I 3 migliori tè del mondo e come degustarli

I 3 migliori tè del mondo e come degustarli

di Laura Barsottini

Il più esclusivo importatore di tè spiega le novità che rivoluzionano la tradizione. E propone 3 tè da provare assolutamente

A dispetto delle sue origini asiatiche, il consumo di tè è considerato tradizionalmente usanza inglese. E, a dire il vero, di questi tempi questa bevanda sta rivivendo un momento d’oro anche fuori dai confini britannici, con accortezze che stravolgono un po’ la “cultura del tè” conosciuta. Uno dei maggiori esponenti di questo trend è Jameel Lalani, senior partner di Lalani & Co., luxury brand con prodotti in vendita da Selfridges e consulente della “tea list” per i più esclusivi locali londinesi.

‘La nuova cultura del te”, spiega, “esplora le provenienze, le origini, la stagionalità delle foglie, facendo proprie le tendenze della gastronomia del 21° secolo: è una cultura antica che abbraccia quella contemporanea. In questo senso è dall’anno scorso che abbiamo lanciato un menù permanente con abbinamenti pietanza-tè al ristorante Gauthier Soho, una lista di tè per il lunch da Coya e una selezione di white tea vintage al Boundary di Shoreditch”.

Jameel suggerisce anche un nuovo modo di servire il tè, usando un bicchiere Riedel, da vino e senza stelo: “I sapori del tè differiscono a seconda del paese, terroir e stagione di provenienza, proprio come succede per il vino o i single malt. Il bello dei bicchieri da vino senza stelo è che il contatto diretto della mano con il liquido permette di saggiarne la temperatura: a una temperatura confortevole in mano corrisponde la temperatura ideale per il palato, quella che permette di apprezzare al meglio i sentori della bevanda”.

Per una perfetta “home tea list”, Jameel suggerisce principalmente di acquistare tè stagionali e in piccola quantità. E ne elenca 3:

  1. “Innanzitutto ci vuole un tè verde (leggi i segreti del tè verde), come lo sbalorditivo Sencha giapponese, raccolto in primavera. Il Sencha Okumidori 2013 della nostra collezione è uno dei migliori che io abbia mai assaggiato’.
  2. ‘Poi ci vuole un tè nero corposo, come l’Assam organico di seconda raccolta’.
  3. ‘Quindi, per il terzo, consiglierei di alternare secondo il gusto e le stagioni due raccolti dagli aromi più interessanti e particolari come, per esempio, un Oolong dalla Montagna di Giada chiamato ‘The Honey Special’”.

La politica commerciale di Lalani & Co. è quella di selezionare i prodotti nei cosidetti “family run gardens”, terreni coltivati a tè da famiglie indipendenti, piccoli appezzamenti che appartengono alla stessa famiglia da generazioni o trattati da giovani coltivatori con le tecniche più innovative. “Noi crediamo nel lusso onnicomprensivo, cioè lusso in senso lato”, continua Jameel. “Un tè monocultura è l’espressione più alta del lavoro di una famiglia che ha scelto di produrre senza pesticidi e additivi chimici. Inoltre, spesso questi coltivatori sono coinvolti in progetti etici e di sviluppo. I nostri packaging sono fatti in loco, dove vengono coltivate le foglie del tè”.