Dall’antica Plaza de Mayo, cuore e memoria della città, al Porto Madeiro, passando per il colorato e passionale quartiere di La Boca e l’antico Teatro Colón: a passo di tango attraverso le vie di Buenos Aires

Prevedibile forse, godibile sempre, sorprendente comunque. In giro per le vie di Buenos Aires è il tango, il ritmo tipico dell’Argentina, a scandire ogni passo. A partire dal cuore della città, Plaza de Mayo, il luogo in cui più che altrove si fa sentire la storia del Paese. È qui che si riunivano le folle che acclamavano Evita ed è qui che dalla fine dagli anni 70 ogni giovedì le madri di Plaza de Mayo, ovvero le madri dei desaparecidos, si ritrovano a commemorare i figli scomparsi.

E sempre seguendo il cuore pulsante della città in centro ci si ritrova “face to face” con la Casa Rosada, l’edificio più rosa della città, sede della Presidenza della Repubblica. È qui che la presidente Cristina ogni giorno viene a lavorare con l’elicottero dalla sua residenza fuori città. Nei suoi circa 200 kmq di estensione Buenos Aires apre le braccia ai suoi abitanti e visitatori. Ma lo fa sempre in modo discreto.

Nei coloniali caffè stile parigino, meta di scrittori e intellettuali come Jorge Luís Borges, che tra tutti preferiva il gran caffè Tortoni o il vecchio Richmond. Dove sorseggiare un buon caffè accompagnato da una tipica media luna: un croissant argentino non è un dovere mattutino ma un vero rito.

Fino al colore tutto sudamericano della Boca, il quartiere periferico degli emigranti italiani che per dare un po’ di allegria al grigio delle loro faticosissime esistenze pensarono bene di colorare di giallo, rosso, verde e azzurro le loro casette di legno. Oggi La Boca è  il quartiere tipico della città, da non perdere per rivivere emozioni d’antan. Sembra un’altra città quella dell’antico Porto Madeiro, oggi convertito in quartiere chic pieno di locali e ristoranti.

Un’avveniristica ristrutturazione, con lo splendido Ponte della Donna dello spagnolo Santiago Calatrava, lo ha portato a essere il punto d’ incontro tra passato e futuro, lo specchio in cui l’Argentina ama riflettersi per sapere cosa le accadrà domani. Che, secondo un antico detto locale, sarà sempre meglio dell’oggi. (Paolo Manzo)

Styling_Ilario Vilnius

Foto_Pato Battellini

Assistente stylist: Carli Orrico;

Make up: Nadia Varela @Estudio Novillo;

Hair: Walter Pampin @Rebel;

Model: Nicolas Figueras e Marcelo Dasque @Civiles, Agustin Mikulik @Rebel, Nuel Mc Gough @Q Management;

Producer: Carolina Facciuto @Civiles.