Dagli astronauti di Apollo 13 a Cenerentolo fino a Richard Nixon: i grandi uomini al cinema

Grandi uomini. Dalle storie epiche. Degne di essere portate all’attenzione del grande pubblico. È stato sempre questo il pallino di Ron Howard, il regista di Rush, l’epico film automobilistico dedicato all’eterna rivalità tra Niki Lauda (interpretato sulla scena da Daniel Bruhl) e James Hunt (Chris Hemsworth ) ai tempi d’oro della Formula 1. Ricordato sempre con un grande sorriso per aver interpretato nella serie americana Happy Days Richie Cunningham, l’adolescente un po’ nerd e un po’ secchione, Ron Howard è passato poi agli onori del cinema per aver firmato la regia di veri capolavori. Accompagnato sempre dai suoi baseball cap, che indossa in qualsiasi occasione e che sono ormai diventati la sua cifra stilistica, simbolo di dinamicità anche dietro la macchina da presa.

Nel 1995 ha girato Apollo 13, la pellicola con Tom Hanks in cui racconta il dramma della navicella spaziale con a bordo tre astronauti, James Lowell, John Swigert e Fred Haise, dispersa nello spazio (indimenticabile lo “Houston, abbiamo un problema”). Film premiato, tra l’altro, con un paio di premi Oscar.

Sei anni dopo, nel 2001, è la volta di A Beautiful Mind dove Russell Crowe interpreta la struggente storia del matematico John Nash, premio Nobel per l’economia nel 1984 affetto da una grave forma di schizofrenia. E qui piovono altri 4 Oscar.

Nel 2005, Howard legge la biografia dell’ex campione dei pesi massimi James J. Braddock, soprannominato Cenerentolo, ambientata negli anni della Grande Depressione, e non resiste alla tentazione: gira Cinderella Man – Una ragione per lottare, sempre con Russell Crowe come protagonista. Ed ecco altre tre nomination all’Oscar.

Nel 2008, è l’intrigata personalità di Richard Nixon ad affascinare il regista. E così adatta per il grande schermo le vere interviste del giornalista David Frost realizzate nel 1977 all’ex Presidente degli Stati Uniti coinvolto nello scandalo Watergate. Frank Langella è Nixon, Michael Sheen è Frost. Il film si intitola Frost/Nixon – Il duello (candidato a cinque Oscar).

Ed è così, di Oscar in Oscar (per tacere degli altri riconoscimenti) che Ron Howard arriva all’ultima fatica, Rush. Non prima però di essersi lasciato affascinare anche delle forti personalità del presente. Howard alle presidenziali del 2008 si schiera a favore di Barack Obama. E lo fa nel modo in cui gli viene meglio, ovvero girando il cortometraggio Ron Howard’s Call to Action: nuovamente nei panni del “vecchio” Richie Cunningham di Happy Days accanto al suo amico di sempre Fonzie, alias Henry Winkler.