Arrivare in treno, dormire a casa di un’attrice, mangiare da Lolou, il te all’Institut du Monde Arabe, le rutilanti vetrine

A novembre Parigi si scopre con lentezza. Arrivando in treno dall’Italia con le ferrovie Voyages SNCF, si gode l’idilliaco paesaggio. Con HomeAway Italia si riesce ad avere tutti per sé appartamenti di charme come quello a due passi dagli Champs-Élysées dell’attrice teatrale Béatrice Agenin, pieno di specchi, divani, tele. Da qui a piedi si scende lungo Rue Faubourg Saint-Honoré, ammirando le vetrine delle boutique di moda sino ad arrivare al Ritz, riaperto da poco, e prendere il tè nel suo Salon Proust. La Pittura americana degli anni 30 all’Orangerie di Hopper e Wood, poi per cena da Goumard del circuito TheFork mangiando il pesce e sbirciando nella sua antichissima sala dei fumatori.

Le vele colorate da Daniel Buren rendono frizzante salire sulla vela architettonica della Fondation Louis Vuitton. L’altra piacevolezza per chi ama l’architettura è raggiungere il Parc de Bercy e attraversare l’ondulata Passerella Simone de Beauvoir per poi salire l’immensa gradinata stage che conduce alla Bibliothèque Nationale Mitterand con le sue quattro torri in vetro e acciaio, il bosco di pini trapiantato nella vasca interrata, i cinema Mk2 nel cui piazzale il cibo da strada gourmand è un’attrazione irresistibile.

I dock del Lungo Senna da lì sino al Pont Charles de Gaulle e Pont d’Austerlitz sono molto trendy con la Cité de la Mode et du Design, le mostre  e il tè alla terrazza panoramica dell’Institut du Monde Arabe. Da vedere il nuovo Museo dei Graffiti all’Ecole 42, da annusare le fioriture autunnali al Jardin des Plantes, farsi ispirare dai fiori dipinti da Fatin Latour al Musée du Luxembourg, da fotografre i cavalli che  Maurizio Cattelan ha appeso ai saloni settecenteschi de La Monnaie, per poi sorridere davanti alle fotografie audaci di Eva&Adeele al Musée d’Art Moderne. Infine c’è la ciocciolata calda di Angelina in Rue de Rivoli.