Le serie tv da vedere durante il lockdown
Courtesy of Netflix

Le serie tv da vedere durante il lockdown

di Andrea Giordano

Quello della quarantena è certamente un tempo sospeso, lento e allungato, ma va utilizzato bene. Ecco cinque serie tv in cui immergersi ora.

In un momento in cui il mondo è fermo, nel proprio isolamento, altri universi riescono a catturare la nostra attenzione. E non è solo il cinema – con le sue novità e i classici recuperati a livello domestico – sono soprattutto le piattaforme streaming, le serie tv, che continuano a dettare leggere diventando il fulcro dell’attenzione dei tanti.

Ecco quelle da non perdere, dunque mettetevi comodi.

Westworld (in onda su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv)

Nel 1973 fu Michael Crichton a scrivere e dirigere Il mondo dei robot, raccontando la ribellione – cult – degli androidi, pistoleri, antropomorfi, nei confronti degli esseri umani. Un’elite violenta e pronta a tutto. L’originale, nel titolo, era proprio Westworld, la realtà seriale, prodotta da HBO, giunta alla sua terza stagione, un concetto, una filosofia sontuosa, ridisegnata dalla coppia formata da Jonathan Nolan e Lisa Jo.

Dal parco di divertimenti, “dove tutto è concesso”, o meglio lo era, le macchine, i suoi protagonisti, tornano e si evolvono: Dolores Abernathy (Evan Rachel Wood) desiderosa di distruggere la razza umana, Maeve, Charlotte Hale e l’Uomo in Nero (Ed Harris) hanno ormai oltrepassato il confine, ritrovando la propria libertà, pronti a combattere, vendicandosi, anche, delle ingiustizie subite, La finzione e l’illusione, gli scenari da Vecchio West, il Giappone feudale, lasciano il passo ad un altro campo da gioco, il nostro mondo, dove le corporation ci osservano e usano i nostri dati. È lì che si lotta per la sopravvivenza. Un mix di complessità, dramma fantascientifico, ingegno tecnologico, consapevolezza su ciò che distingue la coscienza umana da quella robotica, con due new entry d’eccezione, Vincent Cassel, e Aaron Paul, il Jessie Pinkman di Breaking Bad.

courtesy of HBO

Yellowstone (in onda su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv)

La lotta per la propria identità, l’onore e il territorio. Dopo il successo ottenuto negli Stati Uniti, arriva in Italia la prima stagione ideata da John Linson, e, soprattutto, Taylor Sheridan, artefice delle sceneggiature di Sicario e Soldado. Sullo sfondo di una vallata immersa nel Montana contemporaneo, assistiamo ad un dramma famigliare, in cui il protagonista ha il volto di John Dutton, ricco allevatore di bestiame, proprietario terriero, inflessibile, determinato, il cosiddetto patriarca, capace di imbracciare il fucile per salvaguardare ciò che più conta, che è lì da generazioni. Una drama – series, moderna (a tinte western) che se da un lato parla di intrighi politici, avidi imprenditori edili, dall’altra non si dimentica di raccontare parallelamente il rapporto coi nativi americani, che rivendicano la loro parte, come stabilito dalle legge.

Nella battaglia “a chi è più forte”, dove l’unica cosa che i soldi non comprano è l’autenticità, ritorna in sella un mostro sacro di Hollywood, Kevin Costner (qui pure produttore esecutivo), simbolo, ancora una volta, di un’epica mai tramontata, come quel suo capolavoro lontano 30 anni, Balla coi lupi.


The Mandalorian (in onda su Disney +)

L’universo di Star Wars è pronto a rinnovarsi, e a piacere anche ai meno fan della saga, grazie a maggior libertà narrativa e sperimentazione, puntando a non perdere un colpo nel sicuro boom nel franchising.

L’occasione arriva col debutto della nuova piattaforma di Disney + e il lancio della prima serie originale live action, ispirata al mondo creato da George Lucas. Dopo la caduta dell’Impero, prima del Risveglio della Forza non ci sono solo le stormtrooper, i droidi, o i Java, umanoidi a caccia di materiali da barattare, c’è un personaggio nuovo. È il mandaloriano, una sorta di cowboy-pistolero solitario, un cacciatore di teste (ricorda Jango e Boba Fett) munito di armatura simil samurai, che lotta pure a colpi di arti marziali, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica, ingaggiato da diversi clienti, tra cui un inedito Werner Herzog. La sua missione: trovare (salvare) un certo Baby Yoda. Meno dispersione, quasi un bisogno della saga per riconciliarsi nei dettagli, ritrovando maggior ambizione tecnologica, stagecraft, visioni periferiche, e ulteriore connessione tra reale e digitale, e un salto in un’atmosfera da spaghetti – western tipica del cinema di Sergio Leone. Tra i registi due conferme: Jon Favreau, autore dei primi due Iron Man, dei recenti successi planetari de Il libro della giungla e Il Re Leone, e il genio di Taika Waititi, fresco premio Oscar per la sceneggiatura non originale di JoJo Rabbit.

Credits Disney + : Anna Benzoni Opinion Leader

Tales from the Loop (in onda dal 3 aprile su Amazon Prime Video)

Sembra un dipinto in movimento, ma la poetica visiva e del racconto nasce proprio in quel linguaggio, basandosi sui lavori dell’acclamato artista svedese Simon Stålenhag. Tales from the Loop è una scoperta continua, pura rivelazione, in grado di coniugare temi, codici e simboli. Lo sfondo sono le storie di una cittadina e di tutti coloro che vivono sotto il ‘Loop’, una macchina costruita per esplorare i misteri dell’universo rendendo possibili cose che fino a quel momento erano concepibili solo per la fantascienza, così la dimensione umana.

Creata da Nathaniel Halpern, sceneggiatrice degli otto episodi, la serie non solo ha registi come Andrew Stanton, Mark Romanek e Jodie Foster, ma gioca su un cast di prim’ordine. Qualche nome: da Rebecca Hall a Paul Schneider, all’immenso Jonathan Pryce, recentemente candidato all’Oscar per I due papi.


Freud e La carta di carta 4 (in onda su Netflix)

Il futuro padre della psicanalisi torna in auge nell’ambiziosa serie presentata in anteprima all’ultima Berlinale. La storia è ambientata nella Vienna del XIX secolo, siamo nel 1886 – racconta, Sigmund Freud (interpretato dall’ottimo Robert Finster) è ancora giovane, ma si trova già di fronte ad un omicidio, opera di un probabile serial killer. Fleur Salomè, sensitiva tedesca, che realizza grandi spettacoli per gente altolocata, politici, borghesi, sarà una delle figure chiave capace di aiutarlo.

Un crime drama, un po’ horror, ricco di mistero, complotti e quel sentore gotico, che sta catturando già molti. Per altri appassionati di generi è in arrivo comunque (dal 3 aprile) la quarta stagione de La casa di carta, e insieme ad essa la banda di ladri più famosa, formata da Il Professore, Rio Tokyo, Lisbona, Nairobi e Stoccolma.