La metamorfosi non finisce con questi Campionati: già nel 2015 molte città del Paese trasformeranno gli skyline. In vista delle prossime Olimpiadi

Progetti avveniristici a costi stellari si contrappongono alle tinte forti della povertà delle megalopoli e al rallentamento nella trasformazione dello stato sociale. È il Brasile delle contraddizioni che, tra i Mondiali di calcio e le Olimpiadi nel 2016, progetta i nuovi colossi del futuro. Nell’immensa giungla urbana di Rio de Janeiro, entro il 2015, prenderà vita il Museum Image and Sound attraverso quella che lo studio di architettura newyorkese Diller Scofidio Renfro ha definito “Vertical Boulevard”, una passeggiata sospesa lungo la spiaggia di Copacabana. La costruzione comprenderà gallerie per le esposizioni fotografiche, un auditorium per concerti, un cinema all’aperto, bar e ristoranti.

Dal 2016, a fornire energia alla città carioca sarà una torre fotovoltaica e idroelettrica allo stesso tempo, che si trasforma in una gigantesca cascata. Inaugurata per i prossimi Giochi Olimpici di Rio, la Solar City Tower, progettata dallo studio svizzero Rafaa Architecture & Design di Zurigo durante il giorno userà l’energia in eccesso per inviare acqua di mare alla torre. Di notte, l’acqua rilasciata alimenterà le turbine che producono elettricità. Una terrazza a 60 metri di altezza darà l’opportunità ai visitatori di godere di un panorama mozzafiato su città e cascata passeggiando sul rooftop di vetro. Non mancheranno anfiteatro e ristoranti.

Sempre nel 2016, a Brasilia verrà costruito il nuovo Athletic Stadium. Il costante movimento dovuto a elementi ultraleggeri che rivestono la facciata, che si muovono al vento e cambiano colore secondo la luce, conferiranno allo stadio la forma di un grande uccello pronto a spiccare il volo. La struttura “piumata” dello studio inglese Weston Williamson poggerà su una base di legno circondata da specchi d’acqua e alberi che permetteranno alla costruzione di moderare la temperatura interna attraverso il raffreddamento passivo.