Le dieci auto più costose del mondo

Le dieci auto più costose del mondo

di Marco Coletto

Le dieci auto più costose del mondo (una per marca): dalla lussuosissima Rolls-Royce Boat Tail alla pazzesca ibrida plug-in Zenvo Aurora passando per l’ultima Bugatti W16 di sempre, la Mistral

Non è mai facile scrivere la classifica delle auto più costose del mondo. Se ci limitassimo a parlare delle vetture presenti in listino ci perderemmo tantissime supercar esclusive prodotte in pochi esemplari già tutti venduti e se invece ci avventurassimo nel mondo delle aste vedremmo solo modelli storici appartenenti ai due o tre marchi più prestigiosi. Senza dimenticare che spesso il prezzo non viene comunicato: bisogna quindi basarsi su indiscrezioni.

Per questo elenco abbiamo preferito concentrarci su sportive nuove omologate per circolare su strada (niente veicoli solo per la pista, per intenderci): dieci mezzi di dieci case diverse, più o meno note al grande pubblico, accomunate da un prezzo di almeno due milioni di euro e da una quantità impressionante di cavalli, fascino e lusso. Scopriamole insieme.

Ecco le 10 auto più costose del mondo


Rolls-Royce Boat Tail

Rolls Royce Boat Tail

Ci vogliono oltre 20 milioni di euro per portarsi a casa la Rolls-Royce Boat Tail: la lussuosissima cabriolet britannica– l’auto più costosa del mondo – è disponibile in tre esemplari.

Realizzata interamente a mano dal reparto della Casa inglese dedicato alle personalizzazioni, condivide il pianale e il motore 6.7 V12 biturbo a benzina con la Phantom ma è diversa in tutto il resto.

Il primo esemplare di colore azzurro dovrebbe appartenere a Jay-Z e Beyoncé. Numerose le chicche: un set di posate Christofle e un vano che ospita due bottiglie di champagne Armand de Brignac.

La seconda Rolls-Royce Boat Tail – con una tinta ispirata alla madreperla è dotata, come la prima, di una particolare apertura in due parti del bagagliaio. La terza deve ancora vedere la luce.


Pagani Huayra Codalunga

Pagani Huayra Codalunga

La Pagani Huayra Codalunga è l’unica auto italiana presente in questo elenco delle auto più costose del mondo: cinque esemplari, già tutti venduti a un prezzo di 7 milioni di euro.

Creata dalla divisione progetti speciali della Casa di San Cesario sul Panaro (Pagani Grandi Complicazioni), ha un design ispirato a quello delle auto da corsa degli anni ‘60 del secolo scorso.

Il motore? Un 6.0 V12 biturbo a benzina di origine Mercedes da 840 CV e 1.100 Nm di coppia montato in posizione posteriore/centrale abbinato a un cambio sequenziale a sette rapporti.

La Pagani Huayra Codalunga punta tutto sulla leggerezza e non solo quella delle linee: la sportiva emiliana può infatti vantare un peso a secco di soli 1.250 chilogrammi.


Bugatti Mistral

Bugatti Mistral

La Mistral è l’ultima Bugatti dotata del leggendario motore W16 portato al debutto dalla Veyron: un possente 8.0 quadriturbo a benzina montato in posizione centrale in grado di generare una potenza di 1.600 CV.

La supercar scoperta francese a trazione integrale – costruita in 99 esemplari, già tutti venduti a 5 milioni di euro l’uno – è una spider caratterizzata da un design aerodinamico, aggressivo e lussuoso.

Fuori spiccano il parabrezza avvolgente e i fari anteriori con quattro elementi orizzontali. Senza dimenticare, nella zona posteriore, i vistosi gruppi ottici a forma di freccia e il logo illuminato.

Più “sobrio” l’abitacolo, simile a quello della Chiron e contraddistinto da una particolare leva del cambio che integra una miniscultura incastonata nell’ambra che raffigura un elefante danzante.


Koenigsegg CC850

Koenigsegg CC850

La Koenigsegg CC850 è nata per celebrare i 20 anni dalla nascita della CC8S, la prima auto di serie della Casa svedese. Esteticamente somiglia all’antenata ma sotto la pelle deriva dalla Jesko.

Prodotta in 70 esemplari – già tutti venduti a circa 4 milioni di euro – monta un curioso cambio automatico che, volendo, può essere utilizzato in modalità manuale: c’è la griglia e persino il pedale della frizione.

Dotata della trazione posteriore, è spinta da un motore 5.1 V8 biturbo a benzina montato in posizione posteriore/centrale. Tra le altre “chicche” segnaliamo i freni carboceramici della Brembo.

La potenza generata dal propulsore varia a seconda del carburante utilizzato: con la benzina genera 1.186 CV ma con l’etanolo si arriva molto più alto (ben 1.386 cavalli).


Mercedes-AMG One

Mercedes AMG One

Una F1 stradale: si potrebbe riassumere così la Mercedes-AMG One. La hypercar tedesca – offerta in 275 esemplari (a circa 3 milioni di euro), già tutti venduti – ha avuto uno sviluppo travagliato.

