Luce blu: come proteggere la pelle dai suoi effetti nocivi

Luce blu: come proteggere la pelle dai suoi effetti nocivi

di Eleonora Gionchi

Il 60% della stanchezza e dell’invecchiamento della pelle del viso e del contorno occhi è causato dalla luce blu dei device. L’esperta spiega come proteggersi in questi giorni di iperconnessione.

Ore passate davanti allo schermo del pc in call, altre davanti a un e-reader o ancora a guardare l’ultima serie tv. Il lockdown ci ha posti tutti davanti a uno schermo e la conseguenza più immediata è il danno causato dalla luce blu dei device. Come difendersi?

Iconmagazine.it l’ha chiesto ad Aurélie Jouan, Direttore Marketing Laboratoires Dermatologiques d’Uriage Italia, il primo brand ad aver presentato una linea completa che ripara e protegge proprio dalla luce blu.

C’è luce blu e luce blu

«La luce blu è una componente naturale della radiazione solare, fa parte della luce visibile (si trova dopo i raggi UV nello spettro della luce visibile tra 400 e 500 nanometri) ed è meno energetica rispetto agli UV ma penetra di più a livello della pelle e degli occhi. Chiamata anche “luce visibile ad alta energia”, la luce blu “naturale” è emessa dal sole e ha degli effetti positivi sull’organismo. Quella “artificiale” è invece emessa da tutti gli schermi LED e ha degli effetti nocivi riconosciuti», racconta Aurélie Jouan.

Danni epidermici e non solo  

È doveroso fare una distinzione: quella naturale non ha effetti visibili subito dopo l’esposizione e ha benefici sull’organismo in quanto aiuta a regolare il ritmo circadiano, il ciclo naturale del sonno, migliora l’attenzione e l’umore, aumenta i tempi di reazione e la sensazione di benessere. La luce blu artificiale invece ha effetti dannosi a più livelli. Il primo, riconosciuto da diversi anni, è quello alla retina perché genera un’intensità fino a 1000 volte superiore rispetto alla soglia di comfort visivo: le conseguenze sono ingenti soprattuttto perché è stato calcolato che in media ognuno trascorre 6 ore al giorno, cioè 3 mesi all’anno. Inoltre, causa disturbi del sonno e della concentrazione. E poi ci sono i danni epidermici: l’eccessiva esposizione causa uno stress ossidativo che, sommato agli altri fattori come raggi UV, stress, fumo, inquinamento, contribuisce ad accelerare l’invecchiamento cutaneo. Per questo si parla di “rughe da smartphone” o di “invecchiamento digitale” o ancora “digital aging”.

Come limitare i danni?

«Utilizzando i device in maniera consapevole e applicare il cosiddetto “digital detox”: è ormai noto che molti medici raccomandano di evitare l’utilizzo di smartphone e tablet prima di andare a dormire perché alternano la qualità del sonno impostando un blocco qualche ore prima di coricarsi».

Cosa tenere a mente

«Valgono sempre le regole per uno stile di vita il più sano possibile: evitare di esporre la pelle al sole senza fotoprotezione, bere molta acqua, avere un sonno regolare (le ore notturne sono le più preziose per la rigenerazione cellulare!), avere un’alimentazione equilibrata con alimenti ricchi in vitamine, omega 3, evitare di fumare, limitare lo stress. Tutti questi fattori assieme contribuiscono ad attenuare la comparsa delle rughe, soprattutto di quelle digitali»

Abbiamo selezionato qualche prodotto che può aiutare a limitare i danni della luce blu. Eccoli nella gallery di seguito.