Maskne, come combattere l’acne da mascherina

Maskne, come combattere l’acne da mascherina

di Eleonora Gionchi

SOS maskne: unione tra i termini “mascherina” e “acne”, è la reazione epidermica causata dall’uso quotidiano delle mascherine che sta facendo “fiorire” le imperfezioni.

Dall’inizio della pandemia, è in aumentato la maskne, l’acne da mascherina, con la comparsa di brufoletti e inestetismi vari sul viso, in particolare nelle zone coperte appunto dalla mascherina. Un problema che si sta presentando a molti, indipendentemente dalla tipologia epidermica e dall’età, coivolgendo anche chi finora non aveva mai avuto inestetismi di questo tipo. Vi spieghiamo cos’è e come affrontarla.

Maskne, mascherina+acne

Il termine ex novo è dovuto a un fenomeno epidermico che si è sviluppato negli ultimi mesi ed è la crasi tra “mascherina” e “acne”. Recenti studi scientifici condotti da esperti hanno evidenziato differenti reazioni epidermiche, come per esempio l’orticaria, e appunto una maggiore presenza di imperfezioni cutanee. ‘L’utilizzo prolungato di mascherine e guanti, così come il lavaggio frequente delle mani con detergenti più o meno aggressivi, può aver modificato l’aspetto della cute, causando anche l’insorgenza di imperfezioni come i brufoli’, precisa la dottoressa Elisabetta Sorbellini, specialista in dermatologia e consulente del laboratorio HMAP di Giuliani. Pur essendo realizzate in materiale traspirante, le mascherine sono indossate per parecchie ore al giorno e tutti i giorni. Questo provoca un aumento dell’umidità sulla zona coperta, mento, naso e contorno labbra già mediamente soggetti a questo problema. La mancanza di traspirazione dell’aria causa un aumento del sudore e una mancanza di riossigenazione della pelle che quindi si infiamma, irritando i follicoli piliferi. Da qui l’aumento della produzione sebacea e quindi una proliferazione dei brufoli.

Come correre ai ripari

Fondamentale è la fase della detersione, da fare al mattino e soprattutto al rientro. Il detergente dev’essere leggermente più acido rispetto al pH epidermico così da regolare la produzione di sebo. In più una volta alla settimana o al massimo ogni 10 giorni, per non irritare ulteriormente la pelle, è consigliato utilizzare una maschera detossinante o uno scrub a base di argilla verde o rossa. Da non dimenticare anche la maschera idratante e/o nutriente. Il continuo sfregamento tra tessuto e pelle può causare infatti irritazioni, per questo occorre lenire e disinfiammare. Un ultimo accorgimento: a livello di crema, sono adatte quelle ricche per un’azione lenitiva ma anche quelle dalla texture in gel perché aiutano a sfiammare e a rinfrescare la cute arrossata.