Tokyo rock: ecco le 3 zone nelle quali “perdersi”
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Tokyo rock: ecco le 3 zone nelle quali “perdersi”

di Andrea Giordano

Tokyo, una delle città che non dormono mai del Giappone, è anche quella con i quartieri più folli, rock e luminosi. Andiamo a scoprirne le caratteristiche

Cronaca di un viaggio pensato ad hoc, nel quale, Tokyo, diventa per qualche giorno il centro del mondo, immersa com’è nelle sue strade (rigorosamente senza numeri civici e nome, come peraltro in tutto il Giappone) e stradine, piene di piccoli ristoranti street food (aperti a turisti o meno), locali, sale gioco, o di karaoke, o dei famigerati maid café, tendenza ormai diffusa da tempo nel paese del Sol Levante. Tokyo, da vedere in estate, se muniti però della giusta attrezzatura e relative borracce piene di sali minerali, è oltremodo una metropoli da quasi 20 milioni di abitanti imponente, sviluppata in orizzontale, quanto in verticale, con i suoi grattacieli maestosi, dotata di un fascino pressochè unico nel suo genere, diviso tra modernità smisurata e tradizione da esplorare nei templi millenari. Ecco allora le 5 zone ‘rock’ di questo luogo straordinario e che sono impossibili da non visitare almeno una volta.

La magia di Shinjuku

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Il quartiere di Kabukicho, nella zona di Shinjuku

La skyline notturna, con le sue luci al neon e quelle mirabolanti di locali e localini (una delle vie dove poter mangiare è Omoide Yokocho), ristoranti di sushi o gyoza, rimanda immediatamente all’impianto visivo del film di Ridley Scott, Blade Runner. Ci si sente addirittura dentro a quel pannello cromatico, nel quale uno dei cuori pulsanti è il quartiere popolare di Kabukichō, a Golden Gai, situato appunto nella zona di Shinjuku, nel quartiere speciale (e un po’ tanto fantascientifico) dove, provare per credere, davvero non si dorme mai, ma anzi le tenebre della sera danno un altro aspetto e rendono tutto più suggestivo, vivo. Parola chiave: immergersi. Dall’alto, con il Godzilla del Toho Cinemas, si arriva poi al basso: vedute di locali notturni, lanterne rosse, stili tra i più diversi, e tanti giovani, giovanissimi, molti in caccia di turisti desiderosi magari di provare in un tipico maid café, a tema magari bohemienne o in stile Hello Kitty, ce ne sono davvero di tutti i gusti, sparsi tra un quarto piano, o dentro un misterioso sottoscala. 

Takeshita Street e Harajuku

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Takeshita Street, a Tokyo

Sembra una città in miniatura, data la mole di cose che si possono trovare, ed è invece è una ‘semplice’ strada, ma tra le più famose e variopinte da visitare. Takeshita Street, nel quartiere di Harajuku, di notte e giorno è un fiume in piena di gente, intenta a guardare i negozi di gadget e T-Shirt, a osservare (anche qui) cosplayer e maid cafè, a provare (in particolare) le stranezze (lo abbiamo fatto anche noi) gastronomiche: lecca lecca a base di polipo, spiedini di fragole da Strawberry Fetish, e il famigerato zucchero filato rainbow da Cotton Candy. Vietato fotografare all’interno di questi bizzarri spazi, anche se poi nessuno resiste nel voler cogliere i colori, le preparazioni e i rituali. 

Da Shibuja a Otaku

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Il famoso incrocio di Shibuya, a Tokyo

Due al prezzo di uno. Da un lato l’incrocio più caotico del mondo, a Shibuja, e che molti rifanno a oltranza avanti e indietro, solo per cogliere il selfie perfetto, travolti da centinaia di sconosciuti, e dove puoi trovare (esperienza vista con i nostri occhi) gruppi di rapper girare alcuni videoclip. Dall’altra parte Otaku, ‘l’anima delle anime’, dei manga, dei videogames, di luoghi ‘sacri’, come Mandarake, e nei quali cercare la novità del momento, il classico introvabile. Un piccolo paese delle meraviglie da attraversare nei tanti piani e strati a disposizione. Parola chiave: mimetizzarsi, ancora una volta, per godere di una esperienza, che nessuna spiegazione potrà mai restituire pienamente.