, quello di Armani. Nobu non ha certo bisogno di presentazioni. Frequentato da personaggi della moda, dell’imprenditoria e della finanza sin dalla sua apertura si è imposto come punto di riferimento in città per gli amanti della cucina fusion di alta qualità. Il ristorante segue la filosofia nikkei a cui si aggiunge un tocco italiano e mediterraneo grazie alle creazioni speciali dell’Executive Chef Antonio D’Angelo. Il menù fonde la cucina tradizionale giapponese con influenze peruviane e italiane elaborata dal grande Nobuyuki Matsuhisa, considerato il miglior chef giapponese degli ultimi dieci anni. Se gli ambienti affascinano per la loro bellezza e sobrietà, la cucina conquista il palato più sofisticato. Nobu è conosciuto in tutto il mondo per il suo classico sashimi di ricciola con un tocco di jalapeño, un piatto piacevole per la vista e dal gusto eccezionale. Ospitato al secondo piano del palazzo dello stilista italiano, il ristorante si estende su due piani: il piano terra, più casual, propone una carta in linea con il mood che si respira, più informale e vivace; al primo piano il menu diventa più ricercato e gli ospiti possono assistere dal vivo alla preparazione di sushi, sashimi e altri piatti della tradizione per vivere una food experience davvero immersiva. 

Milano, Via Gastone Pisoni, 1.

Iyo – Milano

E’ il primo (e unico) ristorante fusion con stella Michelin in Italia. Il suo nome che deriva dal termine giapponese “ukiyo” (mondo fluttuante) ondeggia tra oriente e occidente. Un binomio vincente che pervade la sua cucina a forte vocazione internazionale. In un ambiente elegante, cosmopolita e dal gusto contemporaneo, il ristorante propone una cucina di impronta giapponese filtrata da sapori e tecniche di matrice occidentale. Due sono i menu degustazione proposti: Classici, che ripercorre la storia dell’insegna attraverso i suoi piatti iconici e Faccio IYO, che esprime tutta la creatività più recente. Tra i piatti simbolo, sushi, sashimi e gunkan che coniugano rigore orientale e creatività europea, preparati al momento dal sushi banco collocato al centro della sala principale, ma anche piatti creati dalla cucina a vista, come l’Ika somen, un crudo di calamaro, tagliato in modo così sottile che ricorda un somen, servito con caviale Royal Oscietra, uovo di quaglia e salsa soba dashi, o i Wagyu gyoza, ravioli di pasta di spinaci con un ripieno di manzo nobile giapponese.

Milano, via Piero della Francesca, 74.

Zuma

Unico indirizzo italiano del brand di ristorazione creato da Rainer Becker, Zuma Roma è il luogo ideale per gli amanti della cucina fusion. Il ristorante disegnato dall’architetto Noriyoshi Muramatsu si ispira alla filosofia gastronomica Izakaya, termine giapponese usato per descrivere un locale dove ritrovarsi dopo il lavoro e trascorrere ore in compagnia con gli amici. I piatti della cucina contemporanea sono creati per essere condivisi fra tutti i commensali e vengono serviti in modo continuo, rivoluzionando il rituale tradizionale del pranzo o della cena. Cuore pulsante del locale è la speciale Robata Grill (la griglia a carbone giapponese) che consente la preparazione di pietanze alla brace decisamente gustose come carne, pesce e verdure. Il branzino a fette con tartufo yuzu, il merluzzo nero marinato nel miso e il gamberetto tigre jumbo con yuzu koshu sono i re indiscussi della carta del ristorante. Il pregiato menù, propone anche il manzo wagyu, che si può trovare diverse varianti, e il tataki wagyu con tartufo nero, una vera prelibatezza. L’Ultimo piano del ristorante offre uno spettacolare rooftop dove si trova la cocktail lounge, con una vista impareggiabile. Dall’iconica Lanterna di Fuksas, sull’ex Palazzo dell’Unione Militare, lo sguardo si sposta fino a intravedere la scalinata di Trinità dei Monti. Davvero suggestivo.

Roma, Via della Fontanella di Borghese, 48.

