Intervista a Joaquín Furriel, nuovo volto della campagna Moncler SS24

Intervista a Joaquín Furriel, nuovo volto della campagna Moncler SS24

di Andrés Rodrìguez

Intervista a Joaquín Furriel, l’attore argentino che nel 2004 ha debuttato in una delle pellicole prodotte da Martin Scorsese, è il nuovo volto della collezione SS24 di Moncler.

Joaquín Furriel (Lomas de Zamora, Buenos Aires, 49 anni) oggi sarebbe occupato a prescrivere ricette in uno studio medico o a salvare vite in sala operatoria se non fosse che “la sua famiglia borghese progressista apprezza l’arte e riconosce l’importanza della cultura”. All’età di 12 anni, gli psicopedagogisti della sua scuola lo valutarono come un bambino con “molta creatività riposta nel posto sbagliato” e raccomandarono ai suoi genitori di farlo partecipare a laboratori artistici di pittura, scrittura, musica e recitazione. “Partecipando al corso di recitazione mi resi conto che avrei voluto non finisse mai, perché mi divertivo davvero tanto” racconta in videochiamata, dalla calura estiva di una casa a 110 chilometri dalla natia Buenos Aires. Il destino di Furriel è stato anche il risultato di una sintomatologia ciclica che ogni vent’anni colpisce il suo Paese, l’Argentina: l’iperinflazione che, tra il 1989 e il 1990, cambiò la prospettiva di ascesa sociale legata al percorso professionale scelto. “Non era così strano dedicarsi a una carriera artistica” ammette. Se avesse continuato a studiare medicina, oggi, a 49 anni, non potrebbe vantare più di 50 ruoli attoriali tra film, televisione e teatro, una cifra destinata ad aumentare nel 2024. 

Campagna Moncler Joaquín Furriel
Un’immagine di backstage della campagna Moncler SS24

L’attore è protagonista della campagna primavera/estate di Moncler, il marchio di piumini che nell’ultimo decennio è balzato agli onori del mondo della moda. Furrier è il volto della sua linea Collection, una proposta di lusso discreto con capi che esaltano l’eleganza urbana. La campagna per la nuova stagione, lanciata oggi in tutto il mondo, è stata presentata a Madrid. “La Spagna non è un paese che considero estraneo. È nel mio Dna, come l’Argentina. Quando sono a Madrid mi sento a casa. La campagna ha un rapporto idilliaco con lo spazio urbano, è una città che amo, perché a piedi si può arrivare ovunque. Mi piacciono la sua scena teatrale, i musei, i ristoranti e i bar. Quel clima in cui perfetti estranei si incontrano e diventano una famiglia.” Riguardo ai capi scelti per la campagna, ha una particolare predilezione per le camicie e i pantaloni. “Sono molto leggeri e comodi. Le giacche sono realizzate con una combinazione di materiali che le rende visivamente leggere, ma molto calde.”

L’attore ha debuttato in teatro all’età di 15 anni con il gruppo teatrale Almirante Brown, che prende il nome dal quartiere in cui viveva, e ha studiato al Conservatorio de Arte Dramático. Comincia il 2024 con lo sguardo rivolto ai suoi prossimi progetti. Uno di questi è “El aroma del pasto recién cortado”, della regista Celina Murga, in cui è attore protagonista insieme all’attrice messicana Marina de Tavira, candidata all’Oscar per “Roma” (2018), con Martin Scorsese come produttore esecutivo. Il film, ancora in fase di post-produzione, vede protagonisti due docenti universitari, Pablo (Furriel) e Natalia (De Tavira), che si lasciano coinvolgere sentimentalmente da due studenti. Due storie parallele, simili ma diverse.

Campagna Moncler Joaquín Furriel
Campagna Moncler Joaquín Furriel

Furriel ha anche altri due film in uscita quest’anno, “Descansa en paz”, diretto da Sebastián Borenzstein e prodotto da Chino e Ricard Darìn, e “Una muerte silenciosa”, un thriller ambientato negli anni ‘80 e girato interamente in Patagonia. L’attore argentino ha saputo plasmare la sua carriera secondo le proprie esigenze e alle proprie condizioni. In teatro ha preso parte a opere come “Amleto” e “Finale di partita”, del drammaturgo irlandese Samuel Beckett, dove ha condiviso il palcoscenico con uno dei più prodigiosi attori argentini, Alfredo Alcón, scomparso nel 2014 “Fare quello spettacolo con Alfredo, sapendo che probabilmente sarebbe stato l’ultimo, è stato come scrivere una lettera d’amore alla nostra professione. Ed è stato anche molto stimolante scoprire che un attore di 83 anni, che vede scritta davanti a sé la parola fine, abbia scelto proprio un’opera come ‘Finale di partita’, dove non c’è alcun sollievo dopo la morte. Mi è piaciuto molto recitare al fianco di Alfredo in quel periodo” ricorda.

