100 anni di Maserati

di Giuliana Matarrese

La casa automobilistica del tridente festeggia il centennale con i suoi due modelli icona, l’ammiraglia Quattroporte e la Ghibli, prima Maserati executive

Era il dicembre del 1914 quando Alfieri Maserati aprì la sua officina, a Bologna, insieme ai suoi due fratelli, Ettore ed Ernesto. Corridore esperto, fu il primo a testare le sue macchine sui circuiti da corsa, come quando partecipò alla Targa Florio del 1926, edizione nella quale presenta la Tipo 26, la prima a portare bene in vista il logo del tridente, ispirato alla Statua del Nettuno, e disegnato da suo fratello Mario, l’unico della famiglia ad aver preferito l’arte ai motori.

Un’attitudine alla corsa, quella di Maserati, che la rende l’unica macchina italiana ad aver vinto la 500 miglia di Indianapolis per ben due volte, oltre ad aver gareggiato in F1, primeggiando anche per pari opportunità (la prima donna in F1 si chiamava Maria Teresa De Filippis, ed era appunto alla guida di una Maserati).

Da allora sono passati cent’anni di esperienza, che il marchio (nel ’37 passato a Omar e Adolfo Orsi, mantenendo i fratelli Maserati al timone, e nel ’93 acquisita dal Gruppo FIAT, con il management affidato a Ferrari) celebra con i suoi due modelli simbolo, l’ammiraglia Quattroporte e la più sportiva Ghibli.

La prima, il cui modello originale risale al 1963, quando fu presentata al Salone di Torino, è oggi alla sua sesta versione, appuntamento al quale arriva, da ammiraglia qual è, con il pacchetto completo: prestazioni da supercar e comfort di una grande berlina, più l’attenzione all’ecosostenibilità, grazie alla sua nuova versione diesel

La macchina presidenziale (fu scelta anche da Sandro Pertini per i suoi spostamenti ufficiali) ha trazione posteriore e cambio automatico ad otto rapporti, e nella sua variante più potente arriva a 307 km/h (nel diesel 250), arrivando da 0 a 100 in 6,4 secondi, quasi al pari delle supercar a 2 porte. 

Leggera, ma imponente nel lusso, il design del frontale è lungo, e lascia spazio nell’abitacolo alla classicità dello stile Maserati, che per l’occasione si fonde con una predilezione per i device più tecnologici, dal display Maserati touch control alle telecamere per la retromarcia, passando per l’impianto audio Bowers & Wilkins optional da 15 altoparlanti.

Dall’appeal più dichiaratamente sportivo, la Ghibli è la piccola di casa (solo per età, dato che ha fatto il suo debutto a Shangai nel 2012), ed è la prima Executive del marchio. Più corta, più leggera (anche per il portafoglio) rispetto alla Quattroporte, va da 0 a 100 in 5 secondi, raggiungendo una velocità massima di 284 km/h. Prima macchia del tridente ad avere un motore a Diesel, le sue somiglianze con l’ammiraglia di casa si limitano allo chassis, allo schema delle sospensioni, e ai motori. Similitudini che finiscono dove arrivano la calandra e il design dei fari, ispirati dichiaratamente a modelli più aggressivi, come la Gran Turismo e l’A6 GCS degli anni ’50. Gli interni sono invece all’insegna delle prestazioni, dal cruscotto più sportivo con l’abitabilità comfort di una berlina executive, alla tecnologia Start-Stop, primo modello in assoluto di Maserati a contemplarla, comodamente seduti sui sedili in pelle Frau.