Javier Goyeneche e il sogno di salvare il Mediterraneo

Javier Goyeneche e il sogno di salvare il Mediterraneo

di Alessandra Mattanza

Intervista al fondatore di ECOALF, brand ecosostenibile spagnolo che trasforma i rifiuti marini di plastica in abiti.

“Nessuno va a letto a Madrid finché non hanno ucciso la notte. Gli appuntamenti con un amico sono di solito fatti dopo la mezzanotte al bar’, così scriveva Ernest Hemingway, un grande amante di Madrid, dove visse per un periodo.

Adesso Madrid ha un volto più visionario e imprenditoriale, oltre che essere ancora una delle capitali della movida e della dolce vita. Uno di questi volti è Javier Goyeneche, il fondatore del brand eco-fashion ECOALF. Profondi occhi verdi e un’energia positiva che conquista per l’entusiasmo che mette nelle sue azioni, Javier produce abbigliamento totalmente sostenibile, ma considera anche il suo amore per il mare come una missione per ripulirlo da tutta la plastica.

Un’impresa che vuole cambiare il mondo

In autunno Javier è stato insignito del premio Social Innovator 2020 dalla Fondazione Schwab for Social Entrepreneurship, legata al World Economic Forum (WEF), che è una piattaforma globale con lo scopo di promuovere ottimi modelli nel campo dell’innovazione sociale. La motivazione del riconoscimento di Javier è stata: “(…)per aver rivoluzionato l’industria della moda in qualità di leader, verso un futuro sostenibile”.

Javier ha anche uno spazio a Green Pea, il centro commerciale ecosostenibile, nuovo progetto di Oscar Farinetti. “Credo fortemente in questa iniziativa, è davvero molto visionaria e innovativa con un’anima verde e tante idee interessanti per un pianeta migliore. Stavamo aprendo un negozio a Milano a marzo ma, purtroppo, a causa della pandemia abbiamo dovuto, per ora almeno, lasciar perdere. Al momento, i nostri prodotti sono venduti principalmente online” spiega.

“Amo il mare e fare immersioni. Per questo la mia passione per l’ambiente nacque da quando ero ragazzo, ma è stata la nascita dei miei due figli, Alfredo e Álvaro, a convincermi che dovevo veramente fare qualcosa di concreto, capace di porre fine a questa situazione. Voglio essere in grado di lasciare loro un Pianeta dove la natura selvaggia e incontaminata, e il mare pulito, siano ancora una realtà” racconta. “Nel 2010, dopo diversi anni di lavoro, sono riuscito finalmente a fondare ECOALF, con lo scopo di trasformare i rifiuti marini di plastica in prodotti di moda di alta qualità. Abbiamo inventato un filamento innovativo riciclato al cento per cento, costituito da bottiglie di plastica, trovate sul fondo del Mare Mediterraneo. Ma abbiamo anche utilizzato nylon, cotone e lana riciclati, fondi di caffè post-consumo, pneumatici usati riciclati. E abbiamo in programma anche di produrre mobili di design sempre con materiali riciclati.” aggiunge.

Nel 2020 ECOALF ha lanciato perfino una linea yoga, Good for you Good for the Planet. Un altro esempio sono le scarpe Sandford Knitting, sempre realizzate con bottiglie di plastica dal fondo del mare grazie al progetto Upcycling the Oceans.

“Abbiamo cominciato questo progetto nel 2015 grazie alla nostra fondazione: l’idea è di ripulire i mari e oceani dai rifiuti grazie al supporto dei pescatori, per trasformarli poi in filo di prima qualità sostenibile, con cui realizzare abbigliamento e accessori. Abbiamo diversi porti, dove collaboriamo con i pescatori, almeno 36, in Spagna, 5 in Grecia, in Italia quello di Civitavecchia e stiamo parlando con altri due presso Roma. Ma il nostro intento è di espanderci”, chiarisce.