Il motore centrale 1.6 V6 turbo ibrido è basato su quello montato dalle “frecce d’argento”: adattato per l’uso su strada e dotato della tecnologia ibrida plug-in, genera una potenza complessiva di 1.063 CV.

L’unione tra il propulsore termico e le quattro unità elettriche consente alla Mercedes-AMG One di raggiungere una velocità massima di 352 km/h. Solo 2,9 secondi per accelerare “da 0 a 100”.

Questa vettura, tra l’altro, detiene il record sul circuito del Nürburgring tra le auto di serie: nel 2022 ha girato sulla Nordschleife in poco più di sei minuti e mezzo (6:30.705, per l’esattezza).


Aston Martin Valkyrie

Aston Martin Valkyrie

La Aston Martin Valkyrie è una supercar ibrida britannica sviluppata insieme alla Red Bull: il progettista, Adrian Newey, è lo stesso che sviluppa le monoposto del team austriaco.

Costruita in 150 esemplari, tutti venduti a circa 3 milioni di euro, è una sportiva molto leggera ed estremamente curata sotto il profilo aerodinamico.

Il motore 6.5 V12 ibrido aspirato a benzina è costruito dalla Cosworth, è montato in posizione posteriore/centrale e genera una potenza complessiva di 1.154 CV.

Esiste anche una versione sportiva chiamata AMR Pro, più costosa e ancora più esclusiva (25 esemplari), ma può essere utilizzata esclusivamente su un circuito.


Gordon Murray Automotive T.50

Gordon Murray Automotive T.50

Una sportiva creata da Gordon Murray, progettista sudafricano noto per aver sviluppato le McLaren di Formula 1 tra gli anni ‘80 e ‘90 del XX secolo e la leggendaria supercar McLaren F1.

Costruita in 100 esemplari, già tutti venduti (circa 3 milioni di euro), la T.50 è spinta da un motore 4.0 V12 a benzina – montato in posizione posteriore/centrale – da 663 CV.

Un capolavoro tecnico: pesa meno di 1.000 kg e monta un’enorme ventola posteriore che aumenta l’effetto suolo mantenendo la vettura incollata all’asfalto.

Una soluzione che riprende quella della Brabham BT46B del 1978, monoposto di F1 progettata proprio da Murray e bandita dal Circus dopo aver dominato con Niki Lauda l’unica gara disputata (Svezia).


Aspark Owl

Aspark Owl

C’è un po’ d’Italia nella Aspark Owl: questa supercar giapponese prodotta in 50 esemplari (prezzo di quasi 3 milioni di euro) è infatti costruita a Torino dalla MAT.

La trazione integrale è offerta da quattro motori elettrici (due davanti e due dietro) in grado di generare una potenza totale di 2.012 CV e una coppia di 2.000 Nm.

La Aspark Owl può raggiungere una velocità di quasi 420 km/h e accelera da 0 a 100 chilometri orari in meno di 2 secondi. L’autonomia dichiarata è di 451 km.

È tutta in fibra di carbonio (monoscocca e carrozzeria) e questo ha permesso di limitare il peso a 1.900 kg. Non male per una sportiva a emissioni zero dotata di grandi batterie.


Hennessey Venom F5 Revolution

Hennessey Venom F5 Revolution

La Hennessey Venom F5 Revolution è l’ultima evoluzione della coupé statunitense: costruita in 24 esemplari e in vendita a un prezzo di poco più di 2,5 milioni di euro.

Spinta da un motore – montato in posizione posteriore/centrale – 6.6 V8 biturbo a benzina da 1.842 CV, ha un assetto orientato per la pista ed è più leggera rispetto alla F5 “normale”.

La Hennessey Venom F5 Revolution presenta anche appendici aerodinamiche ottimizzate per incrementare la tenuta di strada e ruote più grandi.

Non manca inoltre un sistema di telemetria di bordo per monitorare i tempi sul giro e altre informazioni utili (come ad esempio la forza G laterale) quando si guida in pista.


Zenvo Aurora

Zenvo Aurora

La Aurora, la prima Zenvo ibrida di sempre – monta un motore 6.6 V12 quadriturbo a benzina abbinato a tre unità elettriche in grado di generare una potenza totale di 1.850 CV.

La supercar plug-in danese costa circa due milioni e mezzo di euro. Due le versioni, entrambe prodotte in 50 esemplari: una per la guida in strada, l’altra per chi va spesso in pista.

La prima – la Tur – è a trazione integrale, ha 1.850 CV e scatta da 0 a 100 km/h in 2,3 secondi. La seconda, chiamata Agil, è a trazione posteriore e ha 1.450 CV.

Quest’ultima punta però sulla leggerezza, fattore fondamentale sui circuiti: ha un peso inferiore a 1.300 kg e riesce comunque a scattare da 0 a 100 chilometri orari in 2,5 secondi.