5 architetture verdi che cambieranno il nostro futuro
Tecla, Wasp

5 architetture verdi che cambieranno il nostro futuro

di Rita Bossi

I migliori architetti del mondo si stanno mobilitando per mettere la propria creatività e competenza al servizio dell’ambiente. Per un futuro più sostenibile

Avremo case che produrranno energia invece che consumarla e i loro giardini ospiteranno insetti e animali nel nome della biodiversità, il design sarà “biofilico”, pensato per riavvicinare persone e natura, e gli architetti saranno impegnati a soddisfare i bisogni della nostra società senza violare i confini ecologici della terra, rispondendo alle sfide del cambiamento climatico e dell’iper-urbanizzazione. Ecco 5 esempi di progettazione verde che preannunciano un futuro migliore.

Tecla, la casa italiana stampata in 3D 


È bellissima e sbalorditiva. E’ la prima casa ecosostenibile stampata in 3D, realizzata interamente in terra cruda. Un progetto di Wasp, azienda di Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, che da tempo applica questa nuova tecnologia all’architettura. Tantissimi i vantaggi: primo su tutti l’impatto ambientale pari a zero. Una casa vera e propria, con soggiorno, camera da letto con bagno per una superficie di 60 mq, realizzata con la terra locale e due bracci stampanti al lavoro per 200 ore. Tecla è il nome – un’abitazione marrone tondeggiante -, come una delle “Città Invisibili” di Italo Calvino che ci narra che una “casa non va più considerata come un oggetto, ma come un impatto”.

2 PARKROYAL COLLECTION PICKERING, SINGAPORE 1
Singapore Tourism Board
Park Royal on Pickering, Singapore

Park Royal on Pickering, il “garden hotel” a Singapore


È uno dei progetti simbolo che stanno trasformando Singapore nella ‘città nel giardino’ del mondo. Realizzato da Woha, uno studio di progettazione multidisciplinare di fama internazionale, per cercare soluzioni innovative per la salvaguardia dell’ambiente, l’urbanizzazione e la crescita della popolazione, il Park Royal on Pickering è un hotel-giardino con 15.000 metri quadrati di cascate e terrazze fiorite che mantengono le pareti fresche e aiutano ad assorbire il calore. Il giardino costituisce oltre il 200% della superficie totale dell’hotel, nel mezzo della città. Una struttura ricca di elementi eco-compatibili, dai sistemi a energia solare all’utilizzo di sistemi per la raccolta della pioggia per risparmiare acqua. L’energia risparmiata da questi elementi può alimentare 680 famiglie per un anno.

3 Costa Rica NFH_GPD_INT_02
Fernando Alda
No Footprint House

In Costa Rica la casa prefabbricata carbon free


È il prototipo realizzato dallo studio di architettura A01 per una serie di case prefabbricate del futuro a zero emissioni. La No Footprint House è un’abitazione unifamiliare, tanto elegante quanto essenziale e funzionale, che sorge lungo la costa pacifica del sud, in Costa Rica, sulla sommità dell’iconica Whale Bay e immersa nelle vaste ed esotiche foreste pluviali della regione. Essendo inserita in un clima umido e tropicale, la casa è progettata in modo da rispondere alle condizioni dell’ambiente circostante attraverso il controllo passivo, in quanto ventilazione e schermatura dal sole sono il necessario progettuale, a prescindere dalla stagione, per godere appieno di una abitazione in questi luoghi.

4 AMA_Garden_House_Derek_Swalwell.101a
Austin Maynard Architects @DerekSWallwell
Garden House, Melbourne

A Melbourne, la Garden House a impatto zero

In Australia, nella città di Melbourne, Austin Maynard Architects ha convertito un vecchio cottage nella Green House, una residenza ecologica immersa nel verde e completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. E’ totalmente autosufficiente, e non solo è a impatto zero come emissioni di CO2, ma è anche a impatto negativo. Ricarica anche l’auto e immette nella rete l’energia che non usa. Circondata da un giardino rigoglioso irrigato da acqua piovana, la casa è realizzata con mattoni riciclati e cemento a bassa emissione, completamente automatizzata e coibentata in modo da mantenere naturalmente una variazione di calore di 10-15 gradi verso l’esterno, non usa combustibili fossili o gas ed è a tutti gli effetti una centrale elettrica di energia sostenibile.

Second Home, la foresta più fitta di Los Angeles dove si fa co-working


E’ il posto più s(tr)ano dove lavorare a Los Angeles. Un giardino di 4 acri – ex-parcheggio abbandonato – ora popolato da 6500 piante autoctone californiane in cui sono immersi uffici e spazi di co-working. Il progetto di Second Home ispirato al design biofilico per ripristinare la connessione tra uomo e natura, nasce come soluzione per l’ufficio “post pandemico”, con filtri antibatterici per l’aria all’interno e grandi spazi all’aperto. L’ombra delle piante permette di avere all’interno degli uffici una temperatura perfetta per lavorare e concentrarsi. C’è un ristorante, un auditorium, una libreria, sale riunioni e spazi per il relax. Insomma, più che uno spazio di lavoro assomiglia ad un luogo perfetto in cui vivere.