Intervista a Enzo Fusco, guru dello sportswear
Ioan Pilat

Intervista a Enzo Fusco, guru dello sportswear

di Rita Bossi

Come può ripartire il menswear dopo un anno come quello appena trascorso? Ne abbiamo parlato con Enzo Fusco, imprenditore che produce abbigliamento con i marchi Blauer e Ten C, figura chiave dell’eccellenza del made in Italy.

Il 2020 è stato un anno complesso e faticoso per la moda italiana e molti brand hanno trovato nuove idee e spunti per far fronte alla crisi. Come ha affrontato Ten C questo periodo?

Il brand Ten C è in forte crescita e nonostante questo ultimo anno difficilissimo, ha comunque raggiunto un ottimo trend positivo. La campagna promozionale si è chiusa con molta soddisfazione per il forte aumento nelle vendite. È stato anche importante essere stati tra i brand ambassador al Pitti potendo così creare l’unico evento fisico in Fortezza da Basso, poi diventato in un secondo tempo digitale, che è servito a sviluppare un ulteriore interesse presso i buyer internazionali. Abbiamo in più cercato di stare vicini ai nostri clienti aiutandoli nei cambi articoli o agevolandoli per i pagamenti e siamo riusciti ad anticipare l’uscita delle collezioni per favorire una buona programmazione e successive consegne. Anche la vendita on line di Ten C, iniziata da poco, sta cominciando a funzionare bene grazie ad investimenti sui social ma soprattutto è stata importante per noi la collaborazione con Sacai che ha rafforzando la nostra brand awareness nel mercato luxury internazionale.

Un anno dopo l’ultima edizione fisica di Pitti Uomo, Enzo Fusco è stato l’unico imprenditore a Fortezza da Basso con l’evento phygital con Ten C. Ci spiega come è nata l’idea?

Il Pitti ci ha offerto questa opportunità che abbiamo subito accolto. L’idea era di fare qualcosa insieme pensando ad un prodotto unico, di qualità’ e made in Italy come Ten C, disegnato da Alessandro Pungetti. Il Pitti è la fiera italiana più prestigiosa e conosciuta nel mondo ed insieme che è nata l’idea di creare con Ten C un’installazione in chiave phygital intitolata “Juggernaut”, volendo così dare un messaggio di fiducia, continuità e speranza a tutti gli imprenditori, e confermando che la forza italiana e la creatività rimangono uniche nel loro genere. Il progetto è stato affidato allo studio Federico Poggioli, ispirato all’OJJ, l’Original Japanese Jersey, il tessuto che caratterizza il marchio. Un materiale che impiega una fibra dall’altissimo grado di imprevedibilità quando sottoposta a tintura sotto pressione a 130 gradi e per questo richiede la presenza umana per garantire un controllo qualità capillare. Siamo riusciti – continua – a dare origine a un momento emozionale, forte e intenso che ci ha aiutati a traghettare il marchio e la fiera oltre la pandemia, verso la ripresa futura.

Le ultime collezioni ci suggeriscono la tendenza a un ritorno retro style. Ci può raccontare?

Sì, la tendenza è quella, però deve essere un retro moderno non troppo nostalgico. Ho la fortuna di avere dei marchi che hanno DNA e questo mi facilita molto. Diventa più facile, perché, quando parliamo di Blauer mi ispiro al “Police” americano e perciò ho un’immagine, un DNA da seguire. 

Qual’ è il punto forte della collezione Blauer per l’autunno/inverno 21-22?

Il punto forte della collezione Blauer sono i capi spalla ed i materiali innovativi e ricercati e, sicuramente ancora il ‘piumino’, diventato un capo cult, indispensabile per tutte le occasioni. Le nostre collezioni riescono a mantenere un rapporto ottimale di qualità-stile-prezzo e la forza di un’azienda che in un momento così difficile come quello di oggi, appoggia i clienti cercando di dare anche un servizio ottimale, oggi più che mai apprezzato. Con Blauer la grande scommessa è la sostenibilità – prosegue -, e nella collezione del prossimo inverno spiccano i capispalla in Repreve, fibra realizzata al 100% con materiali riciclati imbottiti di piuma pre-utilizzata e chiusi da cerniere re-used. Ci sono anche articoli in cashmere riciclato ottenuto da maglie usate, trasformate nuovamente in filati a Prato. Una proposta che si completa con i capi dell’etichetta Nylolite B.Plus.