La destinazione perfetta per gli appassionati di storia, gli amanti della natura, i fan dello sport, ma anche del whiskey
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I castelli della Scozia sono oltre 3.000, sparsi sulle Highlands, le Lowlands, le coste e le isole. Furono usati come fortezze per difendersi, come abitazioni reali o come fattorie fortificate. Tra i più famosi ci sono, oltre quello di Edimburgo, quello di Caerlaverock, in arenaria rosa, noto per la sua pianta triangolare, e il Castello di Dunrobin, la dimora più settentrionale della Scozia e il più grande nelle Highlands, con 189 stanze.
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Lungo le coste scozzesi si possono visitare numerose spiagge e località di mare dove una volta navigavano i Vichinghi. Cupe e romantiche, fredde, con forti venti e onde amati dai surfisti, con cieli immensi dai tramonti epici, scogliere a picco e grandi gabbiani.
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Certamente la Scozia è famosa anche per le sue vaste aree pianeggianti adibite a campi da golf. Ce ne sono più di 550, rispetto alla popolazione, c’è il più alto numero di campi da golf per abitante. Il più famoso è l’Old Course di St. Andrews, dove l’accesso viene estratto a sorte.
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La Scozia è nota per le sue formazioni geologiche, e infatti è scozzese anche uno dei padri della geologia moderna, James Hutton, nato nel 1726 a Edimburgo e lì scomparso nel 1797. È lui che è riuscito a spiegare la formazione di Siccar Point, a est di Edimburgo, uno dei luoghi più famosi al mondo dal punto di vista geologico.
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La Scozia non ha un suo inno ufficiale, ma ne ha tre ufficiosi tra cui “The Flowers of Scotland”, i fiori della Scozia, che commemora una battaglia vinta contro l’Inghilterra nel Trecento e viene oggi suonato prima delle partite di calcio e rugby. I fiori sono anche i simboli delle nazioni del Regno Unito; ognuno ha il suo. Nel caso della Scozia è il cardo, che – narra la leggenda – punse il piede di un guerriero vichingo che stava tendendo un attentato ad un accampamento scozzese, ma fu tradito dal suo stesso grido.
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La costa scozzese è punteggiata di piccoli paesi portuali e villaggi di pescatori. Soprattutto nella Scozia orientale, protesa verso il Made del Nord, si trovano spiagge sabbiose che si alternano a scogliere rocciose, boschi e torrenti le cui acque sono sfruttate dalle numerose distillerie di whiskey.
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Il paesaggio naturale scozzese è mozzafiato e vede alternarsi scogliere a picco sul mare, montagne (la più alta è il Ben Nevis con i suoi 1.345 metri sul livello del mare), famosi laghi detti “loch” (il più grande è il Loch Lomond, 56 Km2), 10.000 km di coste e ben 800 isole, di cui solo 130 sono abitate.
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Oltre che per i castelli, la Scozia è famosa per i suoi giardini. Ci sono ben quattro Giardini Botanici Reali, di cui quello di Edimburgo è il secondo più grande del Regno Unito.
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Per secoli la società scozzese è stata suddivisa in clan, un sistema introdotto nell’XI secolo e valido fino al XVIII secolo. Era un sistema feudatario in cui i capi dei clan stringevano alleanze o si combattevano a volte in modo anche molto sanguinario. Appartenere a un clan significava giurare fedeltà al suo capo prima ancora che al re e, naturalmente, indossare il tartan della famiglia.
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La Scozia offre moltissimo da scoprire anche per quanto riguarda il patrimonio artistico, architettonico e i festival culturali. Tra i musei da non perdere ci sono certamente il National Museum of Scotland a Edimburgo e la Gallery of Modern Art di Glasgow per l’arte contemporanea.
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Il clima in Scozia si può descrivere con una parola: imprevedibile. Una variabilità dovuta al fatto che è bagnata dal mare su tre lati e si trova nell’estremità nord-occidentale dell’Europa. Ma è proprio questa alternanza climatica che rende la sua natura e i suoi colori così rigogliosi e spettacolari. Certamente maggio e settembre sono tra i mesi migliori per visitarla.
Il 2017 è stato dichiarato l’Anno della Storia, della Tradizione e dell’Archeologia della Scozia. Un’occasione per conoscere e celebrare l‘eredità culturale scozzese, sia tangibile che intangibile, fatta di castelli, siti archeologici, formazioni geologiche millenarie, giardini reali, parchi naturali, laghi misteriosi, montagne rocciose, isole desolate, ma anche distillerie di whiskey, campi da golf, storie, tradizioni e leggende.
Maggio è uno dei mesi migliori per visitare la Scozia, sebbene il clima sia sempre imprevedibile, ma è proprio questo che rende la natura di questi luoghi così rigogliosa e spettacolare. Oltre a Edimburgo e Glasgow, sono numerosissime le attrazioni turistiche che toccano le zone interne così come le coste, con i villaggi di pescatori, i tour ispirati alle vicende dei clan delle Highlands o le leggende nate nei castelli.
Tanti anche gli appuntamenti culturali dei prossimi mesi. Tra questi il Jazz & Blues Festival di Edimburgo a luglio, oppure damaggio a settembre gli Highlang Games, con il lancio del martello che il fondatore delle moderne Olimpiadi Barone Coubertin vide all’Esposizione internazionale a Parigi nel 1889 e poi incluse nel programma olimpico nel 1900, o ancora, per gli amanti del teatro, il Fringe Festival ad agosto.
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