La Madrid di Javier Goyeneche

Il grande amore per la natura, l’ambiente, gli animali è nato in Javier fin dall’infanzia, grazie al suo paese d’origine, la Spagna. “Sono nato a Madrid, ma da bambino passavo molto tempo a Maiorca, in barca insieme a mio nonno e con lui è nata la mia grande passione per l’acqua e per il mare. Mio padre era, invece, un cavallerizzo olimpico di salto ad ostacoli. Da lui ho appreso l’amore per i cavalli. Ho sempre cavalcato in un club di Madrid, ma trascorrevo anche molto tempo nella nostra casa di campagna, a Aranjuez, dove mio padre allevava i cavalli”. Questa cittadina è stata dichiarata, per la sua bellezza e i suoi monumenti storici, patrimonio dell’UNESCO nel 2001 e vanta anche dei paesaggi stupendi attorno al fiume Tagus.

“A Madrid il mio quartiere preferito è quello di El Viso, dove ho abitato. E’ costituito principalmente da singole dimore e residenze ed è molto tranquillo, ma, allo stesso tempo, è vicino a tutto. Quello che amo di Madrid è quel suo spirito aperto che accoglie persone da tutto il mondo, quella sua incredibile energia e voglia di vivere. Madrid è una città molto libera, con una grandissima offerta di cultura, arte, ristoranti e locali, musica”, dice. “Il mio posto preferito a Madrid è il Museo del Prado, che ritengo veramente impressionante e magnifico per tutte le opere d’arte che custodisce e per l’imponenza della sua architettura. Plaza Mayor poi è naturalmente sempre unica e magica, con tanti locali attorno e molto vicini uno all’altro. Il mio bar preferito, dove sorseggiare un buon cocktail è Valgame Dios. Come ristoranti prediligo El Viajero e la sua terrazza, per prendere un drink o cenare, Sushita, per la gastronomia giapponese, El Lando, per la cucina spagnola tipica” confida.

I dintorni di Madrid sono per lui altrettanto affascinanti. “Ho sempre vissuto a Madrid, ma da qualche anno per decisione più di mia moglie che mia in principio, mi sono trasferito con tutta la famiglia a Somosaguas, a Pozuelo. Di solito impiego 15-30 minuti a recarmi in auto ogni giorno in città. Ma sono molto felice adesso di vivere lì, perché siamo immersi nella natura e nel verde, ci sono grandi parchi dove si può andare a fare jogging o in bicicletta. Dato che viaggio gran parte dell’anno, è sempre un piacere tornare nella nostra casa lì, che è una vera oasi di pace. Abbiamo anche la fortuna di avere sempre bel tempo e ci godiamo quindi il giardino tutto l’anno” racconta.

“Nei dintorni di Madrid ci sono anche suggestive cittadine da esplorare, come Toledo e Segovia” suggerisce. 

La sua Spagna

Il legame profondo di Javier con il mare è profondamente connesso alle isole spagnole. ”Passo le mie estati a Minorca, dove ci rechiamo spesso con tutta la famiglia anche molti weekend per rilassarci e fare sport, come fare immersioni nelle sue bellissime acque. Minorca è rimasta più selvaggia rispetto alle altre isole, è meno affollata, non hanno costruito selvaggiamente, quindi ha mantenuto tutta la sua autenticità ed è molto tranquilla. Venire qui per me significa staccare completamente e ricominciare poi a lavorare carico di energia, è come rigenerarsi. A Maiorca, che trovo altrettanto bella e più grande, anche se più sviluppata, resto molto legato tuttora, perché ci sono le mie memorie dell’infanzia. Ibiza penso sia l’isola dove tanta gente va a divertirsi dai 18 ai 35 anni per lo più e anch’io l’ho fatto, anche se ha acque altrettanto stupende per nuotare” ricorda.

“Un altro luogo davvero speciale in Spagna, dove vado spesso a fare kite surfing con i miei figli, è Tarifa. E’ un luogo veramente magico, una piccola vecchia città, con una spiaggia straordinaria, dove si incontrano il Mare Mediterraneo e l’Oceano Atlantico” confessa.

Tarifa è perfino molto animata la sera, con una bella movida, tanti locali dove provare tapas e sangria e vivaci bar. E’ famosa per il suo forte vento e prediletta pure dai patiti di windsurf. Le sue acque sono altrettanto ricche di toni azzurri, blu e cristallini.  

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La magia del mare in Spagna