Ha dettato moda tra gli Anni Cinquanta e Sessanta tra le band londinesi. A Pitti 88 ritorna lo stile Mod ma con nuove declinazioni di colore e qualche tocco arty.

Si cavalcava il confine tra gli Anni Cinquanta e gli Anni Sessanta. Tendenzialmente a bordo di una Vespa, indossando polo in cotone piquet abbottonate fino al pomo d’Adamo e giacche slim che quasi non permettevano di arrivare al manubrio. I colori non lasciavano molto spazio alla fantasia: blu, bianco, nero e il verde militare del parka.

Erano i Mods, subcultura britannica dal look curato, eleagante, minimal. Nei decenni il loro stile ha contaminato la moda maschile dettando un way to dress piuttosto rigido. Ora, si assiste a una declinazione più libera che lascia spazio anche al colore, come si intravede nella gallery che raccoglie le anteprime presentate al prossimo Pitti Immagine Uomo.

Fred Perry rimane fedele al mood applicando al giubbino in jeans stemmi di vecchie motociclette abbinandolo al classico maglione con scollo a V e polo in cotone, rigorosamente abbottonata, con riga della stessa nuance del denim. Anche Gant pensa in azzurro e veste il nuovo Mod di toni pastello, dalla felpa girocollo con cuciture a contrasto al blazer super slim completamente destrutturato.

I foulard legati al collo o usati come copricapo per le scorrazzate in vespa dalle donne dell’epoca diventano stampe per il costumi di Kinloch con disegni d’ispirazione travel. Toni bianchi invece per il caban sfoderato in cotone e lino con collo alla coreana e bottoni vintage di North Sails, da abbinare alle sneaker Doucal’s in pelle bianca con macchie di colore che riportano al tema dell’ottantottesima edizione di Pitti Uomo: il colore.