Fendi si riappropria dell’eleganza

Fendi si riappropria dell’eleganza

di Gianluca Cantaro

In passerella un dandy con richiami ai Roaring Twenties, che porta gonna pantalone e cappe, ma con in mano un hardware wallet per gestire criptovalute ed NFT

Fendi spinge sull’acceleratore del genderfluid citando un’estetica dandy filtrata dai Roaring Twenties del ventesimo secolo, che si spera si ripetano anche in questo. ‘La parola libertà mi piace molto ed è sicuramente tra i valori fondamentali di oggi’, spiega Silvia Venturini Fendi. ‘Mentre costruivo la collezione ho pensato a come noi donne per prime abbiamo portato il blazer maschile, perciò non vedo perché anche gli uomini non possano rubare dal guardaroba femminile. In più ho analizzato le parole e i concetti di sofisticato ed elegante che oggi sembrano ormai quasi dimenticati. Così vorrei spiegare alle nuove generazioni che non è noioso comprare meno, meglio scoprire forme e stili diversi’. Non omologarsi in pratica. Così in passerella si è visto un uomo con una raffinatezza speciale che se a prima vista sembra un po’ fuori dal contesto odierno, osservato attentamente dialoga bene con il comune sentire dell’estetica moderna e solletica la curiosità di provare nuove formule con trovate sartoriali interessanti. 


I capispalla sono scomposti e ricomposti con spacchi laterali e costruzioni 2D come i blazer-cappa o i pantaloni ampi che terminano a mezza gonna. Anche gli accessori si muovono tra passato e futuro, da un lato le Mary Jane piatte con il cinturino che è un orologio funzionante o le borse in ogni foggia e dimensione dall’altro, una prima mondiale, il Nano X l’hardware wallet per gestire criptovalute ed NFT, realizzato insieme a Ledger, azienda leader nel digital asset management.


‘Un modo per fondere il nostro Dna artigianale con il futuro proiettato nel metaverso’, commenta la designer. ‘Nonostante la proiezione verso il futuro ho sentito la necessità di celebrare la cerimonia del vestirsi, una specie di rito che per diversi motivi stiamo perdendo, raccontare abiti che facciano stare bene. Per questo ho aggiunto dettagli che possano suggerire di aggiungere il tocco personale al proprio look’, conclude.


Una bella sfida che però un brand come Fendi può portare avanti grazie alla sua enorme audience. Le maison globali oggi hanno anche una responsabilità culturale ed educativa che non riguarda soltanto l’estetica, ma la vita sociale in generale. Gli abiti come significante di messaggi sono sicuramente una strada per spiegarla facendo incontrare passato e futuro, vecchie e nuove generazioni nel mondo sia reale sia in quello virtuale.