Una 356 A Cabriolet e due Triumph sintetizzano i concetti di “edonistico” e “iconico”, rispetto del passato ed estetica moderna

È un cortocircuito felice e molto chic quello provocato da Hedonic, il marchio che sintetizza efficacemente gli aggettivi edonistico e iconico. Una crasi efficace e di grande classe tra due e quattro ruote. Tra Francia, Germania e Inghilterra. E, ancora, tra la bellezza del passato e la visione di oggi. Tra lusso, moda e design automotive. Hedonic è nato dalla passione di Serge Heitz, un commerciante franco-tedesco che dal 1994 nella sua boutique di Strasburgo compra, vende e restaura le boxer raffreddate ad aria costruite a Stoccarda. Ma fino a dove potrebbe spingersi la personalizzazione di una Porsche destinata a una clientela esigente e fuori dagli schemi?

È sull’onda di questa scommessa che è nata la Storm, una Roadster 356 A cabrio del 1960 interamente “hedonizzata” secondo uno stile inedito e caratterizzato da finizioni ricercate, pur senza essere vistose. La Storm potrebbe essere la vettura di un ritorno al futuro all’insegna del postatomico di lusso. La sua bellezza classica si protende alla tecnologia attuale sia nella meccanica, sia per la carrozzeria. Il motore è restaurato con tutti i sacri crismi per preservarne la storicità, ma adotta accorgimenti che rendono la Storm una daily driver affidabile, adatta all’utilizzo di ogni giorno. Anche sportivo, considerando che i meccanici Hedonic provenienti dai team di Formula 1 hanno rivitalizzato il 4 cilindri boxer a carburatori con 200 cavalli.

L’estetica è sobria, con verniciature opache dalle tinte ricercate che rispettano l’estetica Porsche. Selleria di assoluto pregio, grazie all’accurata scelta dei pellami e dell’alcantara e alla qualità delle impunture. Ciò che colpisce però è l’utilizzo ricorrente della maglia di alluminio, materiale da velocità che appartiene al passato come al presente. Sul volante, sui coperchi a diapason dei cerchi e negli interni ricorre il motivo metallico che fa così special, pur restando legato alla tradizione. Non per nulla, oltre a una squadra di esperti artigiani, fra i collaboratori più stretti del progetto Hedonic troviamo Christophe Pfeifhoher, curatore del Museo Porsche “Helmut Pfeifhofer” di Gmünd in Carinzia, la cittadina austriaca dove Ferdinand Porsche aveva spostato l’officina per evitare i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Lo stesso hedonicismo è applicato alle special a due ruote, costruite intorno al bicilindrico parallelo Triumph raffreddato ad aria e omologato Euro 4. Il “numero zero” si chiama Neo, declinato in stile scrambler dal costruttore francese Ludovic Lazareth per costituire un’ideale alternativa alla Storm in una soleggiata giornata californiana. Il secondo modello è stato – legittimamente – battezzato Amazing e con i suoi scarichi alti, le finiture superlative e l’estetica immortale delle café racer, è forse quella che rappresenta meglio lo stile Hedonic. A proposito di scarichi, una curiosità: sull’estremità dello scappamento montano una turbina esclusiva che dona un suono inimitabile alle auto e alle motociclette uscite dall’atelier di Serge Heitz.