Ha creato lo stile di Jackie Kennedy e vestito Amal Clooney per il matrimonio. Un’icona di stile sulle passerelle e nella vita, è mancato ad ottantadue anni.

Il Savannah college of Art and Design dedica una mostra a Oscar de la Renta, simbolo della moda americana, scomparso alla fine dello scorso anno
A model walks the runway at the Oscar De La Renta fashion show during Mercedes-Benz Fashion Week Spring 2015 on September 9, 2014 in New York City.

La sua ultima creazione, un canto del cigno adeguato allo spessore del personaggio, è stato l’abito da sposa di Amal Alamuddin, ora signora Clooney. Ma oltre a questo riconoscimento, che a molti basterebbe per costruire un’intera carriera, c’è molto di più.

Oscar de la Renta, lo stilista dominicano che si è spento questa notte nella sua casa del Kent, a causa di un cancro che lo aveva colpito nel 2006, ha vissuto una vita che ha il sapore delle favole, e che si intreccia con la storia del costume. Trasferitosi a 18 anni dalla Repubblica Dominicana in Spagna, studia e dipinge all’Accademia di San Fernando a Madrid: è in quel momento che sviluppa un’attrazione per la moda, che mette subito alla prova, lavorando come apprendista con uno tra i couturier più famosi e rigorosi di tutti i tempi, Cristòbal Balenciaga, suo mentore. Si sposta a Parigi, un’altra città, un altro mostro sacro: collabora con Antonio Castillo, designer per Lanvin.

Di ritorno negli Stati Uniti, ambizioso e lungimirante, vuole mettersi alla prova con il ready to wear, considerandolo, a ragione, il vero futuro della moda: chiede consiglio a Diana Vreeland, direttrice di Vogue e Harper’s Bazaar, che gli suggerisce Elizabeth Arden, una griffe nella quale può crescere senza timori, con il supporto della stessa Arden, che non ha mai fatto la designer, lontano dall’ombra lunghissima di Dior alla quale si sarebbe costretto, da qualunque altra parte. 

Comincia a disegnare per il marchio nel 1963, anni d’oro nei quali il suo stile, d’ispirazione haute couture ma applicata con saggezza principalmente ad abiti da sera, colpisce lo sguardo di Anna Wintour, nuova direttrice di Vogue America, che negli anni diverrà una delle sue più fidate amiche. Poco dopo nasce la linea che porta il suo nome. Una vita, la sua, legata a filo doppio alla moda, nel pubblico e nel privato: sposa infatti Françoise de Langlade, direttore di Vogue Francia. Ma non sono solo le celebrities hollywoodiane e gli addetti ai lavori a notare il suo talento: risale sempre agli anni sessanta infatti, l’inizio della sua collaborazione con Jackie Kennedy, che aiuta a trovare il suo stile, passato poi alle cronache come modello assoluto di riferimento, anche nei decenni a venire. A seguire sono molte le donne alla Casa Bianca che scelgono di avvalersi del suo aiuto: Betty Ford, Nancy Reagan, Hillary Clinton e Laura Bush (le ultime due indossano le sue creazioni il giorno del giuramento dei loro mariti come Presidenti degli Stati Uniti), fino ad arrivare a Michelle Obama, nonostante un rapporto abbastanza burrascoso con l’attuale first lady. Una fascinazione trasversale, quella verso lo stilisto dominicano, che raggiunge il suo acme di popolarità durante la serie tv Sex and the City, nel quale Carrie (interpretata da Sarah Jessica Parker, che indossa le creazioni di de la Renta spesso e volentieri) cita il marchio come uno dei suoi preferiti.

Educato, discreto, si impegna anche nel sociale, favorendo la creazione di scuole a Punta Cana, in quella Repubblica Dominicana che comunque non ha mai dimenticato. Si cimenta ancora con la couture, dal 1993 al 2002, disegnandola per Balmain, ma il suo vero amore è il ready to wear, al quale dedica tutte le sue energie, concludendo degnamente la sua avventura, vestendo la sposa più chiacchierata di quest’anno, Amal Clooney. Il suo brand continuerà a vivere, disegnato da Peter Copping, ex direttore creativo di Nina Ricci, e nominato come suo successore solo la scorsa settimana.