In passato, Furriel è stato un volto noto di popolari telenovelas argentine, tra cui “Verano del 98” (2000) e “Jesús, el heredero” (2004), il suo primo ruolo da protagonista in Tv ormai vent’anni fa; ma è stato anche attore principale nelle tre stagioni (tra il 2017 e il 2023) del thriller poliziesco “El jardín de bronce”, grande scommessa della Hbo conclusasi lo scorso anno. “Sono grato di avere avuto l’opportunità di diventare l’attore che sognavo di essere durante l’adolescenza. Poter mettere nero su bianco la mia vita, la mia identità, le mie passioni. Adoro girare fiction di qualsiasi livello socioculturale, ma anche prendere parte a progetti di qualità elevata” afferma.

Furriel ripensa al tempo dedicato alla lavorazione de “El jardín de bronce”, perché era un’altra epoca per la televisione latinoamericana, un’epoca in cui questo tipo di serie non esisteva ancora e recitare per una produzione della Hbo “era la cosa più importante che ti potesse capitare”. Il ruolo di Fabián Danubio, un architetto che si lancia alla disperata ricerca della figlia scomparsa senza lasciare tracce, gli ha aperto le porte a numerose opportunità in film e serie Tv, come “Il suo regno” (2021), disponibile su Netflix, e in coproduzioni ispano-argentine come “Il faro delle orche” e “Box 314 – La rapina di Valencia”(entrambe del 2016).

“Mi piacciono molto i thriller, sia come spettatore che come attore: declinati in chiave psicologica o poliziesca, sono sempre accattivanti. Visto il mio imprinting teatrale, cerco di cogliere l’atmosfera che il regista intende ricreare, e da lì comincio a lavorare sul mio personaggio, a cercare i dettagli. Mi intriga l’idea che l’interpretazione possa eclissare la mia personalità di attore” rivela.

Questa sua impazienza nell’ampliare il suo bagaglio di esperienze attoriali lo ha portato a sperimentare altri generi, come la commedia in “El duelo” (2022) e nella serie “La coppa rubata” (2023), disponibile su Star+. Quest’ultima è la storia di un padre che, dopo l’eliminazione della nazionale argentina durante le qualificazioni per i Mondiali, tenta di rubare la Coppa del Mondo, così da riuscire a far rientrare la squadra nel campionato per la gioia del figlio. Una produzione che, curiosamente, ha debuttato in concomitanza con la vittoria dell’Argentina ai Mondiali del Qatar. “Alcuni mi dicono che dovremmo girare una seconda stagione in vista del prossimo Campionato mondiale, perché a quanto pare ha portato fortuna” scherza.

Campagna Moncler Joaquín Furriel

Tifoso del Racing Club de Avellaneda, Furriel sostiene che ci sia qualcosa nel Dna degli argentini che permette al calcio di unirli in maniera speciale: “È molto difficile spiegare quello che rappresenta il fenomeno del calcio in Argentina; poche esperienze sono state così belle come lo è stato il Mondiale. Aver vinto in un momento tanto opprimente per il Paese [in riferimento alla crisi economica che si ripercuote ormai da anni] ha fatto sì che cinque milioni di persone di tutti i livelli socioculturali si ritrovassero abbracciate, emozionate e in lacrime; anche la serie ha avuto un ruolo in tutto questo”.

Da anni, la carriera di Furriel è proiettata in una dimensione internazionale, relegando Madrid alla stregua di una seconda casa. “Taxi a Gibraltar” (2019), con Dani Rovirama soprattutto “Box 314 – La rapina di Valencia”, sono state le pellicole che lo hanno reso noto al pubblico spagnolo. Benché non si fosse prefissato l’obiettivo di entrare nel mercato europeo, né di calcare le scene di Hollywood, Furriel crede nella sinergia: la possibilità che la concatenazione di vari fattori sfoci in un risultato superiore. Tant’è che è stato “L’albero del sangue”, diretto da Julio Medem e uscito nel 2019, che ha contribuito a trasformare Furriel nel nuovo testimonial di Moncler. “È incredibile che un film girato cinque anni fa mi abbia lanciato in questa campagna” conclude.