Atolli incontaminati, paradisi per i surfisti o luoghi ideali per le esplorazioni sottomarine: ecco quali sono le cinque spiagge più belle della Repubblica Dominicana

1.609 km di costa, di cui 402 solo di spiagge: la Repubblica Dominicana è il vero paradiso degli amanti del mare. Il secondo Paese per estensione dei Caraibi, scoperto nel 1492 da Cristoforo Colombo, infatti, possiede una diversità di ambienti, vegetazione e fauna marina raramente riscontrabili altrove. Bagnata a sud dal Mare dei Caraibi e a Nord dall’Oceano Atlantico, sono diverse le spiagge da visitare e da godersi quando si arriva sull’isola.

Puerto Plata, Cabarete: la zona di Puerto Plata, al centro-nord della parte dominicana dell’isola (che si divide appunto tra Repubblica Dominicana e Haiti), era una destinazione in voga più di quarant’anni fa, e che oggi sta tornando di tendenza grazie ai collegamenti migliorati (l’autostrada El Atlantico vicina al completamento renderà facile arrivare dal posto a Santiago, e collegherà l’aeroporto Gregorio Lupéron a quello internazionale di Cibao). 110 km di spiagge, a solo mezz’ora dalla città c’è Cabarete, destinazione obbligata per i surfisti che lì si ritrovano già la mattina presto per il surf, kite surf, kiteboarding e il laser sailing, mix tra vela e windsurf. Poco distante c’è Sosua, altra zona dedita alla vela con una spiaggia a forma di mezza luna e onde morbide. Nel mezzo c’è Playa Encuentro, dove gli sportivi si ritrovano per un break, e che i surfisti stessi definiscono come un perfetto reef break a destra

Cayo Arena: si chiama anche Paradise Island, e non ci vuole molto a capirne il perchè. A nord-ovest dell’isola, si raggiunge in barca da Punta Rucia, pittoresco villaggio le cui spiagge sono costellate di baracchini dove assaporare il pesce locale. Passando attraverso una foresta di mangrovie che fa parte del parco nazionale, si raggiunge in mezz’ora: un’isola che ricorda i più begli atolli polinesiani, le acque sono turchesi, adatte a fare snorkeling e immersioni, alla scoperta della barriera di coralli. 

Playa Grande, Rio san Juan: la più raffinata tra le spiagge della costa nord, puntellata da boutique hotel e resort con più di cinque stelle, offre un’esperienza unica ai golfisti. Se è vero che l’intero paese è un paradiso per gli amanti del green con 30 campi su tutto il territorio, uno dei più scenografici è di certo quello di Playa Grande, creato da Sir Robert Trent Jones e rimodernato da suo figlio Rees. Con più di metà delle buche sui 30 metri di scogliera vista Oceano Atlantico, è di lì possibile osservare le megattere che migrano a nord-ovest, verso Samanà Bay.

Juanillo Beach, Punta Cana: 14 km di reef protetto, una vegetazione tropicale che è rimasta la stessa che vide Cristoforo Colombo quando arrivò sull’isola, arrivando a fargli dire che si trattava della ‘più bella regione di tutta la terra’, Punta Cana è una delle aree turistiche più importanti, non troppo distante da Santo Domingo. Il mare è quello caraibico, e grazie alla grande estensione degli arenili, non è difficile trovarsi soli. Mare turchese e sabbia bianca finissima, corredato da palme e baracchini, è una cartolina fedele dell’atmosfera del Caribe. Tra le spiagge si distinguono Juanillo Beach, dove si può fare kayak, o quella di Bàvaro.

Isola di Saona: sempre da Punta Cana, nello specifico dalla spiaggia di Bayahibe, partono le imbarcazioni per Saona, parco protetto del Parque National del Este. Lunga 22 km e larga 5, ospita un villaggio di pescatori e le loro case in legno nei tipici colori accesi delle case coloniali. Set di numerosi film con ambientazione tropicale, la spiaggia per sfuggiare ai turisti è quella di Canto de la Playa. Per sentirsi un po’ come Tom Hanks in Cast Away, ma con una barca vicino che vi riporti subito alla terraferma.