120 anni di Ford, la Casa automobilistica che rivoluzionò la mobilità
Ford Mustang del 1964 (Photo by FPG/Getty Images)

120 anni di Ford, la Casa automobilistica che rivoluzionò la mobilità

di Digital Team

Dalle intuizioni del visionario Henry Ford al fordismo, dalla potenza scalpitante della Mustang al rombo di tuono by Thunderbird, una storia esaltante di lampi e trionfi. Che ha trasformato la società americana e il mondo dei motori

«Se pensi di poter fare una cosa o pensi di non poter fare una cosa, hai comunque ragione», diceva Henry Ford. E lui pensava di poter fare: voleva costruire vetture di successo e finì per riempire l’America di auto Ford.
Era il 16 giugno del 1903, 120 anni fa, quando insieme ad altri undici investitori associati fondava la Ford Motor Company. Da lì a breve avrebbe rivoluzionato la mobilità e il fordismo sarebbe diventato un concetto di produzione.

Il fordismo e la rivoluzione dell’automotive

Prima ancora di diventare un industriale visionario, tra i più facoltosi dei suoi tempi, Henry Ford era un appassionato di meccanica. Era il 1896 quando, dopo aver abbandonato la fattoria di famiglia, costruì la sua prima auto sperimentale in un’officina dietro casa a Detroit. La prima auto Ford, invece, il Model A originale, nota anche come Fordmobile, fu assemblata nello stabilimento di Mack Avenue nel luglio 1903.

Henry Ford
Photo By Getty Images
Henry Ford con la Ford Model T

È il 1908 l’anno della svolta, con la Ford Model T, la macchina che vuole e può arrivare a tutti gli americani. Da mezzo per pochi, grazie a Henry Ford, l’automobile diventa desiderio e possibilità di tutti, con un impatto rivoluzionario nello stile di vita del XX secolo.
La domanda di Ford Model T si rivelò così vasta e incessante che la Casa automobilistica sviluppò nuovi metodi di produzione di massa per soddisfare le richieste. Per velocizzare i tempi di fabbricazione tra il 1915 e il 1925 la Model T fu addirittura disponibile in un solo colore, il nero opaco. «Ogni cliente può ottenere un’auto colorata di qualunque colore desideri, purché sia nero», scherzava Henry Ford.

Le innovazioni si susseguono: nel 1911 la Casa dell’ovale blu fondò il primo stabilimento di assemblaggio a Kansas City e iniziò a conquistare l’Europa, aprendo un impianto produttivo a Manchester; nel 1913 ecco la prima catena di montaggio mai usata nel settore dell’automobile.
L’intuito di Henry Ford andò anche oltre: per migliorare ulteriormente la produttività, introdusse alti salari per i suoi dipendenti.

Clark Gable nella sua Ford Thunderbird
Photo by Hulton Archive/Getty Images
Clark Gable nella sua Ford Thunderbird del 1955, fine anni ’50

Nel battito di un decennio, con portentosa lungimiranza, Ford ha rivoluzionato l’industria dei motori, permettendo a molti di acquistare la loro prima vetttura. Benvenuto fordismo.
«Le due cose più importanti non compaiono nel bilancio di un’impresa: la sua reputazione e i suoi uomini»: parole da magnate che conosce il valore del capitale umano.

A metà del 1914 sulle strade di tutto il mondo circolavano più di 500.000 Model T. Nel 1923 oltre la metà delle automobili americane era by Ford. A fine anni Venti erano più di 20 gli stabilimenti di assemblaggio Ford al di fuori degli States, in Europa, America Latina, Canada, Asia, Sud Africa e Australia. La Ford era diventata la marca di vetture universalmente più diffusa, con 15 milioni di Model T prodotte.

Lincoln Continental
Photo by National Motor Museum/Heritage Images/Getty Images
Lincoln Continental, 1964. Il presidente americano Lyndon Johnson ha utilizzato una di queste decappottabili

Dalla Lincoln Continental al rombo di Thunderbird

Dalla massa al segmento di nicchia, nel tempo Ford ha puntato sempre più in alto. Già poco dopo la fondazione della Ford Motor Company, il rampante Henry Ford aveva prima acquisito la maggioranza della società, quindi rilevato gli altri azionisti quando si opposero alla costruzione del gigantesco impianto River Rouge a Dearborn (tra questi c’erano i fratelli John Francis e Horace Elgin Dodge, che poi fondarono l’omonima azienda).
Re assoluto insieme al figlio Edsel, che morì precocemente, nel 1922 Ford acquisì la Lincoln Motor Company, che avrebbe dato alla luce la punta di diamante Lincoln Continental, limousine iconica nell’immaginario collettivo, voluta da Frank Sinatra, Elvis Presley e Nelson Rockefeller, la macchina presidenziale su cui fu ucciso John Fitzgerald Kennedy.

E poi la sotto la guida di Henry Ford II, nipote del capostipite, ecco modelli trionfali come Ford Thunderbird, cabriolet biposto sportiva dal motore V8 che come un tuono nel 1954 sfidò la Chevrolet Corvette. E poi nel 1964 Ford Mustang, piccola muscle car che ha nel nome la potenza dei cavalli selvaggi nordamericani, coupé tra le più imitate, uno dei prodotti più venduti dell’industria automobilistica mondiale.

Ford Mustang, Steve McQueen
Photo by Screen Archives/Getty Images
Steve McQueen accanto a una Ford Mustang nel thriller del 1968 “Bullitt”

Aspettando la furia della nuova Mustang

Land Rover, Aston Martin, Jaguar, Volvo: Ford pigliattutto negli anni ha fatto suoi altri marchi automobilistici, fino alle crisi economiche del nuovo millennio che hanno portato il colosso a mantenere solo Ford e Lincoln.
Ford Mustang, inarrestabile, continua intanto ad accendere di passione, ora con la settima generazione che ribolle, attesa per l’estate. Mentre l’Ovale Blu guarda anche al green, con il nuovo suv Explorer appena lanciato nella sua variante completamente elettrica.

Henry Ford indica la strada: «Quando tutto sembra andare contro di te, ricorda che l’aereo decolla controvento».