Il Museo Palazzo Cipolla di Roma dedica una personale al fantasioso artista che ha vagato nel mondo

Alessandro Kokocinski è nato nel 1948 a Porto Recanati da madre russa e padre polacco. Poi, poco più che ragazzo ha cominciato quel viaggio in giro per il mondo che lo avrebbe portato a vivere e lavorare in un circo, ad attraversare l’Argentina, il Cile, tutta l’Europa.

In Italia, è stato amico di Alberto Moravia, Rafael Alberti, Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini. Apolide per natura, comospolita nell’animo, occhi azzurri come il mare sul quale tanto ha navigato, alla Fondazione Roma Museo Palazzo Cipolla racconta questa sua vita e soprattutto l’incontro con l’arte.

Il titolo non poteva che essere La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown. La caratteristica dei suoi dipinti è la leggerezza, l’eleganza, la sublime eterea bellezza dei suoi soggetti che ricorda Degas, anche se le maschere di Kokocinski sono uniche, così sfumate.

Lui che ha vissuto con gli indios Guaranì, è stato affidato a un circo uruguayano, si ispira naturalmente al mondo dei giochi, dei funamboli, dei clown e dei saltimbanchi: ne conosce le movenze, i sogni, le paure, le gioie. E ce le trasmette attraverso le sue tele. 

Sempre lontano dal grande business delle gallerie, anche se i suoi lavori sono quotatissimi, Kokocinski rappresenta un caso unico nell’arte contemporanea. E soprattutto una persona dal fascino travolgente.

Kokocinski, La Vita e La Maschera: da Pulcinella al Clown

Museo Palazzo Cipolla,

Roma sino al 1° novembre