Christian Astuguevieille racconta Copper, l’ultima fragranza di Comme des Garçons

Christian Astuguevieille racconta Copper, l’ultima fragranza di Comme des Garçons

di Silvia Perego

Intervista al direttore creativo di Comme des Garçons Parfums, Christian Astuguevieille, creatore di questo nuovo profumo inaspettato, fresco e ambrato allo stesso tempo, custodito in un flacone che ha il colore del rame.

Come accade prima di ogni sfilata di Rei Kawakubo, anche alla vigilia della presentazione di un nuovo profumo di Comme des Garçons nessuno sa mai cosa aspettarsi. Infatti, dalla prima collezione parigina del 1981, una parata di abiti neri asimmetrici e strappati, agli “anti-profumi” Odeur 53 e 71, composizioni che traducono odori astratti come l’elettricità o il toner caldo di una fotocopiatrice, l’obiettivo della designer giapponese è stato sempre quello di rompere le convenzioni.

«Ogni volta che lavoriamo a una fragranza, vogliamo dare vita a qualcosa di totalmente inaspettato», racconta ad Icon Christian Astuguevieille, direttore creativo di Comme des Garçons Parfums dal 1992. Ed è proprio quello che accade anche oggi con l’ultima creazione del marchio, Copper, tradotto dall’inglese, “rame”. «Quando Rei l’ha sentita per la prima volta, lei stessa ne è rimasta sorpresa. E questo dimostrava che avevamo raggiunto il risultato desiderato: creare una rottura in quel concetto di bellezza troppo perfetta, quasi artificiale. Noi cercavamo un profumo che fosse più umano, con i difetti e i contrasti interiori che tutti noi abbiamo», prosegue Astuguevieille.


Così, ecco che un metallo dà il nome a un jus in cui si mescolano materie prime naturali e molecole sintetiche, da sempre tratto caratteristico delle composizioni concettuali del marchio. «Volevo creare un profumo “verde”. Il mio punto di partenza è stato Vent Vert, la fragranza ideata dallo stilista francese Pierre Balmain nel 1947 e la prima ad essere stata definita ‘Floreale – Verde’ nella storia della profumeria. L’elemento rivoluzionario di questa composizione, firmata da Germaine Cellier, era il galbano (una resina che diffonde un’essenza volatile e balsamica, ricavata dalla pianta Ferula Galbanifera che cresce in Iran e in Afghanistan, n.d.r). Ma ho voluto reinterpretare la freschezza di questo ingrediente, prima donandole un carattere più deciso e speziato grazie a granelli di pepe raccolti in Perù e rizomi di intenso zenzero del Madagascar distillati in olio, poi facendola risaltare ancora di più in contrasto con metalli sintetizzati chimicamente. Infine sono l’ambra artificiale, la vaniglia e la mirra etiope a lasciare una scia sensuale e inaspettata che si evolve sulla pelle».

Tre anni sono stati necessari per sviluppare questo progetto, 10 mesi per la fragranza, mentre il resto del tempo è stato dedicato al flacone: «Questa volta la caratteristica bottiglia a forma di ciottolo ha il colore del rame. Ardente metallo rosso, freddo al tatto, per una composizione dall’accento verde, naturale», conclude Astuguevieille. Ecco come diventano compatibili le contraddizioni.

A trasformare questo concetto in immagine è il fotografo e regista Tyler Mitchell, venticinquenne con sede a Brooklyn, New York, conosciuto per la sua copertina di Vogue Settembre 2018 con protagonista Beyoncé. Attraverso il suo obiettivo il rame diventa un metallo prezioso, la sua texture e le sue sfumature si confondono con la bellezza di carnagioni nere e brune che seguono i movimenti di una danza primordiale, in un video che rende omaggio alla potenza della natura umana.