Gong Oriental Attitude

Un ponte tra Oriente e Occidente , un viaggio culinario che parte da suggestioni orientali per guardare all’alta cucina dei più grandi paesi d’Europa e del mondo, Francia e Giappone in primis. Questa è la promessa (mantenuta) di Gong Oriental Attitude, non un classico ristorante di cucina fusion, ma uno tra i migliori ristoranti dove gustare una cucina ricca di contaminazioni. Varcato il suo ingresso si viene subito colpiti dai grandi gong di onice retroilluminato che incorniciano uno spazio elegante e dai toni scuri, che di sera acquista un mood particolarmente romantico. Il ristorante presenta un menu ricco, che comprende oltre 60 piatti, basati su tecniche di cottura all’avanguardia come le basse temperature, le affumicature dirette e l’utilizzo moderno della tecnica del vapore. Da provare sono i 3 menu degustazione proposti: Il Tradizione, I Classici di Gong e L’Evoluzione. Tra i piatti più richiesti il riso Gong, servito con una spuma di taro e curcuma. E per finire in dolcezza, il White Lime, disco di frolla croccante con cremoso di cioccolato bianco e lime, gelatine di mango, spugna di tè matcha, lamponi disidratati e sudachi.

Milano, Corso Concordia 8.

Off Club

A Casal Bertone, in posizione più defilata rispetto al centro città, Off Club è uno dei ristoranti fusion più cool della capitale, uno di quei luoghi che vi consigliamo assolutamente di visitare non solo per la qualità della sua cucina (eccelsa) ma anche per la bellezza della location che sorprende. Atmosfera eclettica e vocazione metropolitana, Off Club ricorda certi locali underground delle città mitteleuropee. Disegnato da Antonino Cardillo consulente di lunga data della rivista “Wallpaper”, il ristorante riunisce il cinema di Kubrick e De Palma, le atmosfere di Grand Theft Auto, il distretto art deco di Miami, la musica soul psichedelica, le immagini primordiali di Jung, le illusioni ottiche di Escher, i paraventi giapponesi. Qui si viene per staccare la spina dimenticandosi di stare nella capitale: a fare da collante il cibo, il bere e la musica. Cocktail d’ispirazione giapponese preparati con lo sciroppo riso, lo yuzu, il sake e la nikka vodka accompagano piatti d’ispirazione orientale mescolati alla nostra tradizione. Quindi wagyu, ponzu, litchi mescolati ma anche tartufo, zafferano e crema al mascarpone. Off propone due menu degustazione da 5 o 8 portate: in alternativa c’è un’ampia carta che alterna crudi e sushi, ciotole di riso bianco con sashimi, nigiri, uramaki, ramen, cotture al wok, al vapore o alla griglia.

Roma, via di Casal Bertone, 64.

Temakinho, Roma (Borgo Angelico)

Un angolo di Brasile a Roma. Ispirato alle sofisticate boutique del quartiere Leblon, a Rio de Janeiro, Temakinho a Borgo Angelico è senza dubbio un indirizzo da mettere in agenda per la sua ottima cucina creativa di ispirazione fusion che soddisfa occhi e palato. A pochi passi dalla città del Vaticano, su tre piani, in un palazzo in stile Liberty con una splendida terrazza con vista sui tetti di Roma, il ristorante serve una particolare cucina nippo-brasiliana, due culture molto diverse che si integrano perfettamente tra di loro. Qui, la rigorosa preparazione “alla giapponese” sposa i profumati sapori degli ingredienti tropicali con un risultato stupefacente. Un mix gustoso di sushi, tekamaki, zuppe, rolls, e pesce (di filiere eco-sostenibili) in un ambiente caldo e accogliente, come lo spirito della comunità Brasileira. Il menù, prevede una scelta di petiscos (antipasti), delle cheviches di pesce crudo o di tofu, una scelta di sushi (temaki e rolls) al salmone, tonno e frutti di mare, pesce preparato in stile brasiliano-giapponese. E poi ancora tartare di salmone, brazino, tonno e zuppe speziate. Anche l’offerta beverage è all’altezza delle aspettative. Via libera a birre brasiliane, frullati di frutta fresca, cocktail ai profumi tropicali. La musica e le caipirinhe (vere protagoniste) fanno il resto.

Roma, Borgo Angelico, 30.