Le sfilate Uomo alla Milano Fashion Week

Le sfilate Uomo alla Milano Fashion Week

di Annalisa Testa

Gli highlights maschili della prossima primavera-estate visti in occasione della Moda meneghina di settembre 2022

68 sfilate, 111 presentazioni e 30 eventi. Ecco la Milano Fashion Week. Un ritorno in grande che ha coinvolto su più fronti anche l’universo della moda maschile tra show co-ed e grandi debutti. È la storia di Maximilian Davis e Rhuigi Villasenor, rispettivamente nuovo direttore creativo di Salvatore Ferragamo, di appena 25 anni, e direttore creativo di Bally da poco trentenne che hanno segnato il primo passo di un nuovo corso delle rispettive maison che, forti di una forte tradizione artigianale alle spalle, hanno deciso di affidarsi alla creatività di due giovani per proiettarsi nel futuro facendo tesoro del proprio heritage. Rinnovare, radicalmente, è stato il fil rouge  — letteralmente, dato l’allestimento di un nuovo rosso Pantone che ha tinto pareti e passerella allestita tra le colonne dell’ex Seminario Arcivescovile di Milano in Corso Venezia — che ha battezzato il nuovo logo Ferragamo con un font classico che, ridotto all’essenziale diventa modernista, manifesto di un dialogo tra classico e contemporaneo, tra l’eredità del passato e una nitida visione del presente. 

Celebrazione di un nuovo lusso radicale, ottima prova anche per Bally con Rhuigi Villasenor che ha riacceso i riflettori sullo storico brand svizzero rimasto a lungo fuori dai radar del grande pubblico con uno show alla Fabbrica del Vapore. La collezione è un’esplorazione cosmopolita del lusso europeo attraverso una lente decisamente american in cui protagonista è quell’artigianato svizzero della pelle che costituisce il fulcro dei 171 anni di storia della maison. Hanno sfilato doppipetto e lane estive, velluto di seta, stampe tigrate e pigiama in shantung in un racconto che fonde nel guardaroba di uomini consapevoli eleganza di giorno e della sera.

Consapevole che i consumatori digitali vogliono acquistare i look appena visti in passerella, Boss ha scelto di continuare con l’approccio del ‘See now, buy now’. Ha sfilato quindi, davanti a più di 1.000 ospiti, la collezione Autunno-Inverno 2022 che segna la nuova era del power suit in cui i capi classici che hanno incarnato l’emancipazione negli anni passati – la tradizionale giacca da completo o i pantaloni da moto in pelle – vengono rielaborati in forme fluide e materiali delicati.

Nel profondo lavoro di ricerca dei direttori creativi di Trussardi, Benjamin A. Huseby e Serhat Işık, la storia racconta di un incontro tra magia e realismo, tra passato e futuro, tra sogno e pragmatismo, tra modernità ed eredità. Incontri che hanno dato vita ad una collezione minimalista e sofisticata tra pellami e tagli di sbieco, uniformi denim e smoking leggeri come aria.

Prezioso quanto minuzioso il lavoro di Matthieu Blazy per il nuovo corso di Bottega Veneta che porta nel quotidiano un’incursione di materiali e tecniche significative che possono essere realizzate solo attraverso il mestiere tradizionale degli artigiani negli atelier italiani. Lo show prende vita su un’installazione permanente di Gaetano Pesce con pezzi che andranno poi in mostra alla prossima edizione del Design Miami che accompagna look puri, manifestazione di un’eleganza discreta fatta di denim e total look in pelle, stampe futuristiche e nuovi boucle.

Sfila sotto la pioggia in un giardino fiorito la collezione Uomo e Donna di Jil Sander per la prossima estate che celebra la California come ideale intesa come punto di incontro e fusione di contrasti culturali. Gli abiti sono leggeri e fluidi, rievocano certi skyline occidentali in quel momento di passaggio tra il giorno e la notte. Nel nuovo guardaroba fatto di abiti con maniche e orli tagliati a vivo, ciniglia, piume, blazer architettonici che si fanno portavoce di un novo linguaggio destrutturato. La palette colpisce come l’allestimento floreale: bianco, crema, sabbia, cipria, pesca, blu e verde pallidi, lilla, verde acido, lampone e magenta. E poi un contrasto di marroni e grigi gialli, dal tenue al limone. Fino al nero, argento e oro.


Onitsuka Tiger SS23

Andrea Pompilio, alla guida del brand giapponese Onitsuka Tiger porta gli spettatori dello show di apertura della Fashion Week  in un viaggio nel minimalismo del Sol Levante rievocando certi codici stilistici che hanno caratterizzato gli Anni Novanta. L’anima metropolitana resta immutata, ma si aggiunge l’utilizzo di materiali pregiati e costruzioni complesse, mentre la silhouette è fluida, forte dell’heritage active, segnata da accorgimenti che trasformano i capi più semplici in oggetti di design a partire dal logo ricamato con punto a zigzag, come anche le cuciture decoro sugli orli. La palette è decisa ed essenziale: il bianco e il nero sono la narrazione, ma interrotti dal giallo signature e del verde shiso, ispirato al colore acceso delle foglie del basilico giapponese. 

Dopo otto anni alla direzione creativa di Gucci, Alessandro Michele non smette di stupire. Questa volta lo fa con Gucci Twinsburg, lo sdoppiamento di una collezione indossata da 68 coppie di gemelli che a sorpresa, nel finale dello show si sono riuniti prendendosi per mano davanti agli occhi di un pubblico commosso. «Sono figlio di due mamme, Eralda e Giuliana, due donne straordinarie che hanno fatto della gemellitudine il sigillo della loro esistenza», ha raccontato Michele poco prima dello show. «Si vestivano e pettinavano allo steso modo, quello era il mio mondo, perfettamente doppio».

E lo show mette in scena il gioco dello sdoppiamento e della riflessione. I vestiti magicamente si duplicano perdendo così il loro status di singolarità. L’effetto è straniante e ambiguo e concentra il pensiero di una moda che vive di moltiplicazioni seriali ostacolando di fatto l’individualità.