In La Teoria del Tutto non ha rivali. Nemmeno nello stile: il premio Oscar Eddie Redmayne è il perfetto english man. Completi slim e smoking blu

La sua vittoria era una di quelle che ci si aspettava, come se fosse naturale vincere anche l’Oscar dopo essersi guadagnato il Golden Globe, i Bafta (gli Oscar Inglesi) e il Sag, riconoscimento del sindacato degli Attori.

Ma d’altronde Eddie Redmayne, il trentatreene dalla zazzera rossa, con il personaggio di Stephen Hawking, che ha interpretato ne La teoria del tutto, ha sempre condiviso una certa attitudine ad essere il primo della classe. Gli studi nelle scuole migliori, quelle dei reali inglesi, prima Eton e poi Cambridge, che, come qualunque giovane di belle speranze e senza sangue blu, ha dovuto sostenere mantenendosi come modello (divenendo poi il perfetto volto anglosassone per Burberry), gli inizi a teatro, i film scelti con maniacale attenzione (da Marilyn ai Miserabili). Nulla è lasciato al caso nella storia dal lieto fine di Eddie, lentiggini da monello di un romanzo di Dickens ed eleganza inglese (guarda anche lo stile de La Teoria del Tutto).

Un’eleganza di modi, appunto, mai eccessiva e manichea, che si traspone anche nelle sue scelte di stile, che tradiscono una passione tutta made in Savile Row per i completi sartoriali, smorzata da un’intelligente ironia. Il blazer e i pantaloni sono sempre slim-fit, dai tagli talmente affilati da sembrare tagliati con una lama di precisione: una scelta impegnativa, a cui regala un affascinante allure di disimpegno prediligendo motivi e nuance coraggiosi, e indossandoli con naturalezza. I micro-check si traducono su blu e marroni, i completi da giorno si tingono di verde pistacchio e marrone bruciato: scelte che risulterebbero azzardate, senza l’attitudine innegabilmente british di chi l’eleganza la conosce e ci gioca, piegandola alle necessità e alle occasioni d’uso.

Per il red carpet il leit-motiv non cambia: volumi minimali, il segreto è nei dettagli. Il nero rimane padrone dei colli a lancia a contrasto, facendo spazio sul tuxedo al blu notte. La camicia con la pettorina si mette in mostra optando per il papillon, ma il resto degli accessori che costruiscono il look da gentleman impomatato ad una notte di gala è dimenticato nell’armadio, per far spazio ad un più pratico cronografo dai volumi importanti. Nonchalante, amante di un lusso che conosce il galateo dello stile, ma intelligente abbastanza da non prendersi troppo sul serio. In altre parole: da Oscar.